COMPETENZE DIGITALI

Repubblica Digitale, verso un piano strategico nazionale per le competenze digitali

L’alleanza multistakeholder di Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale per le competenze digitali, è tra le coalizioni nazionali della Digital Skills and Jobs Coalition della Commissione UE e supera le 100 iniziative. Intanto si avviano i lavori per una strategia e un piano di interventi. Ecco come

Pubblicato il 27 Apr 2020

Maria Claudia Bodino

Dipartimento Trasformazione Digitale, Presidenza del Consiglio

Nello Iacono

Coordinatore Coalizione Nazionale Repubblica Digitale - Dipartimento per la trasformazione digitale

Erika Miglietta

Dirigente del Dipartimento per la trasformazione digitale

Guido Scorza

Autorità Garante Privacy

RD_LOGO_1

Nella situazione di emergenza che stiamo attraversando è molto evidente quanto sia fondamentale l’uso del digitale per la vita sociale ed economica, così come per l’istruzione. Proprio per questo Repubblica Digitale diventa un’iniziativa strategica di sistema, , permettendoci forse per la prima volta nel nostro Paese di pianificare una risposta adeguata alla carenza di competenze digitali.

Sono trascorsi solo tre mesi dall’ultimo resoconto sull’avanzamento di Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica promossa dal Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione contro il digital divide e per la diffusione della cultura digitale, ma sono diverse le novità importanti che vogliamo raccontare:

  • l’alleanza multistakeholder costituita nell’ambito di Repubblica Digitale è entrata tra le coalizioni nazionali dell’iniziativa europea per le competenze e le professioni digitali (Digital Skills and Jobs Coalition);
  • sono state superate le 100 iniziative aderenti e la loro rappresentatività rispetto alle iniziative in atto in Italia è ormai molto significativa;
  • sono stati avviati i lavori per la definizione di una strategia complessiva e di un piano di interventi per le competenze digitali.

Repubblica digitale entra nella coalizione europea per le competenze digitali

Nei giorni scorsi Repubblica Digitale ha aderito  alla Coalizione per le competenze e le professioni digitali della Commissione Europea. L’Italia era una delle poche nazioni europee a non aver ancora costituito una coalizione nazionale e aderito al programma europeo, considerato una delle dieci iniziative chiave, introdotte nel 2016 dalla Commissione europea, per rispondere al bisogno sempre crescente di competenze digitali.

L’alleanza di soggetti pubblici e privati che fanno parte di Repubblica digitale diventa oggi la nostra “coalizione nazionale”, coordinata da un comitato interministeriale guidato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, a cui partecipano vari ministeri (Mibact, Istruzione, lavoro e welfare, politiche agricole e forestali, politiche giovanili e sport, pubblica amministrazione, sviluppo economico, università e ricerca), oltre a Conferenza delle Regioni, UPI, Anci, Unioncamere, esponenti del mondo dell’università (come il presidente della CRUI, il coordinatore della EU Code Week), della ricerca (come il presidente della ConPER), delle imprese, delle associazioni di cittadini, Rai, Istat, osservatori che operano su quest’ambito come Osservatorio Competenze Digitali, Osservatorio Università e Impresa, Osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano, CINI, GII, GRIN.

100 iniziative per Repubblica Digitale

Nel frattempo Repubblica Digitale diventa “grande”: con l’adesione di ForumPA 2020 abbiamo raggiunto le 100 iniziative che aderiscono al programma su proposta di oltre 90 organizzazioni e a fronte di più di 180 richieste di adesione.

Tra le organizzazioni che partecipano all’alleanza:

  • oltre il 25% appartiene al settore pubblico, tra cui diversi Comuni anche di grandi dimensioni come Roma, Milano, Cagliari, Venezia , ma anche soggetti pubblici come l’UPI, Unioncamere, e le camere di commercio, società pubbliche e l’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Sostenibilità, e ancora istituti comprensivi, di scuola superiore, università;
  • oltre il 30% proviene dal mondo associativo e da fondazioni, con iniziative rivolte a studenti e in generale ai cittadini, sia con organizzazioni di carattere nazionale che locale;
  • oltre il 44%, appartiene al settore privato, con iniziative da parte di molte grandi aziende, di associazioni professionali e di imprese, inclusi alcuni Digital Innovation Hub, e da parte di PMI, rivolte a studenti, cittadini, lavoratori del settore privato.

Le iniziative aderenti per tipologia di organizzazione proponente

Le oltre 100 iniziative di Repubblica Digitale complessivamente hanno l’obiettivo di offrire formazione per le competenze digitali nel 2020 a un bacino di oltre 3 milioni e mezzo di cittadini. Tra queste, molte si rivolgono contemporaneamente a più di una delle categorie di destinatari individuati (studenti, cittadini, Pubbliche Amministrazioni e imprese), anche se la maggior parte è rivolta a studenti (soprattutto delle scuole superiori, con format particolarmente innovativi) e cittadini, con prevalenza di iniziative di facilitazione digitale e formazione, nell’ambito dei programmi regionali Punti Pane e Internet e DigiPass, su azione di singole amministrazioni comunali, ma anche di associazioni (Grey Panthers, Open Genova, Smart Nation).

