STRATEGIE

Smart working da record, Infocamere punta sugli “anticorpi digitali”

In pochi giorni raggiunta la copertura dell’85% della pianta organica di 1.050 unità. 4mila le postazioni abilitate al lavoro agile nelle Camere di Commercio. Così l’emergenza viene trasformata in opportunità

Pubblicato il 30 Mar 2020

Paolo Ghezzi

CEO di Infocamere ed Expert dell'Istituto EuropIA.it

Employee Experience

Continuità operativa, efficienza e promozione umana al centro della strategia messa in atto da InfoCamere. Che grazie a sistemi cloud based e server virtualizzati estende lo smart working alla maggioranza degli addetti. Ecco come si sta sviluppando il piano.

Smart working, i numeri della transizione

Nella sede di Padova, dove si trova il più grande dei tre Data Center della società di informatica del Sistema Camerale, in pochi giorni è stato attivata una transizione massiva del personale verso smart working, raggiungendo l’85% degli addetti. Oltre 4000 le postazioni abilitate al lavoro agile nelle Camere di Commercio. “Sfruttiamo questa emergenza per creare ‘anticorpi digitali’ e rafforzare le imprese”, dice Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere.

Tutelare la salute dei lavoratori e del contesto sociale, mantenere la continuità dei servizi, accelerare e promuovere la cultura digitale delle imprese. E’ con questi obiettivi che le Camere di commercio – con il supporto operativo di InfoCamere, la società del sistema camerale per l’innovazione digitale – stanno affrontando l’emergenza sanitaria che attraversa il Paese. Al centro dell’azione che si sta dispiegando in tutta Italia c’è la capacità di operare, in brevissimo tempo, una transizione quasi totale tra lavoro in presenza e smart working.

In pochi giorni, seguendo l’evoluzione dei Decreti del Presidente del Consiglio, abbiamo attivato lo smart working per il personale di InfoCamere verificando la copertura dei requisiti tecnologici oltreché presidiando i profili di produttività attesi; al contempo abbiamo abilitato le Camere di Commercio richiedenti alla possibilità di ricorrere allo smart working per il proprio personale, presidiando organizzazione ed infrastrutture nell’intento di garantire a imprese e professionisti i consueti livelli di accessibilità e fruizione dei servizi online camerali.

Ad oggi, InfoCamere ha attivato a favore del personale camerale 2500 connessioni telematiche private (tecnicamente le c.d. VPN, canali digitali sicuri tra la postazione remota e la stazione di lavoro o la rete dell’ufficio), di cui 1600 nella scorsa settimana. A queste si aggiungono 1800 connessioni in tecnologia VDI (un modo ancora più evoluto per accedere a tutte le risorse dell’ufficio da postazione remota), per un totale di oltre 4000 persone che nel sistema camerale, con differenti tecnologie, oggi sono abilitate al lavoro agile.

Cosa prevede il contratto integrativo

Contemporaneamente, nel corso di circa 10 giorni, ha portato la quota dei propri dipendenti in smart working a oltre l’85% della pianta organica di 1050 unità, a fronte di una situazione che, all’inizio della crisi, contava circa 150 unità in lavoro agile. Un numero che sarebbe “naturalmente” cresciuto dal 1° aprile di quest’anno in virtù del nuovo contratto integrativo aziendale, nel quale era già previsto l’allargamento di questa modalità ad una più ampia parte della popolazione aziendale.

La risposta del Sistema Camerale all’emergenza è stata dunque compatta e responsabile, come richiede la gravità del momento, sia nei confronti delle persone che lo animano – attraverso la riduzione degli orari di accesso al pubblico e la chiusura delle sedi fisiche non indispensabili – sia nei confronti delle imprese, a cui sono garantiti i servizi in modalità digitale.

Dunque un contributo per rispondere alle esigenze lavorative che si vanno manifestando in presenza di questa grave emergenza sanitaria; strumenti ed organizzazione frutto di una visione di servizio radicata in InfoCamere che, negli ultimi anni, ha fatto propria la prospettiva del lavoro agile per garantire sostenibilità, efficienza e promozione umana quali cifre riconoscibili dell’operato del Sistema Camerale al servizio delle imprese.

Welfare, la strategia Infocamere

Dal 2017 in InfoCamere è stato impostato un articolato piano di welfare nel quale lo smart working è presente nella consapevolezza che valorizzare il capitale umano significa far crescere l’azienda aumentando il benessere di chi la vive quotidianamente. Smart working e flessibilità nell’orario lavorativo vanno nella direzione di una maggiore armonizzazione tra vita privata e professionale, migliorando la capacità dell’organizzazione di rispondere alle esigenze in tempi più rapidi e in modo ottimale con incentivi a sviluppare un atteggiamento responsabile e proattivo, così da garantire produttività e livelli di servizi a favore dei propri utenti.

La gestione delle principali attività di coordinamento e l’accesso alle informazioni è garantito da un sistema basato su cloud, grazie ad un Data Center all’avanguardia nel panorama nazionale (oltre il 95% dei server è virtualizzato, sviluppando un traffico di 100 milioni di operazioni giornaliere), necessario alla gestione delle informazioni di 6 milioni di imprese, 10 milioni di amministratori, 1 milione di bilanci (in primis attraverso le piattaforme www.registroimprese.it, www.impresainungiorno.gov.it e www.impresa.italia.it).

Da questa infrastruttura in continua evoluzione – cui sono collegate fino a 10mila postazioni di lavoro delle Camere di commercio e 50mila di altre Pubbliche Amministrazioni – garantiamo ai nostri utenti l’accesso agli atti delle imprese, sia tramite gli sportelli camerali sia attraverso 360mila utenze professionali, generando ogni anno 50 milioni di visure ufficiali richiesti da imprese, cittadini e altre PA.

Sostenibilità e responsabilità sono e saranno sempre più le parole chiave dello sviluppo della nostra Società: questi sono i valori per i quali sentiamo la necessità di trasformare questa emergenza in una opportunità per accelerare l’adozione di comportamenti più virtuosi e sviluppare – accanto a quelli biologici – degli anticorpi “digitali” per dare al nostro Paese nuovi strumenti per ripartire e affrontare con successo le sfide che ci attendono già da domani.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati