Il dottor Annthok Mabiis ha annullato tutte, o quasi, le memorie connesse della galassia per mezzo del Grande Ictus Mnemonico. “Per salvare uomini e umanidi dalla noia assoluta” perché le memorie connesse fanno conoscere, fin dalla nascita, la vita futura di ciascuno in ogni particolare. La Memory Squad 11, protagonista di questa serie, è incaricata di rintracciare le pochissime memorie connesse che riescono ancora a funzionare. Non è ancora chiaro se poi devono distruggerle o, al contrario, utilizzarle per ricostruire tutte quelle che sono state annientate, se devono cioè completare il lavoro del dottor Mabiis o, al contrario, riportare la galassia a “come era prima”. Un’altra nuova missione della Memory Squad 11 è di catturare il dottor Mabiis, almeno per discutere con lui il futuro della galassia. L’agente Xina Shaiira, sulle sue tracce, scompare (puntate 64, 65, 66, 67).
Fuori caldo. Le voci della savana. Dentro acqua sotto il tavolato. Silenzio increspato. Vita monastica. Ascoltava. Assaporava. Sosteneva. Argomentava. Annuiva. Assecondava. Arrembaggiava. Astrusava.
– Xina Shaiira: “Che vuole dire?.”
– Il dottore: “Che ci siamo costruiti un esomondo dove tutto è perfetto… Ciascuno di noi ha una esopersona che è in salute eterna, si collega a tutti e a tutto, animali e piante inclusi, ha un’etica ineccepibile, ha una vita di ricambi impeccabile, può vivere secoli… ti sembra vita questa?.”
– Xina: “Sono le nostre conquiste, le conquiste dell’ingegno… della volontà dell’uomo…”
– Il dottore: “Bello… belle parole… ma dov’è la vita? Nasciamo programmati, viviamo con una esovita e…”
– Xina: “Il suo, mi permetta dottore, è ancora l’antico luddismo… un luddismo esistenziale…”
– Il dottore: “Xina, mi ascolti, ma dov’è la vita se l’uomo sta rischiando di non avere più la morte?”
Le farfalle bianche disegnavano. La notte acconsentiva. Le stelle per cerchi. Le farfalle per vie traverse. Parlavano in tondo. Xina. Le altre e la Farfalla Bianca.
– Xina: “Cari amici, ci sta pensando. Da tanto tempo…”
– Farfalla bianca: “Fa caldo qui fuori.”
– Xina: “Lui è considerato un benefattore dell’umanità da tutta la galassia…”
– Farfalla: “La savana si sta riempendo di farfalle… brutto segno.”
– Xina: “Ieri diceva che la sua opera non è compiuta…”
– Farfalla: “Oggi ho sentito la terra tremare… anche l’aria tremava… anch’io tremavo…”
– Xina: “Sempre rintanato lì dentro… vuol dire che nasconde qualcosa… o che sta creando un altro evento, una rottura, una svolta… come il grande ictus mnemonico…”
– Farfalla: “Non mi piace la notte… mi annera le ali. .”
– Xina: “Me lo dice sempre, ‘Come si fa a vivere senza la casualità… io ti ho incontrato per caso… tu mi davi la caccia!’ e ride… È un uomo divertente… allegro….”
– Farfalla: “Questo fusto è cattivo. Lo capisci da come ti guarda…”
– Xina: “Non hai l’impressione che sia il grande, irraggiungibile dottor Mabiis! Gli parli quando vuoi e di quello che vuoi… e ti ascolta sempre con grande attenzione…”
– Farfalla: “Ho parlato a quest’albero… ma non mi ascolta.”
– Xina: “Una persona attenta, che parla della vita come un’avventura ineguagliabile per tutti… è una persona generosa, umile…”
– Farfalla: “È arrogante… mi dicevano che i giganti sono sempre buoni, mansueti… non è vero questo non lo è per niente… la savana è piena di alberelli e cespugli umili… questo bel fusto invece crede di essere dio!”
– Xina: “Mi piace parlare con lui… .”
– Farfalla: “È più facile parlare con un grande elefante, con un vostro primo tutor, con qualche memoria totale, che con questo enorme stupido albero…”
– Xina: “Dice che la sua opera di restituzione della vita all’umanità intera non è finita….”
– Farfalla: “L’altra sera la sua pancia era piena di voci… come se ci fossero dentro…”
– Xina: “Dice che non c’è niente di più salutare e di più bello nella vita che saper tornare indietro.”
– Farfalla: “…anche una voce più forte delle altre che diceva ‘si può tornare indietro!’.”
Si aprì in silenzio. Il ventre disponibile.
– Il dottor Mabiis: “La notte è fresca, care signore! Si sta meglio dentro il baobab… entrate, anche tutte le farfalle.”
(92-continua)