Sono ancora poche, purtroppo, le iniziative specifiche per il divario digitale di genere mentre una parte rilevante (oltre il 20%) delle iniziative è rivolta alle competenze specialistiche ICT (anche relative alle tecnologie emergenti), anche se con una scarsa presenza di attività indirizzate allo sviluppo di competenze per l’e-leadership.

Per quanto riguarda infine la scala di attuazione (nazionale, regionale, locale),  la maggior parte delle iniziative ha un impatto sull’intero Paese (oltre il 65%), anche perché molte di queste prevedono l’utilizzo di piattaforme online di servizio o di e-learning, particolarmente significativo in questo periodo di emergenza. Significativa è comunque anche la presenza di iniziative che si sviluppano localmente, perché avviate da amministrazioni comunali o da organizzazioni non governative che operano a livello cittadino.

Per un quadro completo e aggiornato dei soggetti aderenti e delle iniziative di Repubblica digitale, è possibile consultare le dashboard sul sito del progetto.

Proposte e temi di confronto

Si sta avviando anche l’attività di collaborazione e condivisione interna alla Coalizione. Il primo passo è stato l’avvio di un confronto che ha messo sul tavolo le modalità di lavoro da utilizzare per permettere all’interno della Coalizione lo sviluppo di sinergie e favorire l’integrazione, il rafforzamento e la generalizzazione delle iniziative in corso. Abbiamo pertanto iniziato la discussione attraverso un questionario a cui ha risposto oltre il 60% delle organizzazioni.

Molto ricche e interessanti le proposte che sono scaturite sulle tre diverse aree di confronto:

  1. tra le proposte di attività nell’ambito della Coalizione, quelle che ottengono maggiori consensi sono:
    • Iniziative di comunicazione ed eventi come la giornata nazionale sulle competenze digitali, con eventi diffusi sul territorio (83% di rispondenti);
    • Supporto per individuazione di nuovi partner di progetto (79% di rispondenti);
  2. tra i temi da sviluppare nei forum online, quelle che ottengono maggiori consensi sono
    • Call lanciate dal MID o da altre istituzioni per partecipare a iniziative nazionali (88% di rispondenti);
    • Scambi di conoscenze per meglio orientare i progetti già attivi (81% di rispondenti);
  3. tra le iniziative da inserire nel piano di interventi, quelle che ottengono maggiori consensi sono
    • iniziative della pubblica amministrazione locale e della società civile volte all’apertura di punti di facilitazione digitale, in sedi pubbliche e in particolar modo nelle biblioteche (84% di rispondenti);
    • Iniziative delle pubbliche amministrazioni locali di realizzazione di coalizioni territoriali con progetti multi stakeholder di scuola diffusa della cittadinanza digitale e della partecipazione (75% di rispondenti);
    • Realizzazione di moduli formativi di base sulle competenze digitali per il lavoro, per non occupati e occupati, da erogare online (74% di rispondenti).

Una strategia necessaria e urgente

Nel rapporto del Digital Economy and Society Index (DESI) 2019 si legge: “Oltre al Piano nazionale per la scuola digitale, l’Italia non ha una strategia complessiva per le competenze digitali; questo significa che i gruppi a rischio di esclusione sociale, quali gli anziani e i disoccupati, corrono anche il rischio dell’ampliamento del divario digitale”.

L’Italia è penalizzata in modo significativo da una carenza di competenze digitali nella popolazione, che influenza negativamente:

  • la possibilità di esercitare i diritti di cittadinanza e la partecipazione consapevole al dialogo democratico;
  • l’adeguatezza delle competenze richieste dal mondo del lavoro (ormai la quasi totalità dei lavori richiede l’uso di tecnologie digitali, e questo è diventato ancora più evidente in questo periodo di emergenza);
  • la capacità del Paese di disporre di competenze per i nuovi mercati e i nuovi lavori, in gran parte correlate alle tecnologie emergenti.

La carenza di competenze digitali nei diversi ambiti, per cui l’Italia risulta tra i Paesi europei più in difficoltà, diventa così una delle principali zavorre per lo sviluppo del Paese e per la sua ripresa dall’attuale periodo di crisi, assumendo i caratteri della priorità. Ecco perché è necessario che il tema delle competenze digitali diventi una priorità strategica per il nostro Paese.

In questo quadro il comitato guida di Repubblica Digitale ha avviato i lavori per l’elaborazione di una strategia per le competenze digitali e di un piano di interventi in grado di rafforzare, integrare, valorizzare i progetti già in corso e creare le condizioni adeguate per affrontare in modo organico questa grave carenza. E lo sta facendo mettendo sullo stesso tavolo ministeri, Regioni, Province, Comuni, università, ricerca, imprese, professionisti, Rai, associazioni e le varie articolazioni del settore pubblico coinvolte ovvero avviando un’iniziativa multistakeholder a regia pubblica per il cambiamento culturale (necessario) dell’Italia, auspicata spesso da tanti.

