la cronaca

Quel giorno che hackerarono la pagina Facebook di Papa Francesco

Cronaca semiseria di una sera di estate di nove anni fa, quando una pagina dedicata a Papa Francesco venne hackerata: i fatti e le surreali reazioni

Pubblicato il 25 Feb 2023

Nicola Strizzolo

docente associato Sociologia Università di Teramo

Photo by Ashwin Vaswani on Unsplash

Domenica 6 luglio 2014, Monfalcone. L’intera regione sembra essersi fermata al passaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, intervenuto alla Mostra sulla Grande Guerra.

Le finestre delle case aperte per sfiatare la calura estiva propagano suoni confusi, di uno zapping preparatorio all’evento degli eventi: la Messa del Requiem di Verdi diretto da Muti a Redipuglia, al cospetto delle più alte cariche di buona parte della Mitteleuropa.

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Giunge l’eco di qualche commento sportivo, rigurgito di un mondiale lontanissimo, docufiction sull’esistenza di universi paralleli e mondi alternativi, dei quali non facciamo parte.

In uno dei rari momenti di quiete cerco di studiare un articolo sull’identità nei social network online, con Facebook aperto.

Cosa è successo alla pagina dedicata a Papa Francesco

The development of a personally meaningful, socially validated identity constitutes

Aiuto muoio, hanno fregato la pass alla pagina di Papa Francesco

a primary developmental task of adolescence (Erikson, 1950, 1968).

As adolescents become newly aware of a world beyond their immediate circle of friends and family, they begin to contemplate the roles they will assume and the contributions they will…????

Aiuto muoio, hanno fregato la pass alla pagina di Papa Francesco

Aiuto muoio, hanno fregato la pass alla pagina di Papa Francesco

Mi desto dal torpore da sera del dì di festa, scivolo su un link e vengo catapultato in una pagina che sembra un ossimoro escheriano: Papa Francesco, incorniciato tra scritte arabe, con post inneggianti l’Islam e l’amore libero.

Faccio un refresh, mi stropiccio gli occhi per ripristinare le funzioni visive e la pagina è tale e quale a quella appena descritta. Chiamo esperti e giornalisti sparsi in Italia, qualcuno incredulo apre FB, tutti basiti e storditi.

Ripercorro le tappe di questa conversione pirata dell’amministratore della pagina, non ufficiale, dedicata a Papa Francesco.

Fino al primo pomeriggio i post riportavano i consueti messaggi del Papa, alcuni suoi tweet, elogi all’amore matrimoniale: tutto sembrava scorrere regolarmente.

Ad un certo punto, nel primo pomeriggio, spuntano strani segni: curiosi accostamenti sincretici tra Cristianesimo, Islam, Buddismo e Induismo danno via ad un’escalation che culminerà con un documentario pubblicitario dell’Islam.

Il dirottamento incontrollato lascia libero sfogo alle fronde di estremisti, che si coprono di insulti, di accuse, sospetti e qualche adolescente graffita il muro dei discorsi con la sua bestemmia spray.

Raccolgo tutti i post, capisco che la pagina così com’è ha i minuti contati. Intanto i vetri delle case vibrano dei cori alpini e delle fanfare militari, preludio all’imminente arrivo dei Capi di Stato.

In tutto le bordate di questo cyber attacco sono 55, tredici delle quali a firma di Raouf AD.

I post deliranti comparsi sulla pagina

Provo con Google Translator: alcune traduzioni sembrano comprensibili.

Riporto di seguito alcuni post:

  • بابا فرنسوا يعلن دخوله فى الاسلام خخخخخ كم من جام (Papa Francesco annuncia la sua conversione all’Islam)
  • اشهد ان لا اله الا الله محمد رسول الله (l’atto di fede islamico, Non c’è altro Dio che Allah e Maometto è il suo profeta, nel post successivo ripostato in inglese, – nel pieno rispetto della multiculturalità – successivamente in italiano e altre volte in arabo)
  • ـل نـسـآء الـعآلــم تـنـجـب أطـفـآلاً إلا الجزائريات تـنـجـب أبـطـآلاً (le donne in tutto il mondo fanno figli, ma in Algeria danno vita agli eroi).

E ovviamente molte immagini: la Mecca, il presidente di Israele che tiene al guinzaglio un cane con al posto del muso il volto di Obama, un fiore con i colori della bandiera curda con la scritta in inglese “Per la libertà del popolo curdo”. Infine vari link aprono documentari pubblicitari sull’Islam, anticipati da pubblicità di profumi e vestiti occidentali.

Di colpo in tutte le case un grande silenzio, arrivano i Presidenti – non la banda di Point Break, quelli veri (di Italia, Slovenia, Austria e Croazia) – prendono il loro posto dopo una giornata di incontri pubblici e poi in un applauso esplodono le cucine ed i salotti di mezzo Friuli Venezia Giulia: Muti è salito sul palco e si appresta a dirigere.

Con la colonna sonora del Requiem et Kyrie cerco di capire la reazione di un altro pubblico: quello della pagina hackerata. Certosinamente riesco ad aprire e a salvare tutti i commenti (qualcosa come 600 messaggi) di tre post.

Purtroppo perdo, nella fretta, quelli del primo, dove compaiono insieme immagini del cristianesimo, islam, buddismo e induismo. Già dal secondo commento visibile si intuisce però lo spessore teologico della discussione in corso “L’unico dio è…Chuck Norris”.

Il secondo post “1,2,3 viva algeria …. Fuck la france” è seguito da 21 pagine di commenti (unità di misura del risultato di copia e incolla su word).

Le reazioni

Una parte, per lo più straniera, fa eco al primo post, sembrano le assemblee della versione filmica di Porci con le ali: ad un fischio dei compagni, tutti a fischiare, ad un gesto, tutti a ripeterlo.

Una frangia di utenti invece cerca di arginare il fiume in piena, condividendo le informazioni per segnalare l’hackeraggio a FB, prima di venire sepolta dall’orda di infedeli.

C’è chi dice di essere agli arresti domiciliari, malato, senza medicine né soldi per comprarle e manda una preghiera di aiuto direttamente al Pontefice, chi linka il video originale “The reefer man”, con Cab Callowey, jazzista degli anni ‘30.

Una ragazzina scrive cose che mi vergogno solamente di aver letto. Ogni tanto la voce della verità: “c’è un hacker”.

Chi si concentra in un esorcismo con la forza della preghiera, chi addirittura suggerisce di rivolgersi direttamente a Padre Gabriel Amorth (l’esorcista del Vaticano).

Chi invoca “Taider Libero” (Saphir Taïder, calciatore algerino).

C’è qualche italiano che si unisce all’odio anti francese, qualcun altro descrive il corpo femminile dalle ginocchia all’ombelico.

C’è chi – non si capisce rivolto a quale interlocutore – apre un dibattito sui costumi: “Vendete il vostro corpo….non siete “escort” il cambiare nome al tipo di “mestiere” che svolgete, non vi rende più nobili o meno immorali! Siete Prostitute… Questo vi sia ben chiaro. E attenzione, il mio non è un giudizio, ma una constatazione inoppugnabile…ognuno è libero di fare della propria vita ciò che vuole, ma ha il dovere di assumersene le responsabilità, e quindi anche la disapprovazione (mai giudizio) di chi quanto meno, tenta di vivere in una condizione di sani valori”.

Con il Dies Irae arrivo al terzo post: “islam 🎔” (sedici pagine di commenti).

Il primo commento è un link surreale (il video che pubblichiamo di seguito): si apre un video da Canale Italia 83, con 4 minuti presi da Cantando Ballando, dove pare di essere in una sagra televisiva, una certa Nicoletta Franco canta Mai dire Mai, canzone – scrivono sotto – dedicata a Karol Wojtila.

MAI DIRE MAI musica di O. BERTO - F. PIETROPOLI -

MAI DIRE MAI musica di O. BERTO - F. PIETROPOLI -

Guarda questo video su YouTube

E mentre la sua voce litiga con Verdi rimugino che anche questa pagina FB era dedicata ad un Papa – un arabo tenta di seppellirla sotto 60 minuti di Ahmed Hoosen Deedat (un missionario islamico che amava il dibattito democratico, sostenuto da qualche milione di fedeli gli piaceva farsi interrogare da sedicenti cristiani, sepolti più dagli applausi che dalle sue risposte, come appare da un link in uno dei 55 post – Ahmed Deedat Shuts Up a Christian Must Watch).

Ahmed Deedat Shuts Up a Christian Must Watch

Ahmed Deedat Shuts Up a Christian Must Watch

Guarda questo video su YouTube

Qualche anima candida scrive: “… non sapevo che gli islamici frequentassero questa pagina, ma mi fa piacere, bisogna allargare non restringere,,,,,,L ‘AMORE non ha confini”. Il fan di Cab Callowey rispara lo stesso video. E c’è chi ricorre alla disinformazione, ancorandosi ad una testata di bufale online che svela che Ratzinger ha abdicato perché convertitosi, dopo Ratisbona, all’Islam.

L’ultimo post di cui riesco ad aprire i commenti è “Allah akber … allah akber” (20 pagine di copia e incolla), mentre mi pare di riconoscere il Sanctus. Qualcuno dà le sue versioni “Allah è al bar” e chi la prende più di petto “guerra santa su fb….. Crociatiiiiiii all attacco di gerusalemme”. Si organizza una resistenza interna che come un tantra ripete una sintesi del Credo. Si era il Sanctus: ora siamo all’Agnus Dei e c’è chi inizia a rispondere per le rime, in maniera più prosaica, a questa invasione barbarica. C’è anche chi approfitta per mandare un saluto da dove è in vacanza e giù altre offese nostrane a chi ha invaso la quiete di questa pagina.

Infine, mentre cerco di aprire i commenti al quinto post, tutto si blocca, faccio refresh e la pagina scompare. Scompare anche il post nella pagina del mio studente.

Ad un certo punto riappare, semibonificata e poi scompare di nuovo, stesso destino quel post che appare e scompare. Riappare giusto in tempo per essere accompagnata verso la sua fine ultima dalle note di chiusura concerto: Libera me Domine!

Conclusioni

A una settimana di distanza, la pagina non era già più visibile, ma è rimasta qualche traccia, oltre ovviamente i tanti lanci e articoli: l’immancabile post di The JackaL “* ULTIM’ORA * La pagina Facebook dedicata al Papa è stata hackerata. Lo sappiamo quello che state pensando: sembra proprio il nostro stile, ma volevamo dirvi pubblicamente che il Papa non ha lasciato Facebook aperto nel nostro studio”; la comunità, che a poche ore dal fattaccio aveva già migliaia di like, “L’hacker di Papa Francesco è un Kebabbaro”.

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