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Pinball XP: storia del fallimento di un gioco cult



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Noto come Pinball 3D, il videogioco entra nell’OS di Microsoft nel 1995, ma ha raggiunto la massima popolarità su Windows XP. Ecco la storia di Cinematronics e del flop della conversione di Pinball XP a 64 bit

Pubblicato il 24 ago 2023

Corrado Cozza

aka “DadoBax – Feel the Video Games”, youtuber, ingegnere informatico

Lorenza Saettone

Filosofa specializzata in Epistemologia e Cognitivismo, PhD Student in Robotics and Intelligent Machines for Healthcare and Wellness of Persons



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Il videogioco di flipper, Pinball XP, è stato uno dei titoli che hanno fatto parte dell’infanzia o dell’adolescenza di molti giocatori PC nati negli Anni ’90.

Il titolo completo è 3D Pinball Space Cadet, nonostante tutti lo chiamino tipicamente Pinball 3D; fu incluso per la prima volta nei sistemi operativi targati Microsoft nel 1995, nel pacchetto Microsoft Plus! Da allora ha fatto parte di tutte le edizioni di Windows a 32 bit, fino a Windows XP, dove ha raggiunto la massima popolarità.

Circa nel 2005, quando Microsoft provò a realizzare una versione a 64 bit da includere in Windows Vista, il gioco presentava un bug per cui la pallina passava attraverso gli oggetti presenti sul tavolo di gioco.

Microsoft non riuscì mai a risolvere questo problema, soprattutto partendo da un codice sorgente vecchio di dieci anni. Pertanto, decise di non includere più il gioco nei suoi sistemi operativi più moderni.

3D PINBALL Space Cadet PC

Pinball XP: dagli albori all’apice del successo

La novità negli anni ‘30 del Novecento fu la commercializzazione del biliardo giapponese. Le persone si trovavano al bar e con pochi centesimi potevano trascorrere il proprio tempo con i primi esemplari del flipper moderno.

Questa nostalgia condivisa da nonni, figli, nipoti e pronipoti incominciata negli anni ’30 ha anche una citazione in uno dei romanzi di Umberto Eco. Ne “Il Pendolo di Foucault”, il filosofo fa riferimento al flipper come simbolo di una carica erotica celata. Le prime descrizioni di Lorenza Pellegrini (personaggio femminile del libro, la Iside, la Sapienza, bramata un po’ da tutti come del resto la Conoscenza) sottolineano come il gioco potesse evocare un senso di seduzione, con i colpi pelvici che si donavano alla macchina di gioco come perturbazione alla direzione della pallina. È un’immagine tanto divertente quanto provocatoria, che mette in luce l’energia sensuale che l’atto del giocare può generare. E soprattutto fa affiorare il ricordo che, indipendentemente dall’epoca, possa evocare uno stesso gioco, meccanico o digitale.

Il gioco conosce una battuta di arresto negli anni ’80. Il boom dei videogame nelle sale giochi ha segnato la fine del flipper. Ma torna presto alla ribalta.

Le sale giochi hanno sostituito le file di flipper con gli Arcade come Space Invaders, Asteroids, Pac-Man che offrivano profitti maggiori rispetto ai flipper dell’epoca, richiedendo al contempo una manutenzione inferiore.

Saranno dunque gli anni ‘90 a tradurre su schermo il gioco del Pinball, versione videogame del flipper. Prima la Capcom e nel ’95 la versione più nota a tutti noi, figli degli anni ‘90, nostalgici per natura e amanti del colore pastello: Pinball per Windows.

Amarcord personale

Quanti di noi si ricordano i pomeriggi dopo scuola, aprire la sezione dei giochi sul nostro primo Windows 98 e scegliere tra Campofiorito (il mio obiettivo di gioco era campirne le regole), Dama (qui testavo le prime chat, il punto non era tanto giocare, ma la curiosità di socializzazione), Solitario e Pinball. Il mio grande amore insieme alle prime versioni del Muro che avevo installato su Pc. In entrambi i videogiochi ero diventata super pro. Se ci fossero stati gli eSport di Pinball 3D o del Muro, sicuramente avrei ottenuto dei risultati. Ricordo ancora i suoni e i giochi di luce, quando la pallina rimbalzava da un punto all’altro, fino a precipitare velocissima verso le leve… mentre cercavo di riprenderla, sperando che non cadesse perpendicolare in quella mezzeria in cui sapevo non avrei avuto alcuna chance, anche perché non c’era più il colpo pelvico, la perturbazione sull’ormai inevitabile traiettoria.

Il flop della conversione di Pinball Xp a 64 bit

La principale motivazione per cui fallì la conversione a 64 bit è che il progetto originale di 3D Pinball era stato in realtà sviluppato da un’altra società.

Cinematronics era uno studio di sviluppo del Texas fondato nel 1994 e chiuso nel 1997, appena tre anni dopo. 3D Pinball Space Cadet è probabilmente il loro gioco di maggior successo, sopravvissuto al suo studio di sviluppo per molti altri anni ancora. Eppure, rappresenta anche il loro più grande fallimento. Per capire come avvenne, facciamo un passo indietro.

La storia di Cinematronix

Il loro primo titolo fu Tritryst, pubblicato da Virgin Interactive. Un puzzle game che parte da un concetto simile a quello di Tetris, con quadrati di colore diverso che cadono dalla parte superiore dello schermo. La sfida è quella di metterli in linea con altri pezzi sul tabellone per farli scomparire. Se la tua tavola si riempie, perdi la partita. Successivamente lo studio pubblicò Jack Nicklaus 4 per conto di Accolade, che è un gioco di golf che ricevette un’ottima accoglienza da parte della critica specializzata, addirittura un 8.4 da parte di Gamespot, ma che non riscontrò mai però il favore del pubblico. Le vendite furono davvero scarse.

In mezzo a questi due prodotti, Cinematronics pubblicò un terzo gioco, e si tratta di Full Tilt Pinball. Sviluppato da Cinematronics, fu pubblicato da Maxis. Lo studio che ha regalato alcune perle al mercato PC di Anni ’90 e 2000, da SimCity a The Sims.

Full Tilt Pinball era una raccolta di tre flipper. Dragon’s Keep, aveva un tema fantasy, e prevedeva anche l’uccisione del Drago. Skullduggery, invece, era a tema piratesco. Il giocatore doveva compiere una sorta di caccia al tesoro, attivando tutte le parti della mappa del tesoro. Il terzo flipper era Space Cadet, il più noto.

Non sono noti i patti commerciali tra Cinematronics, Maxis e Microsoft, ma quello che sappiamo è che David Plummer fu incaricato di realizzare un port di Space Cadet per Windows.

Ritengo, anche se non ho prove, che l’inclusione di Space Cadet all’interno di Windows dovesse fungere da versione dimostrativa, una memo in grado di invogliare gli utenti a comprare il gioco completo. Però, a trent’anni di distanza, qualcosa è andato storto.

Nessuno conosce un gioco completo di Pinball, ma, anche ammettendo che qualcuno lo conoscesse, non c’è motivazione per mettere mano al portafoglio e portarsi a casa altri due flipper.

Maxis acquisì Cinematronics nel 1996. Realizzò dapprima Marble Drop, dopodiché si mise al lavoro su un gioco di ruolo in stile Diablo mai rilasciato, dal nome Crucible.

Purtroppo, non fece mai a tempo a completarlo. Nel 1997 Electronic Arts infatti acquisì Maxis e chiuse lo studio di sviluppo di Cinematronics.

Conclusioni

Una storia durata solo quattro anni, dal 1994 al 1997. Pur avendo lanciato vari titoli dimenticabili, Cinematronics ha avuto la soddisfazione di aver realizzato uno dei giochi che hanno segnato l’infanzia o dell’adolescenza di parecchi giocatori PC. Ma non è bastato per salvarsi dal fallimento.

Se c’è un effetto nostalgia per il flipper anche per la GenZ, è solo merito del potere (piacere) del giocare e del condividere le esperienze di intrattenimento/divertimento. Un gioco sa passare i secoli, gli spazi, le forme, ma resta un successo (nonostante i bug).

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