consapevolezza dei rischi

Protezione del patrimonio culturale: le raccomandazioni per integrare il Quadro di Sendai

Lo studio promosso dalla Commissione Ue “Safeguarding cultural heritage from natural and man-made disasters” del 2018 contribuisce con una serie di raccomandazioni mirate all’integrazione del patrimonio culturale nel Quadro di Sendai formulate in linea con le sue 4 priorità

Pubblicato il 31 Mar 2023

Alessandra Bonazza

Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Quadro di riferimento di Sendai: bisogna accrescere la consapevolezza sui rischi cui sono esposti i beni culturali e paesaggistici

Nonostante l’indiscutibile avanzamento negli ultimi 20 anni delle conoscenze sugli impatti del cambiamento climatico ed eventi calamitosi sul patrimonio culturale, le azioni messe in atto fino ad ora per la sua protezione risentono di una lacunosa integrazione di misure appositamente dedicate nei piani nazionali di adattamento ai cambiamenti climatici e di riduzione e gestione del rischio.

A livello internazionale, il Quadro di riferimento di Sendai (2015-2030)[1] per la riduzione del rischio di disastri, l’attuale accordo globale sulla gestione del rischio di catastrofi adottato dalle Nazioni Unite nel 2015, include tra le sue priorità la protezione del patrimonio culturale ed invita le autorità nazionali a cooperare per accrescere la consapevolezza sui rischi cui sono esposti i beni culturali e paesaggistici.

What is the Sendai Framework?

What is the Sendai Framework?

Guarda questo video su YouTube

Il Piano di Azione sul Quadro di riferimento di Sendai[2] pubblicato nel 2016 rafforza questo indirizzo promuovendo lo sviluppo di buone pratiche in materia di integrazione essenziale del patrimonio culturale nelle strategie nazionali di riduzione del rischio di catastrofi in fase di sviluppo dagli Stati Membri.

Le raccomandazioni dello studio promosso dalla Ue

Lo studio promosso dalla Commissione Europea “Safeguarding cultural heritage from natural and man-made disasters”[3] del 2018 risponde a questa esigenza contribuendo con raccomandazioni mirate all’integrazione del patrimonio culturale nel Quadro di Sendai formulate in linea con le sue 4 priorità.

Sendai Priorità 1. Comprensione del rischio di catastrofi

Sostenere attività di diffusione e disseminazione della conoscenza sugli impatti rivolte alla società civile ed agli attori preposti alla salvaguardia e gestione del patrimonio culturale, allo scopo di favorire l’acquisizione di una comprensione approfondita del suo valore e della necessità di proteggerlo da tutti i rischi potenziali.

Sostenere progetti mirati a livello nazionale ed internazionale nell’ambito di programmi di ricerca ed innovazione che supportino lo sviluppo della conoscenza con analisi a livello locale e su specifici casi di studio.

Beni culturali a rischio: strumenti e strategie per vincere la sfida del cambiamento climatico

Sendai Priorità 2. Rafforzare la gestione del rischio di catastrofi

Promuovere la collaborazione delle autorità competenti a livello nazionale (ad esempio Ministero della Cultura, Protezione Civile, Vigili del Fuoco) per una adeguata pianificazione della prevenzione e della gestione in emergenza mirata alla salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici.

Supportare la digitalizzazione dei dati relativi a danni osservati e diagnosticati, agli elementi critici responsabili della vulnerabilità, ai fattori che governano l’esposizione a rischi di diversa natura ed origine. Questo per garantire un accesso più facile e tempestivo alle informazioni e facilitare le procedure operative in situazione di emergenza.

Sendai Priorità 3. Investire nella riduzione del rischio di catastrofi per la resilienza

Definire una priorità di intervento dei beni culturali a rischio da condividere con le autorità competenti. Tale azione è prerequisito fondamentale per la pianificazione di operazioni di prevenzione ed il miglioramento dell’efficacia degli interventi in situazione di emergenza.

Investire nella formazione di professionisti ed esperti nel settore della protezione dei beni culturali in merito agli impatti e conseguenze dei disastri, alle azioni per supportare una efficace gestione e prevenzione del rischio ed alle modalità di collaborazione e coordinamento degli attori coinvolti (ad esempio Ministeri, Protezione Civile, comunità scientifica, società civile).

Priorità 4. Migliorare la preparazione alle catastrofi 

Redigere normative europee per la salvaguardia di categorie specifiche di beni culturali nei confronti degli effetti di diverse tipologie di disastri sulla base dei risultati della ricerca condotta fino ad ora. Tali normative devono ritenersi integrabili e modificabili in modo da poter includere nuovi input derivanti da eventuali avanzamenti della ricerca nel settore.

Sostenere e supportare lo sviluppo della ricerca nei seguenti settori:

  • Definizione dei parametri ambientali da monitorare in quanto prioritari nel causare danno e situazioni di rischio per i beni culturali e paesaggistici.
  • Analisi storica della frequenza e degli impatti degli eventi catastrofici su specifici casi di studio.
  • Sviluppo di sistemi di allerta e di modellizzazione dei danni che permettano una quantificazione degli impatti ed una adeguata valutazione del rischio per il patrimonio culturale.
  • Creazione di una banca dati accessibile e fruibile degli elementi critici che governano la vulnerabilità dei beni prevalentemente esposti e di priorità di intervento raccomandate per il rafforzamento della resilienza.
  • Mappatura della esposizione e della vulnerabilità dei beni culturali a rischio.

Note

  1. https://www.undrr.org/implementing-sendai-framework/what-sendai-framework 
  2. COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT Action Plan on the Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030 A disaster risk-informed approach for all EU policies SWD(2016)205 final/2, http://ec.europa.eu/echo/sites/echo-site/files/1_en_document_travail_service_part1_v2.pdf
  3. Commissione europea, Direzione generale dell’istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura, Bonazza et al., Safeguarding cultural heritage from natural and man-made disasters: a comparative analysis of risk management in the EU, Publications Office, 2018, https://data.europa.eu/doi/10.2766/224310

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3