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Tiktok e le pericolose “challenge”: bene il faro delle Autorità a tutela dei minori

Il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, su impulso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), ha svolto nei giorni scorsi un’ispezione nella sede italiana di TikTok, Nel mirino c’è l’ultima pericolosa challenge, la cicatrice francese. Ma il problema è bene più ampio

Pubblicato il 24 Mar 2023

Antonino Mallamaci

avvocato, Co.re.com. Calabria

tiktok challenge

Una novità della quale non si sentiva certamente la necessità nel tribolato mondo dei social media: la “cicatrice francese”. Il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, su impulso dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust), ha svolto nei giorni scorsi un’ispezione nella sede italiana di TikTok, l’app di proprietà della cinese ByteDance.

Cos’è il caso della cicatrice francese su TikTok

Ciò nell’ambito di un’istruttoria aperta nei confronti di TikTok Technology Limited, società con sede in Irlanda che cura i rapporti con gli utenti europei, e delle collegate che agiscono in Inghilterra e in Italia. Per l’ennesima volta, la Big Tech è al centro dell’attenzione per la mancata vigilanza su contenuti pericolosi, la cui visione soprattutto da parte degli adolescenti incrementa la loro propensione all’autolesionismo, all’alimentazione scorretta, e anche al suicidio. Tiktok, in sostanza, non solo ne consente la pubblicazione, ma non li rimuove come dovrebbe. In  questo caso, i video riguardano una nuova challenge (sfida) nei quali ragazzi e ragazze, nella quasi totalità minorenni, stringono con pollice e indice la pelle del proprio viso fino a provocarsi degli ematomi anche irreversibili. La pratica, che provoca la cosiddetta cicatrice francese, è venuta alla luce appunto Oltralpe, ma i ragazzi e le ragazze italiane e di tanti altri Paesi non hanno perso tempo ad adottarla, fino a fare diventare virale il relativo hashtag.

Diete tossiche su TikTok, come i ragazzi cadono vittime dell’algoritmo

La trovata è facilmente replicabile, grazie al deleterio (perché molto semplice) meccanismo di funzionamento di TikTok, che consente facilmente la pubblicazione dei propri video e l’osservazione di quelli altrui. L’algoritmo “For you”, ideato e implementato dalla app di proprietà cinese, ritenuto dagli esperti il migliore per catturare l’attenzione degli utenti, fa il resto. Studiando e registrando l’attività dei fruitori, e quindi i like, i post pubblicati e quelli seguiti, e tanti altri elementi, letteralmente li inonda di quelli che reputa, a livello individuale, più graditi. E non sbaglia mai!

La gravità del comportamento di TikTok, che fa il paio con quello di altre app in casi simili – Meta, pur conoscendo gli effetti nefasti di determinate immagini di Instagram sulla salute mentale e fisica dei ragazzi, si guardava bene dall’intervenire per non perdere utenza – risiede non solo nel fatto di non avere attivato un sistema efficace di vigilanza ex ante, ma anche nell’ aver consentito, con la propria inazione, che la sfida raggiungesse milioni e milioni di utenti. Come d’altronde già successo con altre famigerate challenge, quale, ad esempio, la Blue Whale. D’altra parte, le politiche di TikTok, messe nere su bianco nelle sue linee guida, prevedono la rimozione dei contenuti dannosi. Ma, come spesso accade, le Big Tech non rispettano le loro stesse prescrizioni, il che ha causato il fallimento dell’approccio di auto regolamentazione e dei codici di condotta portato avanti anche dalla UE prima che si decidesse a cambiare prospettiva d’intervento adottando prescrizioni cogenti.

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Le contromisure

L’Autorità ha preso spunto dall’ennesima azione distruttiva di TikTok per andare oltre, mettendo finalmente sotto la sua lente l’algoritmo di base, il tristemente famoso “For YOU” del quale abbiamo riferito in precedenza. A questo proposito, l’Europa sta lavorando per rendere trasparenti i passaggi che conducono all’elaborazione degli algoritmi, che riescono a scandagliare i meandri più nascosti della mente degli utenti, leggendone con precisione assoluta propensioni, desideri, debolezze, comportamenti. Utilizzando poi questi metadati per una profilazione targettizzata e individuale da utilizzare per ancorare gli utenti alla piattaforma anche a fini pubblicitari.

Per concludere, un commento di TikTok a  Sky News : “Le linee guida della community chiariscono quale tipo di contenuto non è accettabile sulla nostra piattaforma, e questo include contenuti che incoraggiano, promuovono o glorificano comportamenti pericolosi che potrebbero portare a lesioni”.

La piattaforma, inoltre, dà dei consigli molto dettagliati per segnalare tale genere di contenuti. Eccoli: “Gli utenti di TikTok sono invitati a segnalare video o immagini associati a sfide o tendenze pericolose sul sito dei social media.

Procedi nel seguente modo per segnalare i contenuti:

  • Fai clic sulla freccia bianca a destra di un video TikTok
  • Tocca l’icona che dice “segnala” con il simbolo di una bandiera
  • Segui le istruzioni fornite per segnalare il contenuto
  • Se ricevi messaggi relativi a una sfida che ritieni pericolosa, non interagire con loro e segnala immediatamente gli account”.

Molto precisi, non c’è che dire. Tuttavia, è evidente che qualcosa non funziona. Ora anche la nostra Autorità Antitrust ci vuole vedere chiaro

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