Il Covid-19 ha di fatto creato uno spartiacque tra le persone che hanno dovuto cambiare il loro modo di lavorare e ha creato due grandi categorie distinte: una categoria fatta di persone che hanno abbracciato questo momento drastico non per continuare a lavorare in modo tradizionale quanto piuttosto per scoprire e provare nuovi modelli di business e di interazione, e una seconda categoria, costituita da persone meno resilienti e flessibili, che si sono fatte prendere in contropiede dal momento di grande cambiamento e sono entrate in una fase di stallo, di incertezza, di inattività.
Cosa distingue questi due grandi gruppi? Perché i primi hanno affrontato da protagonisti questa metamorfosi ed i secondi hanno subito il cambiamento? Cosa hanno in comune le persone della prima categoria?
Le tecnologie per una reale parità ed equità
A mio avviso queste persone hanno le “mie” 3 C: Competenze, Coraggio e Cuore. Le chiamo mie, perché le ho affrontate nel mio libro “Donne 4.0” in profondità. Porto un esempio concreto per condividere i concetti. Circa un anno fa abbiamo fondato la Community Donne 4.0, una community che crede fortemente che le tecnologie siano strumenti e leve fondamentali per l’emancipazione e l’empowerment delle donne. Grazie alle tecnologie digitali, siamo convinte, che il tempo stimato per la chiusura del Gender Gap, calcolato dal World Economic Forum, in più di 100 anni per l’Italia, possa essere accorciato in modo significativo, per raggiungere una reale parità ed equità sociale più velocemente.
La Community invita le donne a prendere coscienza del fatto che le tecnologie digitali stanno plasmando il mondo lavorativo, permettendo a tutti di trasformare le proprie competenze in nuovi servizi online.
A settembre del 2019 abbiamo organizzato il kickoff della Community e stimato che avremmo iniziato nel 2020 a creare i primi circoli territoriali ovvero degli incontri tra le partecipanti guidate dalle Ambassador nelle varie città italiane aventi l’obiettivo di approfondire i temi del digitale e del gender gap. Nel piano di crescita della Community avevamo previsto 10 circoli territoriali per il 2020 con una presenza fisica media stimata di circa 15 donne ad ogni incontro. Una community in fase di startup che sarebbe cresciuta nell’arco di un anno di un centinaio circa di donne. Abbiamo fatto il primo circolo a Milano dove si sono incontrate una ventina di donne e immediatamente siamo state bloccate dal COVID. Che fare? Rimandare tutto al dopo? Ma quando sarebbe stato il dopo?
Abbiamo quindi deciso di cambiare totalmente il nostro piano e di spostare tutte le attività sul digitale. Avremmo trasformato i circoli in webinar per poter dar seguito alle attività previste. Di fatto il limite territoriale veniva eliminato e tutte le attività online sarebbero state disponibili per tutti a livello nazionale.
Ma eravamo in grado? Nessuna di noi aveva esperienze pregresse su come gestire in autonomia un webinar live. Per le mie attività di docenza avevo iniziato a tenere dei corsi online e quindi mi sono proposta come apripista. Decido quindi di tenere personalmente il primo webinar e partiamo!
Ed ecco la sorpresa: il primo video viene visto da più di centinaia di donne e riceviamo subito numerose iscrizioni alla newsletter e ai vari gruppi social, in modo del tutto imprevisto.
Abbiamo superato tutte le nostre aspettative e abbiamo creato un nuovo modello di lavoro per la Community che useremo anche nel futuro. I nostri webinar hanno avuto apprezzamenti anche a livello internazionale e alcune donne italiane all’estero hanno chiesto di far parte della Community.
Competenze, coraggio, cuore: il senso delle tre C
Abbiamo usato le 3 C per poter dare uno slancio esponenziale alla nostra nascente realtà.
Competenze: oltre alle competenze tecniche specifiche del settore di ognuna di noi e le competenze tradizionali richieste per tenere un seminario dal vivo, ognuna di noi ha dovuto imparare ad interagire con le diverse piattaforme di webinar online. Come interagire con la video camera, come impostare la connettività al meglio, come fare le inquadrature e gestire in autonomia tutta la registrazione. Abbiamo fatto un up-skilling molto veloce, che in situazioni normali, avremmo molto probabilmente rinviato al 2021. Abbiamo dato spazio alle nostre competenze distintive personali (affrontando ad esempio i temi delle tecnologie abilitanti della quarta rivoluzione industriale, dell’intelligenza emotiva, del personal branding, del blockchain, dell’Agile e dello Scrum) aggiungendo anche uno sforzo personale per impossessarci delle competenze di speaking e di interazione digitale che sono diverse da quelle in aula.
Coraggio: ci vuole coraggio a tenere dei corsi live che vengono registrati e rivisti da molte altre persone. Ci vuole coraggio ad essere visibili, riconoscibili e a dare voce alle proprie idee in contesti molto aperti e non controllati, dove le persone che non approvano le tue idee possono anche denigrarti. Le donne della nostra Community hanno dimostrato di avere il coraggio di esporsi, di dare visibilità alle proprie competenze spesso nascoste. Siamo uscite dalla nostra comfort zone e abbiamo usato il digitale come amplificatore e megafono. Ne siamo rimaste assolutamente entusiaste.
Cuore: tutta l’attività è stata fatta in totale gratuità, solo per il piacere di condividere con gli altri le nostre competenze. Una community di volontariato vive di energie gratuite e quindi preziose. Una generatività che ha trasformato le nostre competenze, non solo in corsi gratuiti di alto livello, ma in nuove relazioni lavorative ed umane.
Ma il metodo delle 3C funziona sempre? A mio avviso sì. Tutte le volte che decidiamo di permettere alle nostre Competenze e risorse interne di esprimersi e con Coraggio affrontiamo l’arena e nuove sfide per realizzare la nostra visione e con la nostra passione ed il nostro Cuore trasciniamo gli altri verso i nostri obiettivi e i risultati sono sempre straordinari.
Molte aziende e molti professionisti, anche in settori tradizionali, hanno portato il loro prodotto/servizio online e si sono adoperati per fare il delivery online o dal vivo. Hanno cambiato il proprio modello di business, affrontando il cambiamento con decisione. Hanno messo in atto le 3C e hanno confermato la previsione fatta molti anni or sono da Jeremy Rifkin ovvero lo spostamento della società dal possesso all’accesso. Non è più importante possedere prodotti ma accedere a servizi.
Il vero self empowerment digitale
Dare la possibilità agli altri di accedere alle nostre competenze online è il vero empowerment digitale in corso. Il Self empowerment nasce quando noi decidiamo di agire, di fare una scelta, di trasformare una nostra idea in realtà. Di usare al meglio le nostre risorse.
Il digitale è solo uno strumento straordinario perché permette ad un numero impressionante di persone di vedere ciò che stiamo realizzando, coinvolgendole nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Se questi obbiettivi sono universali e di valore, la community che partecipa si sente ispirata a fare del proprio meglio e a lasciare un segno tangibile della propria azione.
Il Self empowerment digitale permette di creare valore non solo per noi ma per le nostre communities. Online le registrazioni rimangono e creano una traccia, una testimonianza delle nostre idee, una nostra legacy.
Spero che tutti possano dare voce alle proprie Competenze, con Coraggio e Cuore.