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Referenze su LinkedIn: come scriverne una perfetta (e come ottenerne di più)

Scrivere una referenza su LinkedIn per clienti o colleghi è un modo per attirare la loro attenzione e stimolare, in maniera poco invasiva, una reazione uguale da parte di questi. Ecco tutto quello che c’è da sapere per farlo in modo efficace

Pubblicato il 18 Mar 2022

Gianluigi Bonanomi

Formatore sulla comunicazione digitale

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Le referenze su LinkedIn sono uno degli aspetti più sottovalutati da molti utenti e allo stesso tempo uno degli elementi distintivi più importanti.

Nel mondo anglosassone la lettera di raccomandazione – non proprio l’equivalente di una referenza su LinkedIn ma il concetto è quello – è uno dei migliori modi che ha un professionista di presentarsi al potenziale nuovo datore di lavoro.

Vengono redatte da professori universitari e dirigenti e sono un modo per confermare le qualità professionali di un individuo.

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Referenze su LinkedIn: uno strumento importante per rendere un profilo più convincente

Da noi sono meno usate, ma su LinkedIn possono rivelarsi uno strumento importante per rendere un profilo più convincente. Alla fine, se sei alla ricerca di un professionista, diciamo un avvocato specializzato in un settore, vedere che i suoi clienti hanno lasciato un feedback positivo è un plus non da poco, un po’ come una sfilza di recensioni a 5 stelle sotto un prodotto venduto su Amazon. Solo che in questo caso il prodotto sei “tu”, e lo “shop” è il tuo profilo.

LinkedIn permette infatti di richiedere direttamente le referenze, ma andare a elemosinare feedback positivi da tutti i contatti presenti nella propria rete non è certo la strategia più efficace. Meglio che concentrarsi sulle persone con le quali si ha un rapporto di massima fiducia. E meglio ancora è non chiederle proprio.

OK, ma come si fa a ottenerle se non si chiedono? Con un piccolo nudge, una “spinta gentile”: scrivendo tu stesso una referenza per loro.

Il social network li avviserà tramite una notifica e, in molti casi, si sentiranno in dovere di restituire il favore.

Come si scrive una referenza su LinkedIn?

Scrivere una referenza su LinkedIn è estremamente semplice: basta andare sul profilo di un contatto di primo grado (non sarà possibile scriverle per quelli al di fuori di questa cerchia), cliccare su Altro e dal menu a tendina che si aprirà selezionare Scrivi una referenza.

Alla schermata successiva bisogna aggiungere la relazione (cliente, collega, sottoposto, manager…) e la posizione lavorativa di chi vogliamo “raccomandare”. Clicca su avanti potrà poi scrivere la referenza vera e propria. Non c’è bisogno di muri di testo infinito, anzi: meglio essere concisi ed estremamente diretti, come in questo caso

Come richiedere una referenza su LinkedIn

Scrivere raccomandazioni per clienti o colleghi è un modo per attirare la loro attenzione e stimolare, in maniera poco invasiva, una reazione uguale da parte di questi. Quando si pubblica una referenza, il contatto “raccomandato” riceverà una notifica, e sarà stimolato a fare lo stesso.

Ovviamente non si possono raccomandare tutti solo per ottenere qualcosa in cambio, senza contare che in molti casi, soprattutto nel caso di clienti, non è applicabile, e rischierebbero di essere solo parole al vento: adulare qualcuno per ottenere qualcosa in cambio non porterà vantaggi a nessuno dei due, e per questo motivo è consigliabile raccomandare solo persone di cui si può realmente certificare la competenza, in uno specifico ambito.

Una referenza, del resto, è più di un like, e deve far emergere l’unicità e la capacità di quella persona. Lo stesso vale nel senso opposto: chiediamo ai clienti e colleghi solo referenze dimostrabili. Inutile chiedere cose del tipo “Per favore, puoi scrivere che sono bravissimo a fare siti web?” se non ci si è occupati di questo aspetto. Può sembrare ovvio, ma ci sono anche personaggi che cercano di potenziare con questi trucchetti il proprio profilo. Ma i risultati, come facilmente intuibile, non solo i migliori.

Fatta questa premessa, veniamo al punto: come si chiede una referenza su LinkedIn? Esattamente come visto in precedenza per realizzarle: si va sul profilo della persona a cui si vuol fare la richiesta, si clicca su Altro e si seleziona Chiedi una referenza. La procedura è identica a quella vista in precedenza e bisognerà indicare la relazione e la posizione. Al passaggio successivo, invece, bisogna comporre un messaggio per richiedere al contatto di supportarti con una raccomandazione.

I più timidi potranno sentirsi invadenti, è comprensibile, ma non c’è nulla di cui vergognarsi: è una prassi normale e molto adottata. Soprattutto, non stiamo parlando di una sorta di marchetta, ma di un’opportunità di networking. Chiedila solo se hai la certezza di aver fatto un lavoro che è stato apprezzato: se durante la collaborazione sono emersi problemi insormontabili o pesanti divergenze, difficilmente (e comprensibilmente) la otterrai. Meglio insomma concentrare gli sforzi sui lavori, le collaborazioni e le consulenze che ti hanno portato i risultati migliori.

