white paper online harms

Regole di internet, così il Regno Unito si costruisce il futuro fuori dall’Ue

Il white paper vuole rendere l’UK lo Stato nel quale sia garantita la maggior protezione esistente al mondo per chi usa la rete. E dato che ricalca la Direttiva 2018/1808 UE è segnale chiaro e forte che la UK, una volta uscita dalla UE, si porrà dichiaratamente come un competitore forte e dichiarato della stessa Unione

Pubblicato il 09 Apr 2019

Franco Pizzetti

professore emerito in diritto costituzionale, Università di Torino, ex Garante Privacy

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Il white paper Online Harms pubblicato ieri dal Governo inglese contiene un piano estremamente ambizioso di regolazione della rete, dell’attività delle piattaforme che su di essa operano e in generale della sicurezza dei cittadini che utilizzano Internet.

Soprattutto, esso dichiara di voler rendere l’UK lo Stato nel quale sia garantita la maggior protezione esistente al mondo rispetto a chi usa la rete e, allo stesso tempo, quello nel quale i cittadini possano avere la massima fiducia nella economia digitale e nell’utilizzazione dei servizi on line.

Cinque punti per un nuovo quadro regolatorio per la rete in UK

A questo fine il Governo inglese dichiara necessario un nuovo, più coerente e più ampio, quadro regolatorio adeguato a proteggere i cittadini dai crescenti pericoli e rischi che la rete presenta, facilitando talvolta i fenomeni terroristici, i discorsi di odio, l’inganno verso o minori e gli utenti “deboli” e, in ultima sintesi mettendo a rischio la democrazia.

Il documento, lungo poco meno di 100 pagine, poggia su alcuni punti fermi.

  • Il primo, la necessità di adottare, appunto, nuovo, più ampio e comprensivo quadro regolatorio.
  • Il secondo, istituire un apposito nuovo Regolatore, dotato di penetranti poteri regolatori, compresa la redazione di appositi codici di condotta, e di incisivi poteri sanzionatori.
  • Il terzo, rimettere al nuovo Regolatore anche il compito di trovare sempre il giusto equilibrio che salvaguardi la società democratica, e quindi anche la libertà di opinione e di espressione.
  • Il quarto, contare su una cooperazione attiva e positiva di tutti gli stakeholders e in particolare delle Compagnie che operano sulla rete.
  • Il quinto, accompagnare lo sviluppo delle tecnologie in rete con un quadro regolatorio flessibile e costantemente monitorizzato dal Regolatore, con lo sviluppo di apposite tecnologie di sicurezza, grazie anche alla collaborazione, espressamente richiesta e, se necessario, anche imposta delle Compagnie operanti in rete.

Nel suo insieme, il Paper merita attenzione proprio per la dichiarata volontà di fare della UK il posto più sicuro al mondo per i cittadini che utilizzano servizi on line e, allo stesso tempo, quello nel quale la fiducia nello sviluppo dell’economia digitale poggi su una costante attenzione sia de Regolatore che dello stesso Governo, il quale si riserva di dare indicazioni vincolanti rispetto alcuni codici di condotta in materia di lotta al terrorismo, di tutela delle posizioni più deboli, i minori innanzitutto, e di abusi sessuali commessi on line.

Si apre ora una consultazione pubblica alla quale il Governo si augura partecipi il più alto numero possibile di imprese, OTT, studiosi, esperti, società civile in genere.

Al temine il Paper sarà adottato in via definitiva, e si avvieranno le iniziative necessarie per darvi attuazione.

Una fuga in avanti alla luce della Brexit

Difficile dare una valutazione complessiva di un programma tanto ambizioso. Non si può tacere tuttavia che esso, pur dichiarando deve essere comunque rispettata la Direttiva UE “e- Commerce”, appare dichiaratamente come una fuga in avanti, coerente col quadro di una UK che si vede fuori dall’UE.

Una iniziativa che colpisce, perché chiaramente connessa con la visione di una hard Brexit, tanto più che in larga parte, anche se non certamente in ogni suo aspetto, il Paper ricalca contenuti della Direttiva 2018/1808 UE approvata il 14 novembre e relativa al coordinamento di disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti la fornitura di servizi di media audiovisivi, in considerazione dell’evoluzione del mercato.

Una Direttiva, questa, che già estende alle piattaforme che riproducono o diffondono prodotto video, foto o altri prodotti mediatici postati dagli utenti, proprio al fine di rafforzare la tutela dei cittadini e, in particolare, dei minori, delle persone deboli, di vittime di discorsi di odio o di abusi sessuali on line.

Dunque il Paper è certamente un segnale chiaro e forte che la UK, una volta uscita dalla UE, si porrà dichiaratamente come un competitore forte e dichiarato della stessa Unione, in particolare per quanto riguarda i servizi in rete, la sicurezza di chi li utilizza e la fiducia dei consumatori nella economia digitale.

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