Il primo passo per la costruzione della strategia è stato così effettuato il 7 aprile, con l’avvio dei gruppi di lavoro su quattro assi di intervento:

  1. lo sviluppo delle competenze digitali necessarie all’interno del ciclo dell’istruzione e della formazione superiore, con il coordinamento di Ministero dell’Istruzione e Ministero dell’Università e Ricerca;
  2. il potenziamento e lo sviluppo delle competenze digitali della forza lavoro, sia nel settore privato che nel settore pubblico, incluse le competenze per l’e-leadership con il coordinamento di Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero della Pubblica Amministrazione;
  3. lo sviluppo di competenze specialistiche ICT per nuovi mercati e nuovi posti di lavoro, in gran parte legati alle tecnologie emergenti e al possesso delle competenze chiave per i lavori del futuro con il coordinamento di Ministero dell’Università e Ricerca e Ministero dello Sviluppo Economico;
  4. il potenziamento delle competenze digitali necessarie per esercitare i diritti di cittadinanza (inclusa la piena fruizione dei servizi online, particolarmente necessaria in questo periodo) e la partecipazione consapevole al dialogo democratico con il coordinamento del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione.

L’obiettivo, con il contributo dei diversi attori coinvolti nei gruppi di lavoro, è di pervenire, attraverso più fasi di elaborazione, a una prima versione del piano strategico entro giugno, avendo già potuto avviare alcuni interventi nel breve termine e avendo avviato le necessarie sinergie per un cambiamento profondo con iniziative di sistema.

Tutti gli interventi definiti nei quattro assi dovranno soddisfare alcuni requisiti generali, tra cui essere:

  • di sistema, non estemporanei o basati su una dimensione di progetto;
  • trasversali, ovvero  tendenzialmente applicabili su aree e assi di intervento diversi (es. gli stessi moduli di formazione online nei CPIA, nella formazione interprofessionale, per i dipendenti PA);
  • organici, nel senso che deve essere massimizzata la sinergia tra iniziative anche in corso o in avvio che hanno gli stessi target e si muovono sulla stessa dimensione – territoriale (es. stesso territorio) o immateriale;
  • ad ampio impatto, ovvero si devono privilegiare interventi che possono essere facilmente scalabili su ampia popolazione;
  • agili, nel senso che devono essere progettati per avere una breve fase di impostazione, delle ricadute rapide e un percorso graduale di affinamento ed estensione di contenuti e di impatto.

Inoltre, laddove siano presenti dei framework consolidati (es. DigComp per le competenze digitali di base, e-CF per le competenze specialistiche ICT), è necessario prevedere il massimo utilizzo di quanto già realizzato (kit di auto-assessment, guide, percorsi formativi, moduli formativi online e in presenza) da scuole, università e altri soggetti, anche in ambiti diversi (scuole, sviluppo professionale, centri per gli adulti, formazione in azienda, nelle amministrazioni). Infine, la strategia dovrà individuare per ciascun asse di intervento degli indicatori, obiettivi misurabili di risultato e di impatto, a cui sono correlate le linee di intervento e le azioni.

I prossimi passi – timeline

L’alfabetizzazione e lo sviluppo  di competenze digitali è una sfida urgente e indispensabile. Per questo abbiamo l’ambizione di raggiungere con Repubblica Digitale dei traguardi importanti già nei prossimi mesi, ovvero:

  • entro il primo semestre 2020, il consolidamento di una prima versione della strategia e del piano di interventi sui quattro assi individuati, con l’avvio di nuove iniziative a immediato impatto e il consolidamento integrato di iniziative governative già avviate sul fronte della scuola e dell’università, della pubblica amministrazione, delle imprese, dei cittadini;
  • entro l’estate 2020, l’avvio di attività strutturate per favorire sinergie e collaborazioni nella Coalizione (ad esempio, l’apertura di un forum, l’avvio di gruppi di co-progettazione e condivisione e di alcune iniziative specifiche);
  • entro la fine del 2020, l’avvio di iniziative di comunicazione e divulgazione su tutto il territorio e la realizzazione di una palestra digitale per favorire il potenziamento delle competenze digitali dei cittadini con nuovi strumenti di supporto anche per una migliore fruizione dei risultati importanti delle iniziative della Coalizione di Repubblica Digitale.

Si tratta, in generale, di assicurare l’adeguatezza delle competenze della popolazione alla vita lavorativa e alla vita quotidiana, per cui è necessario che la strategia organica tra sistema educativo, welfare, sviluppo economico e sostegno al lavoro consenta la creazione delle condizioni necessarie a garantire per tutti il diritto all’apprendimento permanente e all’educazione al digitale. Una delle priorità nazionali su cui investire.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati