A partire dal 2022 l’evoluzione dei modelli di Intelligenza artificiale (IA) sta accelerando in maniera assai rapida e questo sta rendendo la prompt engineering sempre più importante.
Fughiamo da subito ogni possibile preoccupazione: non si tratta di sostituire l’uomo ma di mettere tra le sue mani strumenti più potenti per svolgere i propri compiti. Ed è partendo da questo punto di vista, che possiamo delineare i vantaggi della prompt engineering nei settori del marketing e della comunicazione.
Sistemi Natural Language Processing per il marketing, strumenti e rischi: il test
Indice degli argomenti
La prompt engineering
La prompt engineering è un concetto di elaborazione del Natural language processing (Nlp, in italiano Elaborazione del linguaggio naturale), branca dell’IA che consente a una macchina di decifrare il linguaggio umano e che implica la scoperta di input capaci di produrre risultati desiderabili o utili.
Si è cominciato con il text-to-text grazie a modelli linguistici come GPT-3 o BERT, poi l’evoluzione ha portato a modelli text-to-image con Dall-E, Imagen, MidJourney e Stable Diffusion.
Nell’ultimo periodo si sta passando al text-to-video con Make A Video di Meta e anche Google sta sviluppando il proprio sistema di Intelligenza Artificiale che può trasformare un testo in una clip video: Imagen Video.
In un web, che per oltre due decenni, è stato principalmente basato su testo o immagini bi-dimensionali, è arrivato il momento di abilitare formati avanzati come il 3D che può essere funzionale e accattivante in tutti gli ambienti che fanno utilizzo di realtà aumentata.
Combinare più modelli di IA
I diversi modelli di Intelligenza artificiale, se combinati, sono capaci di creare ambienti multimodali in cui una singola persona o un gruppo, anche di dimensioni ridotte, possono, una volta acquisite le dovute competenze, sfruttare tutti questi strumenti per la generazione di contenuti: testo, video, passando per la musica e l’applicazione medico-scientifica e altro ancora.
Anche il marketing guarda con molta attenzione al prompt engineering grazie al quale è, o sarà presto, possibile testare/lanciare/rinnovare molto più velocemente un prodotto e/o una campagna consentendo così ai mercati di evolversi più rapidamente e alle aziende, al tempo stesso, di essere sempre più reattive e capaci di rispondere alle esigenze dei clienti.
IA per il marketing e la comunicazione
Dopo quasi 30 anni di internet ci sono ancora molte industrie bloccate nei vecchi paradigmi e oggi, grazie alle Intelligenze artificiali, può avvenire un completo rimescolamento.
Grazie al prompt engineering niente più brief brutti o banali, basterà scrivere il prompt giusto e mostrare esattamente ciò che si vuole. Non sarà più necessario perdere molto tempo per avvicinarsi al gusto del committente e, parallelamente, non esistendo limiti alle modiche che possono essere apportate, sarà possibile generare un numero considerevole di nuove versioni solo con il clic di un pulsante, aumentando così efficienza e diminuendo i costi.
Una volta progettato un prompt stabile e che funziona, sarà possibile replicare, quasi sempre, lo stile e il tono di voce già approvati dalla direzione aziendale. Codificare uno stile in una libreria di prompt può, se efficace, generare anche reddito passivo.
Innovazione e sperimentazione
La relazione stretta e veloce tra prompt e risultati consente di prendere strade nuove, a primo impatto strane, ma meravigliose e tendenti a idee a cui non si era lavorato in precedenza.
Chi pensava alla creatività solo come a qualcosa di unicamente umano deve iniziare a ricredersi. Alcune comunità artistiche di Intelligenza artificiale si stanno già avvicinando alle comunità dei videogiochi più popolari e non è un fattore secondario.
Come scrive Baricco nel suo ultimo libro, “The Game”, i presupposti, le modifiche mentali e culturali che hanno consentito la rivoluzione digitale sono stati introdotti dall’arrivo dei videogame e il prompt engineering può essere il catalizzatore di una nuova rivoluzione digitale, quella degli algoritmi e dell’Intelligenza artificiale resa riproducibile e che guarda principalmente all’arte.
Per il New York Times l’introduzione di immagini generate dall’IA assomiglia all’invenzione della fotografia. Il poeta francese Charles Baudelaire sosteneva che la fotografia era un “rifugio di pittori falliti con troppo poco talento” eppure oggi nessuno esclude la fotografia dalle forme d’arte. Secondo François Chollet, ingegnere del software e ricercatore di Intelligenza artificiale che attualmente lavora per Google, i nuovi strumenti saranno in grado, in poco tempo, di espandere il concetto e la produzione di arte.
Una manna per l’industria culturale e creativa per un Paese, come l’Italia, nel quale la cultura frutta il 5,4% dell’intera ricchezza prodotta, equivalente a circa 76 miliardi di euro, e dà lavoro a ben 1.400.000 persone.
Le ricadute sull’impiego
Quando si realizzerà appieno l’impatto di questa nuova rivoluzione saranno tutti senza lavoro? La risposta ovviamente è no. Per quanto straordinari siano DALL-E e GPT, ad esempio, non sono magia. Sono strumenti come tutti gli altri. Dopo un tumultuoso periodo di cambiamento dovuto all’introduzione delle nuove tecnologie, le persone si riqualificano acquisendo nuove competenze, le aziende si mettono alla ricerca di nuove professionalità e così via.
Come riporta Conquiste del Lavoro: “Secondo la Harvard Business Review – scrive il giornalista di LinkedIn notizie Marco Valsecchi – una figura destinata a consolidarsi è quella del prompt engineer. Ma il futuro non sarà solo di chi si specializza nell’interfacciarsi a una singola IA, anzi la prossima frontiera per l’Intelligenza artificiale è quella della customizzazione e della concatenazione: quanto più i processi si fanno complessi, tanto più è necessario far dialogare i modelli tra loro – dice l’artista multimediale e creative director Marino Capitanio – le aziende iniziano ad avere bisogno di una direzione creativa delle Intelligenze Artificiali. Figure che provengono dalla progettazione e dalla produzione di contenuti visivi e testuali, ma che iniziano a muoversi verso un approccio più marcatamente strategico”.
Anche gli uffici marketing del futuro dovranno iniziare a fare i conti con le nuove tendenze e le nuove professionalità. Grazie all’Intelligenza artificiale, oltre al marketing strategico e quello operativo, potrà iniziare a comparire un reparto di ricerca e sviluppo per creare prototipi proprio come avviene, per esempio, nell’industria automobilistica. A questo si accosteranno nuove professionalità e un ingegnere rapido potrebbe sedersi accanto a strategist, social media manager e creativi.
Qualche esempio di prompt engineering
Un gruppo di lavoro composto da redattori di Cosmopolitan (rivista femminile statunitense fondata nel 1886), da membri del laboratorio di ricerca sull’Intelligenza artificiale di OpenAI e dall’artista digitale Karen X Cheng, hanno lavorato insieme per realizzare la prima copertina di una rivista al mondo progettata dall’Intelligenza artificiale.
Jessica Pels, direttrice della rivista, ha dichiarato di aver pensato che la produzione di Dall-E 2 sarebbe stata fantastica per la copertina ma, nonostante l’incredibile efficienza e il risultato prodotto, Cosmopolitan non pensa di sostituire il suo direttore creativo. Invece – ha spiegato la Pels – l’apprendimento automatico potrebbe servire come uno strumento software grafico.
L’industrial designer di Toronto Amol Kamath si dice sicuro che, grazie agli sviluppi possibili con la prompt engineering, l’Intelligenza artificiale non sarà in grado di sostituire completamente i progettisti umani. Invece, grazie all’ingegneria rapida, sarà possibile, anche per piccole realtà, progettare campagne promozionali o newsletter di buon livello con il team e le risorse a disposizione.
Sarà importante che le aziende inizino a ragionare su questi aspetti, ricercando le figure professionali più adatte. Sono in molti a scommettere che, la prompt engineering, è la strada per le carriere del futuro, iniziare a fare ricerca e sviluppo per prototipare i modelli di marketing e comunicazione, allargare i team di lavoro oppure, soprattutto per i business di dimensioni più ridotte alzare, con investimenti mirati, il proprio livello qualitativo alla voce marketing e comunicazione.