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Supereroi: trionfo nel gaming, flop al cinema. Il successo si fa con la qualità



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Il pubblico sembra stanco dei film Marvel, ma non si può dire lo stesso nel mondo del gaming. I personaggi iconici continuano a conquistare successi di critica e pubblico. Soprattutto quando a produrli sono software house prestigiose. Insomma, è una questione di qualità

Pubblicato il 14 dic 2023

Giovanni Luglietto

Yamatologo, traduttore e giornalista videoludico



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Come i più appassionati tra i gamer sapranno, è ormai passato alla storia il lancio dell’ultimo videogioco in esclusiva per PlayStation 5 dedicato a Spider-Man. Il tanto atteso Marvel’s Spider-Man 2 di Insomniac è arrivato sulla console il 20 ottobre 2023, superando il record di vendite di un gioco PlayStation Studios in sole 24 ore. Il titolo ha registrato un numero di vendite pari a più di 2,5 milioni di copie nell’arco della giornata dopo il lancio, superando 5 milioni di copie in 11 giorni.

La qualità chiave del successo di Marvel’s Spider-Man 2

Un vero e proprio successo, quindi, dovuto sicuramente in parte alla popolarità del tessiragnatele ma, senz’altro, imputabile anche alla qualità dei prodotti Insomniac (ricordiamo già autori di Spider-Man, Spider-Man: Miles Morales, Ratchet & Clank e, tornando più indietro nel tempo, la serie del draghetto Spyro). Sebbene le recensioni di Marvel’s Spider-Man 2 siano entusiastiche, è interessante analizzare trend ascendenti e discendenti nel settore dell’intrattenimento di stampo supereroistico, ritenuto uno dei più redditizi degli ultimi 15 anni.

Il declino del Marvel Cinematic Universe

La casa delle idee è oggi un brand forte, tuttavia la crisi nel settore è sempre dietro l’angolo. I più informati ricorderanno che Marvel navigava in cattive acque prima dell’acquisizione da parte del colosso Disney avvenuta nel 2009. Qualche film di successo, basato sui personaggi più iconici come Spider-Man e gli X-Men, non bastavano a tenere a galla l’intera divisione comics che, di anno in anno, vedeva un declino sempre più costante delle vendite. Nel 2009, secondo le stime, il fumetto Marvel più venduto fu lo spillato 583 di Amazing Spider-Man, con cifre intorno alle 530.000 unità. Insomma, ben lontani dalle oltre 8 milioni di copie vendute dal primo X-Men nel 1991. Una situazione che, comunque, stava per cambiare, grazie anche a quello che oggi potremmo definire come “il salvataggio Disney”.

Il salvataggio Disney

L’acquisizione Disney ha aperto le porte a una nuova epoca di splendore per Marvel, soprattutto con la creazione del Marvel Cinematic Universe. In sostanza, un grande universo condiviso dove i popolari personaggi dei comics prendevano vita su schermo. Il tutto è iniziato con il primo Iron Man del 2008, il cui successo al box office ha dato il via al progetto. Oggi, Iron Man è il 23esimo film del MCU in termini di guadagni al botteghino (stando alla classifica di Business Insider), pertanto nel corso degli anni non è stato solo il budget per ogni singolo film ad aumentare, ma anche i guadagni stessi, culminati con la dilogia dedicata all’iconico villain Thanos: Avengers Infinity War ed Endgame.

Il rapporto tra il cinema e i videogiochi supereroistici

Questa prolifica era ha riavvicinato il pubblico al mondo dei supereroi, spingendo in un certo senso anche le vendite dei fumetti su carta stampata e digitali.

Tuttavia, una crescita costante con guadagni milionari non è sostenibile all’infinito e, come dimostrano gli ultimi dati sui nuovi film del Marvel Cinematic Universe, sembra che la luna di miele tra i fan e il genere sia agli sgoccioli. L’ultimo film lanciato, The Marvels, ha avuto un budget di produzione di circa 275 milioni di dollari, il quarto più alto di un film del MCU. Nonostante fosse quindi una produzione importante, i risultati al botteghino non sono entusiasmanti, con una prima settimana di incassi internazionali e domestici ferma a 110 milioni di dollari. Meno della metà dei soli costi di produzione, esclusi quindi quelli relativi al marketing. Si preannuncia quindi un flop che potrebbe colpire duramente i progetti Marvel della nuova fase.

