Giurisprudenza digitale

Regolare il metaverso prima che sia troppo tardi: i piani europei e un possibile modello

Si fa strada una regolamentazione a priori del metaverso, per non arrivare tardi a definirne utilizzi leciti e illeciti: ma come normare qualcosa di cui non si conoscono ancora tutte le conseguenze? Necessità e limiti di questo approccio

Pubblicato il 17 Mag 2022

Axel Donzelli

membro del comitato scientifico Fondazione Italia Digitale

meta privacy noyb

Le dichiarazioni degli ultimi mesi della Commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager aprono alla possibilità di una regolamentazione a priori del metaverso.

Una regolamentazione che, anziché intervenire per correggere le possibili criticità che emergeranno nel corso dell’utilizzo della tecnologia, possa definirne a priori i termini e gli utilizzi leciti e illeciti.

Metaverso, ecco i rischi per la privacy e le tutele possibili

Regolamentazione a priori del metaverso: cosa ha detto Vestager

In un’intervista a Politico, la Commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager ha dichiarato che già da ora è necessario iniziare a riflettere su come regolamentare un nuovo “paradigma” tecnologico che è già qui, e che nel prossimo futuro porrà anche dei temi importanti sul fronte della concorrenza e dell’organizzazione del mercato.

Il diritto spesso regola i settori bisognevoli d’intervento quando la notte è ormai fonda.

Appartiene probabilmente alla natura di questa materia, disciplinare i diversi ambiti nel momento in cui diviene ormai necessario porre un argine a condotte scorrette o problematiche, chiudendo il recinto quando i buoi sono ormai fuggiti.

In realtà, ciò avviene affinché l’intervento di regolamentazione sia puntuale ed efficace, onde evitare norme inutili se non gravose per i cittadini e l’intero sistema produttivo.

La scelta di una regolamentazione a priori del metaverso sarebbe di grande interesse per la stessa giurisprudenza, che dovrebbe intervenire ex ante su una tecnologia ad oggi in una fase embrionale.

In tale orizzonte, risulta evidente come il legame tra processo regolatorio e innovazione possa risultare incredibilmente stimolante e fonte di grandi sfide intellettuali, sociali, politiche ed economiche.

Infatti, nello straordinario processo di innovazione in atto stanno emergendo tutte le difficoltà di riorganizzazione e definizione di ambiti complessi ed in continua evoluzione come, ad esempio, quelli dell’intelligenza artificiale, delle criptovalute o della comunicazione tramite strumentazione digitale.

Il ruolo del decisore pubblico e dell’intervento normativo risultano in questo contesto gravati dall’inedita difficoltà di una realtà in rapidissima trasformazione e da una conoscenza non esaustiva riguardo le possibilità concrete di queste strumentazioni.

Le aziende che hanno deciso di investire nel metaverso, su tutte Meta che ha ridefinito anche i propri obiettivi per lo sviluppo di questa tecnologia, si sono dimostrate sin da subito aperte ad un dialogo costruttivo con i decisori pubblici per regolamentare quella che si promette di essere una vera e propria nuova era dell’universo immersivo digitale.

Come sempre, si tratterà di individuare il giusto equilibrio e di perseguire attraverso politiche efficaci ed efficienti il punto d’incontro tra diritto all’innovazione, diritto alla ricerca e diritti degli utenti.

Regolamentazione a priori del metaverso: pro e contro

Alla luce di queste considerazioni, emergono con chiarezza sia le necessità che muovono un possibile intervento legislativo a priori sia i potenziali limiti di una tale scelta.

Risulta quanto mai evidente che qualora si decidesse di intervenire con questa inedita metodologia, l’azione regolatoria dovrà essere estremamente generale.

Così come è stato con l’avvento di Internet o di altre tecnologie dalle immense capacità trasformative della realtà, non tutte le condotte, gli utilizzi e le possibilità possono essere prefigurate dagli stessi ideatori.

Il raggiungimento delle piene potenzialità di simili strumenti richiede anni e, ad oggi, ancora non siamo a conoscenza dei limiti e delle nuove prospettive che potranno emergere in futuro.

Nonostante gli straordinari benefici apportati dalle nuove tecnologie, il dibattito pubblico degli ultimi anni è stato profondamente segnato dalle criticità emerse riguardo l’uso improprio dei nuovi media, incentrandosi anche sul tema della protezione dei dati personali.

Numerose criticità emerse per mezzo degli strumenti digitali sono apparse nel corso del tempo e richiedono ancora studio e approfondimento per essere contrastate in maniera efficace da politiche pubbliche e interventi legislativi adeguati.

Anche per il metaverso bisognerà individuare, attentamente e in maniera estremamente puntuale, i beni individuali e collettivi da proteggere.

Questo è il compito del decisore pubblico che più di ogni altro dovrà essere in grado di stabilire con fermezza cosa e in che modo alcuni valori e diritti debbano essere tutelati.

Sarà necessario implementare il dialogo tra istituzioni comunitarie (e non solo) e le aziende che a diverso titolo stanno contribuendo alla realizzazione del metaverso, in tutte le sue varianti.

Nel corso dello sviluppo di questa nuova frontiera tecnologica, ideare specifici canali di interlocuzione per agire in maniera puntuale ed efficiente anche sul piano legislativo è tanto più utile e proficuo qualora adottato sin da subito anche per le nuove sfide che l’innovazione porrà innanzi agli organi rappresentativi nazionali e internazionali.

Alla luce di quanto emerge, appare chiaro come le stesse soluzioni politiche e legislative possano beneficiare dello stimolo offerto dall’innovazione al fine di trovare percorsi inediti di regolamentazione e nuove metodologie.

Regolamentazione a priori del metaverso: lo sviluppo in Europa

Va sottolineato come il metaverso sarà la prima tecnologia di questa portata ad avere una forte impronta europea: non a caso, i rappresentanti di Meta hanno dichiarato in numerose sedi che verranno assunti 10.000 ingegneri nel “Vecchio Continente” per contribuire anche alla realizzazione del metaverso.

“Stiamo aiutando a costruire il Metaverso, una nuova fase di Internet, costruita attorno a esperienze virtuali interconnesse che possono sbloccare l’accesso a nuove opportunità sociali ed economiche creative” ha dichiarato Javier Olivan, Vice President of Cross-Meta Products and Infrastructure, a seguito degli ingenti investimenti che ci saranno in Spagna da parte dell’azienda con sede a Menlo Park.

Se è vero che la forma e la sostanza di una creazione dipendono anche dai principi e dalle sensibilità dei propri autori, possiamo avere fiducia nel fatto che questa scelta aziendale potrebbe contribuire a definire la stessa tecnologia in maniera più prossima alla nostra sensibilità.

Di certo però, il fatto che il metaverso verrà sviluppato in Europa permetterà con più facilità alla Commissione europea di studiarne potenzialità e prospettive, contribuendo al raggiungimento di uno degli scopi dichiarati dalla Commissaria europea alla concorrenza.

Conclusioni

Per concludere, è giusto sottolineare ancora una volta come per agire tempestivamente anche sul piano normativo non basterà comprendere la natura di questa tecnologia ma sarà importante ricordare che il metaverso, come dichiarato dalla Commissaria Vestager: “È un’evoluzione che dobbiamo essere in grado di seguire”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati