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PA digitale, Candiani (Microsoft): “Ecco cosa fare per cambiare davvero l’Italia”

Un tavolo permanente presso la Presidenza del Consiglio. Puntare su Cloud Computing, Intelligenza Artificiale, Blockchain. Promuovere la cultura digitale. Ecco cosa dovrebbero fare PA e Governo per il cambiamento sia strutturale, secondo l’amministratore delegato di Microsoft Italia.

Pubblicato il 27 Lug 2018

Silvia Candiani

Amministratore Delegato di Microsoft Italia

Silvia Candiani

Ci troviamo in una particolare fase di transizione: il nuovo Governo si è insediato da poco, presto scadrà il mandato al Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale ed è in corso il Bando per la scelta e la nomina del nuovo Direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale.

Questo momento di passaggio mi porta a riflettere su come lo sviluppo del digitale sia stato oggetto di attenzione da parte dei governi precedenti e di come, finalmente, anche l’Italia si sia resa conto in questi anni della necessità di cogliere le opportunità delle tecnologie digitali quale strumento per crescere.

Il digitale è il perno su cui far leva per la reale trasformazione non solo delle aziende ma anche e soprattutto della Pubblica Amministrazione, all’insegna della qualità dei servizi, della trasparenza e della competitività dei costi. La Pubblica Amministrazione, a livello centrale e a livello locale, deve infatti svolgere il suo ruolo naturale di motore del Paese, creando quell’ecosistema in grado di promuovere la digitalizzazione a 360° gradi, a vantaggio di imprese e cittadini.

Cloud Computing e Intelligenza Artificiale, trend tecnologici rivoluzionari e dirompenti alla base della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, sono i veri fattori abilitanti in grado di rendere reale e capillare questo processo e rispetto ai quali occorre necessariamente aggiungere le competenze, così da imprimere velocità al processo di digitalizzazione.

Promuovere la diffusione della cultura digitale

Promuovere la diffusione della cultura digitale è per noi una priorità, affinché il nostro Paese possa crescere e prosperare. In questo contesto, la nostra missione è quella di mettere a disposizione delle soluzioni che consentano a ogni individuo e a ogni organizzazione di ottenere il meglio dalle proprie potenzialità e in Microsoft  lavoriamo ogni giorno con clienti pubblici e privati per creare iniziative d’impatto sul territorio.

Sono già numerose le collaborazioni che Microsoft ha attivato nella PA. Il  CREA ad esempio (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – ente vigilato dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e dedicato alla ricerca in ambito agroalimentare) ha attuato un progetto di trasformazione digitale per facilitare la collaborazione tra i team di ricerca, beneficiare di infrastrutture sicure e sviluppare applicazioni intelligenti. Regione Emilia Romagna grazie al nostro Cloud sta introducendo lo smart working a beneficio dei suoi dipendenti, così da permettere loro di lavorare anche in mobilità ed in piena sicurezza.

Blockchain accessibile attraverso il cloud

Molto interessante, in questo scenario, è inoltre l’uso degli strumenti di blockchain accessibili attraverso il cloud di Azure: con questa nuova tecnologia sarà possibile sviluppare processi di certificazione dei prodotti offrendo maggiori garanzie sulla storia degli alimenti, dalla raccolta delle materie prime al flusso tra gli operatori della filiera, fino all’arrivo al consumatore finale. In breve la blockchain rappresenterà un elemento strategico per le filiere agroalimentari italiane, da un lato per difendere la produzione dalla variabilità climatica intervenendo tempestivamente per gestire i fattori produttivi, contenere i costi e minimizzare il rischio produttivo e ambientale, dall’altro per garantire la sicurezza del Made-in-Italy e tutelare le specificità territoriali dalla concorrenza illecita con prodotti contraffatti.

Un altro esempio di trasformazione in corso è quella di Invitalia, che con Microsoft ha siglato un protocollo d’intesa mirato a semplificare i processi interni e migliorare la qualità e la rapidità dei servizi per la concessione degli incentivi alle imprese. In base all’accordo Invitalia potrà avvalersi della consulenza strategica di Microsoft per rinnovare la propria infrastruttura tecnologica e adottare nuove tecnologie di Cloud Computing e Intelligenza Artificiale, così da ottimizzare l’iter di valutazione ed erogazione dei finanziamenti nel segno di una maggiore rapidità e sicurezza.

L’obiettivo ultimo di questo accordo è permettere agli utenti di interagire più facilmente con la piattaforma informatica dell’Agenzia per richiedere le agevolazioni, conoscere in tempo reale lo status della propria domanda di finanziamento – ad esempio attraverso app dedicate – e per partecipare agli eventi nei quali Invitalia orienta i potenziali beneficiari e spiega il funzionamento degli incentivi. Una maggiore attenzione alla gestione e analisi di Big Data consentirà inoltre ad Invitalia un’elaborazione più efficace delle informazioni e una maggiore proattività nell’individuare i target più adatti ai singoli incentivi.

Infine, l’ambito della sanità intelligente è senz’altro una frontiera strategica per la società: è recente, l’annuncio di Patient Voice, piattaforma basata sull’AI realizzata in collaborazione con Softjam che consente la gestione e la condivisione dei dati clinici ed esperienziali dei pazienti affetti da malattia cronica intestinale (IBD), finalizzata al miglioramento delle cure e della qualità della vita.

Le priorità per un’innovazione sistematica e strutturale

Questi sono esempi che ci auguriamo possano essere di ispirazione per la Pubblica Amministrazione italiana: la vera sfida è fare in modo che non rimangano casi isolati, ma che siano l’inizio di un cambiamento sistematico e strutturale. Quello di cui abbiamo bisogno ora è senz’altro continuità: abbiamo bisogno di proseguire in questo cammino di innovazione, dove sono stati già fatti passi avanti significativi.

Il primo stimolo parte dal nuovo codice per l’amministrazione digitale grazie alla nomina dei Digital Transformation Officer nei dipartimenti ed enti della PA: un’operazione finalizzata a sostenere il cambiamento culturale, prima ancora che tecnologico. Saranno proprio queste nuove figure a individuare e coinvolgere le persone più preparate e motivate già presenti all’interno dalla PA, valorizzandole affinché si generi una contaminazione virtuosa ed un’adozione più convinta delle nuove tecnologie e degli strumenti utili a migliorare l’efficienza della PA.

In secondo luogo, auspichiamo l’apertura di un tavolo permanente presso la Presidenza del Consiglio che si interfacci con i Digital Transformation Officer dei Ministeri, Agid e, a rotazione come sul modello Conferenza Stato-Regioni, un Digital Trasformation Officer di un Comune e una Regione. Tale tavolo si dovrebbe confrontare in modo regolare anche con l’industria del digitale attraverso le associazioni di categoria dedicate e con realtà innovative dinamiche e giovani sul territorio, ad esempio con le startup e gli Innovation Labs.

Riteniamo inoltre che l’attuale Sistema Pubblico di connettività (SPC) debba essere più’ orientato al mercato ed in grado di recepire e fare leva pienamente sulla evoluzione rapida dello sviluppo tecnologico del mercato, così da mettere in campo una capacità di sviluppo per una PA digitale nuova ed inclusiva.

È inoltre necessaria una valutazione completa della dotazione tecnologica e informatica oggi in uso da amministrazione locali e centrali, al fine di andare nella direzione della produttività, della riduzione delle spese ma, soprattutto, dell’incremento dell’efficienza.

Fondamentale per il nostro Paese è il sostegno alla Ricerca, che deve passare anche attraverso l’innovazione. L’utilizzo di tecnologie Cloud specifiche per la ricerca pubblica e privata faciliterebbe infatti la raccolta e l’elaborazione di un’ampia gamma di dati e migliorerebbe i risultati della ricerca stessa.

Crediamo davvero che il digitale possa essere chiave per la crescita e per la valorizzazione della nostra Pubblica Amministrazione e del nostro Paese e vogliamo essere parte di questo cambiamento dando il nostro contributo a questo importante e comune obiettivo, ogni giorno.

Agendadigitale.eu sta chiedendo ai massimi esponenti del mondo della politica, industria e accademia un parere sul e per il digitale nel nuovo governo. Questo non è un articolo sponsorizzato

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