Il progetto PAI – Public Administration Intelligence, dedicato alla digitalizzazione dei servizi pubblici per i cittadini erogati dalle PA e, sempre più, dalle organizzazioni dell’economia sociale (OES) – ha ricevuto il marchio di qualità EU (Seal of Excellence) sul secondo bando della Commissione Europea, riconoscimento che permetterà all’iniziativa di beneficiare del finanziamento da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il Ministro Adolfo Urso ha infatti recentemente firmato un decreto ministeriale da 350 milioni di euro sulla Missione 4 del PNRR per il potenziamento e l’estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico, vale a dire i competence center e 37 nuovi EDIH, European Digital Innovation Hubs – Poli Europei di Innovazione Digitale italiani.
Coordinatore del progetto PAI è Insiel, azienda ICT in house della Regione Friuli Venezia Giulia: «Si tratta di un ruolo di grande prestigio e di grande responsabilità per Insiel e il fatto di coordinare un progetto così importante e dal valore così strategico non può che renderci molto orgogliosi, in un’ottica di servizio ai cittadini e alle cittadine che diventa sempre più globale» commenta Diego Antonini, Amministratore Unico di Insiel.
L’obiettivo del progetto è quello di facilitare il maggiore coinvolgimento delle organizzazioni della social economy nell’erogazione dei servizi pubblici, in conformità con la riforma del terzo settore e con il Social economy action plan della UE.
Una prospettiva di convergenza nell’erogazione dei servizi che risulta essere particolarmente forte in Italia dove, a seguito della riforma del terzo settore, alle OES è stato affidato il ruolo di co-programmazione e co-progettazione dei servizi con le PA. «PAI è l’unico EDIH in Europa» sottolinea Gilda de Marco della Direzione Innovazione e Governo ICT Insiel «a mettere assieme PA e terzo settore».
Le PA devono garantire che le OES siano attivamente coinvolte nella progettazione e organizzazione locale di azioni e servizi nei settori di interesse generale. Pertanto, gli obiettivi “gemelli” del progetto PAI sono le PA e le piccole e medie imprese (PMI) dell’economia sociale (cooperative, imprese sociali, ecc.) che forniscono servizi pubblici ai cittadini.
PAI si configura dunque come uno sportello unico a supporto della digitalizzazione per accompagnare i clienti attraverso tutte le fasi della loro transizione digitale. Particolare attenzione è riservata alle tematiche ambientali e, nello specifico, l’utilizzo di tecnologie digitali per la sostenibilità e la circolarità. Operando all’interno della rete Europea di EDIH, PAI permetterà ai clienti di accedere a servizi aggiuntivi offerti da altri EDIH, sfruttando anche le sinergie con altre reti europee, come EEN (European Enterprise Network ) e StartUp Europe, rete che connette – all’interno della Commissione Europea – startup high tech, aziende che dimostrano di essere in forte crescita, investitori, reti, realtà accademiche e mezzi di comunicazione. La catena di servizi di PAI comprende innanzitutto un’attività di networking mirata, anche utilizzando soluzioni innovative per la comunicazione, come la piattaforma FirstLife – social network civico – e performance artistiche, come quelle del collettivo ALMARE, che si occuperà di organizzare performance partecipative per sensibilizzare i clienti nei confronti delle due transizioni gemelle: quella digitale e quella verso la sostenibilità.
Il progetto prevede la valutazione del livello di maturità digitale e della sostenibilità per produrre una roadmap digitale personalizzata che identifichi le esigenze tecnologiche e formative e la co-creazione di servizi con i cittadini attraverso piattaforme di partecipazione, sperimentando prima di investire per sfruttare le competenze tecnologiche dell’università e dei provider ICT. Gli EDIH forniscono servizi gratuiti o a prezzi scontati ai clienti, permettendo l’adozione di tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni, sicurezza informatica, blockchain, nonché soluzioni con livello di maturità tecnologica (TRL) più elevato, e la diffusione di competenze digitali avanzate.
Inoltre, il progetto prevede corsi avanzati di riqualificazione delle competenze digitali e corsi aperti online di massa e il supporto ai clienti nella creazione di business plan e nel reperimento di finanziamenti pubblici o privati, forniti da un consulente finanziario indipendente e tramite EEN, InvestEU e Startup Europe.
Nell’ambito del progetto, Insiel ha il compito di coordinare una ventina di partner: provider ICT pubblici (oltre alla stessa Insiel, CSI Piemonte e IN.VA), privati dall’economia sociale (le cooperative TechSoup, Redrim, Drimlab, Gnucoop, Cooperazione Digitale Società Consortile), l’Università di Torino con il suo incubatore 2i3T e uno spin-off sulla sostenibilità (HalalTo), un hub di innovazione digitale (NODE DIH), il centro di ricerca Fondazione LINKS, agenzie di formazione dell’economia sociale (la cooperativa Il Nodo e l’Istituto di ricerche economico sociali, IRES Friuli-Venezia Giulia), un consulente finanziario indipendente del mondo dell’economia sociale (CGM Finance), rappresentanti dei clienti (Legacoop, ANCI Piemonte, il Centro di competenza AI per la PA, ComPA, in Friuli-Venezia Giulia), anche a livello UE (Diesis Network), una PMI esperta di comunicazione (Stilema) e una di scrittura progetti (Moverim), e le camere di commercio Unioncamere Piemonte e Camera di Commercio Pordenone-Udine che partecipano alla European Enterprise Network (EEN). Per garantire una dimensione europea a tutti gli effetti, Insiel non solo coordinerà il progetto con il Digital Transformation Accelerator (DTA) dell’EDIH Network ma collaborerà anche con il mondo dell’economia sociale in Europa.
Articolo realizzato in partnership con Insiel