Transizione digitale

Smart working, cosa cambia con il DL Aiuti Bis e il DL Semplificazioni: tutte le novità

Via libera alla proroga dello smartworking fino al 31 dicembre per i lavoratori fragili e i genitori di under 14: il provvedimento è stato inserito come emendamento in sede di conversione del DL Aiuti al Senato, approvato oggi. I dettagli

Pubblicato il 14 Set 2022

Josephine Condemi

Giornalista

smart working - meeting ibrido

Smart working: dopo le prime novità del DL Semplificazioni, arriva oggi l’attesa proroga annunciata dal Ministro Orlando in sede di conversione al Senato del DL Aiuti Bis. Approvato quindi il testo dell’emendamento che contiene la possibilità di prorogare il lavoro agile al 31 dicembre per lavoratori fragili e genitori di figli under 14.

La misura si aggiunge alla possibilità di attivazione telematica, senza obbligo di accordo individuale, prevista dal DL Semplificazioni. Facciamo di seguito il punto.

Cosa prevede la proroga approvata nel DL Aiuti Bis

La possibilità del lavoro agile al 100% è decaduta il primo agosto, come previsto dal DL Riaperture. La proroga retroattiva, o il rinnovo dell’agevolazione, che avrebbe dovuto essere contenuta nel Dl Aiuti Bis, è stata presentata con un emendamento in sede di conversione in Senato.

Come già annunciato, il provvedimento consiste in una proroga dello smart working fino al 31 dicembre 2022 per i lavoratori fragili e i genitori di figli sotto i 14 anni.

Prevede che, per usufruire dello smart working, il genitore con almeno un figlio under 14,  debba avere un partner che lavori e non “beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa”.

Quanto ai lavoratori fragili, ovvero maggiormente a rischio di contagio per età o condizioni di salute, la condizione è che lo smart working sia compatibile con il lavoro svolto usualmente.

La misura di 18,6 milioni di euro verrà finanziata per 8 milioni attraverso il Fondo sociale per l’occupazione del Ministero del lavoro e 10,66 milioni con riduzione del Fondo per le politiche attive del lavoro.

“In diverse occasioni, negli scorsi mesi, avevo proposto la proroga e mi ero impegnato affinché fosse approvata: promessa mantenuta”, ha scritto sul proprio profilo Instagram il Ministro Orlando, che ha definito la misura “un intervento fondamentale per tutelare le persone più fragili, i genitori con figli piccoli e continuare a garantire migliore conciliazione del tempo vita-lavoro grazie alla modalità agile”.

Smart working: come e quando inviare la comunicazione telematica

A regime lo smart working semplificato: dal primo settembre, la sperimentazione avviata durante la pandemia è diventata lo standard. Il Dl Semplificazioni, approvato il 2 agosto dal Senato, ha infatti previsto che per l’attivazione dello smart working basterà continuare a inviare una comunicazione al Ministero, senza più l’obbligo di siglare prima un accordo individuale.

Il DL 73/2022 o Dl Semplificazioni ha riformulato l’articolo 23 della legge 81/2017: l’obbligo di comunicazione dell’accordo individuale è stato sostituito da una semplice comunicazione dei nominativi dei lavoratori e della data di inizio e fine del lavoro in modalità agile da trasmettere telematicamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il Decreto Ministeriale n. 149 del 22 agosto 2022 ha definito i dettagli della procedura: dal primo settembre, i datori di lavoro pubblici e privati potranno reperire l’apposito modulo di comunicazione sul portale Servizi Lavoro, attraverso autenticazione SPID o CIE.

La comunicazione telematica è prevista solo in caso di nuovi accordi di smart working o di modifiche/proroghe di quelli precedenti. Come specificato da una nota ministeriale, la comunicazione andrà inviata a regime entro cinque giorni dall’inizio del lavoro agile. Tuttavia, per consentire l’interoperabilità tra i sistemi aziendali e quelli ministeriali nei casi di invio di comunicazioni massive, relative a più lavoratori, in questa prima fase ci sarà tempo fino al primo novembre.

“L’esigenza di semplificazione degli obblighi di comunicazione nasce dalla necessità di rendere strutturale – ha spiegato il Ministro Orlando – una procedura già ampiamente sperimentata nel periodo emergenziale, in considerazione di un sempre maggiore utilizzo di questa modalità di svolgimento del lavoro“.

La misura nasce per rispondere ad una richiesta specifica delle parti sociali nel Protocollo nazionale sul lavoro in modalità agile per il settore privato, sottoscritto lo scorso 7 dicembre.

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