raccontare il futuro

Solarpunk: la letteratura che affronta e risolve la crisi climatica



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Il movimento solarpunk rappresenta il lato ottimista della fantascienza, propone che gli esseri umani possano reimparare a vivere in armonia con il pianeta. Ingenuo? Forse, ma motivante per una generazione che si trova a dover costruire il futuro su basi tutt’altro che rosee

Pubblicato il 16 ott 2023

Gianna Angelini

Direttrice scientifica di AANT



Solarpunk_Flag

Mi sono imbattuta per la prima volta nel termine “solarpunk”, leggendo un saggio di  Elvia Wilk “Narrazioni dell’estinzione”, di recente pubblicazione (Add Editore, 2023). Mentre stavo cercando di approfondire nuove forme di narrazione contemporanee, scopro che da almeno dieci anni la fantascienza sta sperimentando un modo diverso di raccontare il futuro, cercando, contemporaneamente, di sviluppare nuovi modelli narrativi. Così ho fatto delle ricerche e letto articoli e romanzi di genere.

Le origini della letteratura solarpunk, la “fantascienza ottimista”

Il genere letterario “solarpunk” nasce dapprima come fenomeno in rete (se ne comincia a parlare intorno al 2008 in blog e articoli di settore) per poi trasformarsi tra il 2011 e il 2012, in una realtà concreta su cui molti autori iniziano a lavorare. Il suo genere madre è sicuramente la fantascienza di cui rappresenta il lato ottimista. Una spinta alla sua proliferazione viene di sicuro da un articolo di Neal Stephenson, il padre del Metaverso, del 2011* in cui l’autore lamenta un pessimismo dilagante nella letteratura fantascientifica del suo tempo, dovuta ad uno stallo dell’innovazione scientifica e tecnologica. Così, “credendo di avere già tutte le tecnologie di cui avremo mai bisogno, cerchiamo di attirare l’attenzione sui loro effetti collaterali distruttivi”. Una buona fantascienza fornisce un’immagine plausibile e ben elaborata di una realtà alternativa in cui si è verificata un’innovazione convincente. E una scienza che non investe in innovazioni che riguardano per esempio lo sviluppo di energie rinnovabili, per motivi politici o di scarsa convenienza, è inevitabilmente destinata a smettere di sognare, e quindi a far smettere di sognare.

Scrive Stephenson: “[It’s] time for the SF [Science Fiction] writers to start pulling their weight and supplying big visions that make sense. Hence […] an effort to produce an anthology of new SF that will be in some ways a conscious throwback to the practical techno-optimism of the Golden Age”*.

Ciò che manca alla discussione, secondo Stephenson, è una visione complessiva di un futuro in cui abbiamo risolto i problemi che allo stato attuale ci sembrano insormontabili, così come un quadro logico in cui questa visione possa essere plausibile. Idealmente, questo quadro dovrebbe coinvolgere un sistema di gestione decentralizzato che consenta a individui e gruppi di prendere iniziativa in modo autonomo, sforzandosi di risolvere problemi senza la necessità di un’autorizzazione centralizzata. L’appello viene accolto da autori e scrittori di fantascienza che cominciano a lanciarsi in descrizioni di futuri utopici e costruttivi, concentrandosi sulle tecnologie esistenti e provando ad implementarle al massimo delle loro potenzialità.

In un post del 2015, lo scrittore Ben Valentine dichiara: “Il solarpunk è il primo movimento creativo che risponde consapevolmente e positivamente all’Antropocene. Ora che nessun angolo della Terra è libero dall’edonismo dell’umanità, il solarpunk propone che gli esseri umani possano reimparare a vivere in armonia con il pianeta. Il solarpunk è un movimento letterario, un hashtag, una bandiera e una dichiarazione di intenti sul futuro che speriamo di creare”. (in Wilk, 2023:120)

Il collettivo Solarpunk Italia

Nel 2020 nasce anche un collettivo italiano che prende il nome di “Solarpunk Italia” che riunisce autori e pensatori italiani di un futuro verde e sostenibile, che vedono la Fantascienza come una forma di attivismo. Il collettivo produce molti racconti, ma anche romanzi, come la prima opera letteraria solarpunk in assoluto, la saga dei Pulldogs di Francesco Verso, romanzo in due volumi pubblicato tra il 2018 e il 2019. Molti sono i fili comuni su cui vengono intessute le diverse strutture narrative.

Le tematiche comuni alle opere solarpunk

Al di là delle divergenze stilistiche degli scrittori e delle ingenuità letterarie, che pure si riscontrano in molti di loro, tutti gli autori condividono un manifesto**, una estetica precisa e soprattutto una serie di tematiche comuni, che mi sembra interessante esplorare. Ne elenco alcune:

  • Sostenibilità ambientale: Le storie spesso esplorano come la società può adottare pratiche sostenibili per mitigare i cambiamenti climatici, ridurre l’inquinamento e preservare l’ambiente. In un futuro che può essere collocato tra i 20/50 e i 150/200 anni a partire da ora, le città sono riuscite a raggiungere l’obiettivo dell’impatto zero e godono dei benefici di una vita armonica con il verde del Pianeta.
  • Energia rinnovabile: L’energia solare, eolica e altre fonti di energia rinnovabile sono spesso al centro delle trame solarpunk. Queste tecnologie vengono utilizzate per alimentare le comunità e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
  • Agricoltura e alimentazione: I protagonisti delle storie solarpunk spesso utilizzano l’agricoltura verticale, l’idroponica e altre tecnologie avanzate per coltivare cibo in modo sostenibile e ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’agricoltura convenzionale.
  • Architettura ecologica: Le nuove tecnologie vengono impiegate per progettare e costruire edifici ecologici e città sostenibili. Materiali avanzati e design innovativi possono contribuire a ridurre il consumo energetico degli edifici e a migliorare la qualità della vita delle persone.
  • Mobilità sostenibile: I racconti esplorano quasi sempre modalità di trasporto alternative e sostenibili, come veicoli elettrici, trasporti pubblici efficienti e sistemi di condivisione delle auto. Le tecnologie di trasporto verde sono integrate nelle storie per creare mondi in cui la mobilità è più pulita ed efficiente.
  • Tecnologia fai-da-te: Spesso, nelle storie solarpunk, si registra una grande enfasi sulla cultura del “fai-da-te” (do-it-yourself) e sulla condivisione di conoscenze.
  • Comunità resilienti: La letteratura solarpunk mette in evidenza il concetto di comunità e la forza della cooperazione. Le storie spesso raccontano di società in cui le persone lavorano insieme per affrontare sfide ambientali e sociali.
  • Estetica eco-friendly: Gli ambienti, l’abbigliamento e l’arte sono spesso descritti come influenzati dalla natura e dai principi del design sostenibile. Un aspetto centrale è dall’attenzione al mondo vegetale
  • Decentralizzazione e autonomia: La promozione della decentralizzazione del potere e l’autonomia delle comunità locali sono centrali negli scritti solarpunk. La politica incontra un’idea di Democrazia definibile come perfetta.
  • Politiche progressiste: Il solarpunk può incorporare temi di giustizia sociale, equità e inclusione, promuovendo politiche progressiste per affrontare le disuguaglianze nella società.

Conclusioni

Sebbene il motivo per cui abbia iniziato a leggere questi testi, quello, cioè, di esplorare forme di narrazione diverse dalle tradizionali, non sia stato dal mio punto di vista soddisfatto, essendo, la maggior parte delle storie, imbastite secondo le regole classiche della narrazione per prove/premi/ricompense, per una riflessione costruttiva sul nostro futuro, trovo questa corrente particolarmente intelligente e da seguire.

Forse ingenua al momento, ma poiché cerca di focalizzare l’attenzione su scenari futuri verosimili e poiché offre una visione delle nuove tecnologie al servizio di una comunità alla ricerca dell’armonia con l’ambiente, di sicuro mi sembra motivante per una generazione che si trova, questo futuro, a doverlo costruire. Può essere la condivisione di un immaginario positivo una leva giusta per far tornare questa nuova generazione di giovani finalmente ottimisti e quindi propositivi nei confronti di ciò che verrà? Io voglio pensare di sì.

Bibliografia

** Il manifesto Solarpunk Italia:

– Crediamo che il solarpunk sia un processo in corso, non un fenomeno chiuso.

– La nostra parola chiave, scrivendo solarpunk e scrivendo di solarpunk, è speranza.

– Il solarpunk è una nuova utopia che all’ottimismo preferisce la speranza, ed è un’utopia su due livelli.

– La speranza è tra le righe: speranza di un futuro migliore e della possibilità concreta di costruirlo.

– E la speranza è fuori le righe: il solarpunk vuole accadere e farsi ascoltare.

– Il solarpunk vuole che esista un futuro migliore, e allo stesso tempo vuole esistere.

– In questo spazio condiviso di Solarpunk Italia parliamo di ciò che scriviamo e di ciò che vorremmo scrivere. Scriviamo di ciò leggiamo e di ciò che vorremmo leggere.

– C’è un solo modo sia per condividere, che per smentire la nostra visione del solarpunk: scriverne altro, ancora.

AAVV, Assalto al sole. La prima antologia solarpunk di autori italiani, Delosdigital, Milano 2020

Atwood, Margaret, Morte per paesaggio, in Racconti per sopravvivere in natura, tr.it. Racconti edizioni, 2022

Valentine, Ben, Solarpunk wants to see the world, “Hopes&Fears”, 28 agosto 2015

Verso, Francesco, I camminatori Vol.1 – I Pulldogs, Future Fiction Roma 2018

Verso, Francesco, I camminatori Vol.2 – No/Mad/Land, Future Fiction Roma 2019

Wilk, Elvia, Oval, Zona 42, Modena 2020

Wilk, Elvia, Narrazioni dell’estinzione, Add Editore, Torino 2023

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