Cosa manca per far decollare la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione? Questa è una domanda che probabilmente non ha un’unica risposta.
Non possiamo asserire che in questi anni non siano stati promossi programmi nazionali su questo tema, ma spesso non hanno avuto quel riscontro, a livello locale, che ci si aspettava.
Le cause sono molteplici ma, da dipendente pubblico, posso evidenziarne una che riscontro ogni giorno, la quasi totale mancanza di conoscenza di tali programmi all’interno delle amministrazioni locali.
La PA innova se i dipendenti della PA sono innovatori
Prendiamo ad esempio SPID, quanti cittadini e tra questi quanti dipendenti pubblici hanno sottoscritto l’identità digitale?
La risposta è troppo pochi. Forse dare la possibilità di registrare l’identità digitale presso gli uffici anagrafe dei Comuni avrebbe aiutato la sua diffusione nella popolazione, ma se il dipendente pubblico non sa nemmeno dell’esistenza di SPID e dei suoi vantaggi, diventa difficile inserirlo nei programmi della PA e proporlo convintamente al cittadino.
Bisogna cominciare a costruire delle campagne di sensibilizzazione all’interno delle amministrazioni pubbliche a livello pratico spiegando, in un linguaggio non tecnico, i vantaggi immediati che derivano dai servizi digitali.
Quest’anno con la Settimana dell’Amministrazione Aperta, l’iniziativa del Dipartimento Funzione Pubblica, si è fatto un passo avanti nel coinvolgimento delle amministrazioni e dei cittadini.
Il dipendente pubblico è, a tutti gli effetti, un cittadino. Ha una famiglia, dei parenti, degli amici e può diventare, senza esserne cosciente, un technology evangelist sperimentando per primo i benefici dell’innovazione digitale e condividendoli alle sue cerchie.
Dedicare dei momenti di formazione ma soprattutto di informazione ai dipendenti della PA è una delle chiavi per motivare e diffondere la conoscenza di strumenti che possono realmente rendere la vita di tutti più semplice.
Nel farlo bisogna essere attenti a non calare dall’alto questi incontri ma a costruirli assieme in maniera partecipativa portando problematiche ed esempi concreti vissuti nel quotidiano.
Politica e competenze
C’è ancora un forte distacco tra le politiche centrali di cittadinanza digitale e quelle locali (dove presenti). Molte volte chi si occupa di innovazione all’interno di un’amministrazione locale ha difficoltà ad organizzare progetti e strategie perché non riesce a condividerle con gli amministratori che impongono linee politiche non in sintonia con i programmi nazionali. Al contrario alcune amministrazioni hanno un assessore all’innovazione pronto a mettere in pratica i programmi, ma nessun dipendente con la conoscenza, la motivazione o le competenze necessarie per farlo.
Comunicazione: un potente strumento
I canali di comunicazione pubblica delle amministrazioni locali possono diventare un potente strumento di “avvicinamento ed alfabetizzazione ai servizi digitali”. La PA locale deve diventare parte attiva nel percorso di innovazione del paese ed i suoi dipendenti devono essere promotori di questo processo.
I cittadini stanno riscoprendo le amministrazioni locali grazie ad un percorso che sta cambiando la comunicazione pubblica rendendola maggiormente fruibile e con un linguaggio più colloquiale, ad esempio con l’utilizzo dei social network.
Questo riavvicinamento fornisce nuovamente alla PA un’autorevolezza che può essere sfruttata per promuovere l’innovazione e i servizi ad essa correlati.
Dobbiamo renderci conto che noi innovatori siamo parte di un processo comune e che vederlo andare in porto o naufragare sarà anche merito o colpa nostra.
*Centro di Competenze Sistemi Informativi, informatica, comunicazione e amministrazione trasparente di Compa fvg -Anci fvg e Social Media Manager del Comune di Trieste