Una nuova istruzione superiore, universitaria o terziaria, con un modello teoretico applicabile globalmente: “a Roadmap on Higher Education-Beyond the limits: new ways to reinvent Higher Education” è l’ultimo documento operativo dell’Unesco, emerso al termine della terza conferenza internazionale di Barcellona “WHEC- World Higher Education Conference 2022, rivolta a diversi operatori dell’istruzione terziaria oltre a stakeholder e decision maker politici e amministrativi.
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
La tabella di marcia tracciata dall’Unesco per questo ambizioso percorso è il frutto di varie consultazioni nazionali dei mesi precedenti, svolte in vari Stati membri, al fine di stimolare e attivare il processo di cambiamento dell’istruzione terziaria.
Si gettano le basi per una piattaforma globale di co-creazione, per gli Stati membri, di sistemi universitari più aperti, inclusivi, equi e collaborativi che democratizzino l’accesso alla conoscenza.
Il documento propone quindi una precisa roadmap o tabella di marcia per “reinventare l’istruzione universitaria” gradualmente negli anni a venire. Anche nel 2022 per l’Higher Education ci sono ancora due importanti obiettivi: l’Agenda Sostenibile 2030 e il Quadro di Azione 2030.
I sei principi generali per riformare l’istruzione terziaria
L’Unesco identifica, come azioni operative, sei principi generali e sei maggiori sfide da affrontare per “trasformare” l’Istruzione universitaria, con altrettanti step di transizione. Fissa una precisa timeline da rispettare, dal 2022 al 2032, stabilendo impegni ed obiettivi per aggiornare e rivedere costantemente il percorso di cambiamento sulla base di consultazioni territoriali.
I progressi compiuti nelle varie fasi di questo lungo percorso, che si svilupperà in un decennio, saranno valutati già alla prossima Conferenza su Higher education del 2023, dove si verificheranno risultati e criticità.
Ma qual è quindi la visione dell’Unesco sull’istruzione universitaria, espressa nel documento di Barcellona? Come agenzia speciale delle Nazioni Unite per l’Educazione e unica per l’istruzione universitaria, per l’Unesco l’Istruzione è un diritto umano. Esso però non è limitato alla scuola dell’obbligo rivolta ai minori ma è un diritto che ogni individuo deve e può esercitare nel corso di tutto l’intero ciclo della sua vita.
“L’Istruzione Superiore è coinvolta in tre principali missioni sociali: produrre conoscenze, attraverso la ricerca scientifica, istruire nel più ampio senso del termine, prestando particolare attenzione alle conoscenze e abilità per la vita professionale ed essere socialmente responsabile” si legge a pag.20 del Documento Unesco sull’Istruzione terziaria.
La responsabilità sociale delle istituzioni educative terziarie non è dunque qualcosa di facoltativo o semplicemente un asset ma deve diventare invece un obbligo, secondo la visione Unesco. Basandosi dunque sulla prospettiva generale dell’Unesco, la “tabella di marcia” individua sei maggiori principi e altrettante sfide per “reinventare” l’Istruzione superiore. Come si legge nella sezione 3 e 4 del Documento essi prevedono importanti passaggi trasformativi.
Partiamo dunque dai sei “principi” Unesco che dovrebbero animare questo importante percorso di “reinvenzione” dell’Istruzione terziaria:
- Inclusione, equità e pluralismo
- Libertà accademica e partecipazione di tutti gli stakeholders
- Indagine, pensiero critico e creatività
- Integrità ed etica
- Impegno verso la sostenibilità e responsabilità sociale
- Eccellenza attraverso la cooperazione piuttosto che la competizione
Le sei sfide della roadmap
Ma come declinare questi importanti principi in un percorso di cambiamento? L’istruzione terziaria deve porsi sei importanti sfide. Sono sei le diverse situazioni di partenza individuate dalle quali raggiungere rispettivi sei traguardi:
- Da una visione elitaria o discriminatoria alla garanzia del diritto di tutti all’Istruzione superiore con un accesso equo, finanziato e sostenibile
- Da un focus limitato alle discipline e abilità professionali a una esperienza olistica di conoscenze per gli studenti
- Da un approccio disciplinare a uno di tipo inter- o trans-disciplinare, con un dialogo aperto e una collaborazione attiva tra le diverse prospettive
- Da un’istruzione che viene subito dopo la conclusione del ciclo secondario scolastico a un approccio di apprendimento permanente/ lifelong learning
- Da un arcipelago di istituzioni e programmi educativi gerarchici e poco connessi a un sistema integrato con una varietà di programmi e percorsi di apprendimento flessibili e connessi per aumentare le opportunità dei giovani e degli adulti
- Da un modello industriale di formazione a una esperienza pedagogica e tecnologicamente assistita, attraverso cui gli studenti possano gestire i loro percorsi di apprendimento.
L’UNESCO lancia così il suo appello per azioni trasformative dell’istruzione universitaria, auspicando un rinnovato modo di pensare e di dialogare. Il principio fondamentale è che l’istruzione universitaria non sia un privilegio di pochi ma innanzitutto un diritto per tutti.