Successi e flop dei supereroi nel gaming

Il gaming non ha ancora raggiunto i grandi numeri del cinema di massa e, sebbene sia un medium in crescita, presenta ancora dei limiti data la sua struttura di interazione attiva. La durata di un videogioco medio oscilla tra le 15 e le 30 ore, molto più di quanto possa durare un qualsiasi film, richiedendo quindi uno sforzo maggiore da parte del fruitore per esperire la storia nella sua interezza. Ciononostante, è interessante creare un ponte di collegamento tra i diversi medium sfruttando proprio i supereroi. Questi appaiono infatti sia nei film sia nei videogiochi, portando a chiedersi se il declino nel cinema corrisponda anche a un declino nel gaming.

Sorprendentemente, i dati dimostrano il contrario, salvo alcune eccezioni. Vale la pena iniziare proprio da queste ultime. Per esempio, il gioco dedicato agli Avengers di Crystal Dynamics, uscito nel 2020, sulla scia del successo dei film poc’anzi citati, ha avuto una storia senz’altro travagliata.

Nonostante abbia venduto bene durante la prima settimana sul mercato, non ha generato introiti a sufficienza, con l’editore Square Enix che riportò una perdita di 63 milioni di dollari. Il titolo, data la sua struttura online e l’approccio da “game as a service”, non è riuscito a costruire una solida base di giocatori, portando non solo alla fine del supporto lo scorso 30 settembre, ma anche al “delisting” da tutti i canali di vendita digitali. In sostanza, non è più possibile comprare Marvel’s Avengers (salvo puntare su copie fisiche ancora in commercio).

Il fallimento di Marvel’s Avengers

Viene da domandarsi quanto questo episodio abbia a che fare con il declino odierno del genere supereroistico. Marvel’s Avengers ha fallito per il periodo di stanca che quest’ultimo sta vivendo o per la sua struttura mal digerita dai videogiocatori? Stando al prossimo esempio, sembra proprio che la questione sia legata alla qualità del gioco, più che al genere a cui è afferente.

Spider-Man: il trionfo dell’eroe di quartiere

Come già citato in apertura, Marvel’s Spider-Man 2, da poco lanciato sul mercato, è stato un successo travolgente. Il titolo è stato già nominato per diverse categorie ai The Game Awards 2023 e non stupirebbe la sua vittoria in almeno una di queste. Le vendite sono stupefacenti e inevitabilmente destinate ad aumentare nel tempo, superando potenzialmente anche i 33 milioni di copie del primo gioco, sempre targato Insomniac Games e uscito nel 2018.

Spider-Man è un personaggio molto popolare e da sempre amato. Ciò però non toglie che si tratti comunque di un supereroe e, se il pubblico sembra stanco dei film Marvel, non si può dire lo stesso nel mondo del gaming. I personaggi iconici continuano a ricoprire ruoli di prestigio, conquistando successi di critica e di pubblico. Soprattutto quando a portarli nelle mani dei giocatori sono software house prestigiose e in grado di restituire loro dignità e spessore.

Il punto cruciale, pertanto, è tutto qui. Bisogna parlare di qualità prima ancora di poter discutere di guadagni. È innegabile che gli ultimi film Marvel, sebbene presentino CGI d’impatto, siano talvolta carenti dal punto di vista delle trame e dello sviluppo dei personaggi. Fattore che, come dimostrano i trend del momento, non sfugge all’occhio dello spettatore che troppo spesso viene visto come capace di fagocitare e digerire qualsiasi contenuto se presentato in maniera sufficientemente sfavillante.

Conclusioni

In conclusione, non possiamo far altro che auspicare un cambio di rotta del MCU e che, quest’ultimo, prenda maggiormente spunto da quanto avviene nel mondo del gaming. E, in quanto giocatori, tenendo naturalmente gli occhi puntati sulla prossima fatica Insomniac Games: l’attesissimo Marvel’s Wolverine in esclusiva per PlayStation 5.

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