Come scrivere una referenza perfetta sui LinkedIn

Scrivere una referenza non è difficile, ma le prime volte si può cadere nella sindrome del foglio bianco: come inizio? Quali aspetti sottolineo? Come far emergere le caratteristiche positive di questa persona senza far sembrare la referenza una sfacciata sviolinata? Lo spiego nelle prossime righe.

L’incipit di una referenza è fondamentale

Indipendentemente dal tema che si deve affrontare, le prime righe sono per molti le più complicate. Effettivamente, è proprio sulle prime frasi che ci si giocano le carte: se sono interessanti, è probabile che i destinatari proseguano nella lettura, mentre se vengono annoiati, ci si gioca definitivamente la loro attenzione. Il mio consiglio è quello di partire subito con una frase d’effetto in grado di sintetizzare subito quanto andrai poi a spiegare dopo: “Luca è un professionista serio e motivato, con grandi doti di leadership e in grado di mantenere la lucidità anche in situazioni di grande stress”, può essere un esempio.

Non bisognerebbe perdere tempo con lunghi cappelli introduttivi, che rischiano solo di annoiare, ma andare direttamente al dunque, indicando le caratteristiche che rendono questa persona unica e meritevole di una referenza.

Spiegare come abbiamo conosciuto il professionista al quale si scrive la referenza

Una volta rotto il ghiaccio, si può spendere qualche parola in più sul contesto in cui si è lavorato insieme. Non è necessario dilungarsi in inutili dettagli di contorno: si spiega il motivo della vostra collaborazione professionale e come è nata. Per esempio, “Antonio ha iniziato a lavorare da me nel 2019, dimostrando già da subito la sua attenzione per il dettaglio e le sue capacità di problem solving”. Oppure “Ho conosciuto Maria in occasione del lancio di XXX, quando è stata chiamata a gestire la comunicazione del progetto sul quale abbiamo lavorato insieme per 2 anni”.
Come al punto precedente, non c’è bisogno di aggiungere troppi dettagli, ma solo quelli essenziali a far comprendere il contesto a chi la leggerà, oltre che a dimostrare che non si tratta di uno scambio di favori fra amici. Sicuramente più di uno sarà tentato del giocare allo “scambio” di referenze con gli amici più intimi, ma  non è l’approccio migliore, dato che per quanto ben scritte, sarebbero poco credibili. Ricordare che non c’è bisogno di scrivere e chiedere referenze da tutti i contatti, e nemmeno dalla maggior parte: ne bastano una manciata, ma devono essere relative ai progetti più importanti e significativi della tua carriera.

Mettere in luce i punti di forza

Dopo aver brevemente descritto il contesto della collaborazione con la persona alla quale si sta scrivendo la referenza, è il momento di espandere un po’ il concetto introdotto all’inizio, nella prima frase. In parole semplici, spiegare perché si suggerisce ad altri di affidarsi a questo professionista, ovviamente evitando le banalità tipo “è bravo e competente”. Ci si concentra. semmai, su ciò che lo contraddistingue dai suoi colleghi: potrebbe essere l’empatia, la capacità di pensare fuori dagli schemi, le sue doti di multitasking. Per esempio, “Chiara ci ha aiutato a risolvere un problema che ci portavano avanti da anni: dovevamo mettere in piedi un CRM per gestire in maniera più snella ed efficace i nostri contatti ma i vari tentativi si erano rivelati insoddisfacenti. Grazie al suo supporto, abbiamo trovato una piattaforma adatta alle nostre necessità, e Chiara ci ha aiutato sia nella fase di setup, sia nella formazione dei nostri collaboratori. In poche settimane, tutti i nostri dipendenti avevano imparato a utilizzare il CRM, che si è rivelato uno strumento chiave per ottimizzare i nostri processi interni”.

Come concludere la referenza

Dopo l’incipit, uno degli aspetti più difficili per chi è alle prime armi è quello di concludere il testo. Si ha sempre l’impressione di lasciare un discorso a metà. Il modo migliore è quello di chiudere con una frase semplice ed essenziale, un po’ come si comincia la referenza. Qualcosa del tipo “Se hai bisogno di qualcuno con una forte competenza nello sviluppo di web app, Antonio è la persona giusta”.

Qualche suggerimento aggiuntivo per scrivere una referenza efficace

La sintesi è il migliore alleato. LinkedIn ti mette a disposizione 3.000 caratteri: se non bastano, vuol dire che siamo stati troppo prolissi. Taglia, e di molto. Non bisogna scrivere un romanzo. Gli utenti di LinkedIn tendono a essere molto diretti e amano arrivare subito al punto. Tutto quello che è di troppo, rischia di annoiare e distoglie dall’obiettivo. Cerchiamo di stare all’interno delle 200 parole, all’incirca 1.500 caratteri di testo.
Dal feedback deve trasparire entusiasmo ma non bisogna esagerare: non si deve adulare il destinatario, ma semplicemente mettere in luce le sue competenze professionali. Soprattutto, non scrivere decine di referenze in breve tempo.

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