(dalle puntate precedenti) Il dottor Annthok Mabiis ha annullato tutte, o quasi, le memorie connesse della galassia col Grande Ictus Mnemonico. “Per salvare uomini e umanidi dalla noia assoluta” perché le memorie connesse fanno conoscere, fin dalla nascita, la vita futura di ciascuno in ogni particolare. La Memory Squad 11, protagonista di questa serie, deve rintracciare il dottor Mabiis, per fagli rimettere in connessione almeno le Memore Vitali. Nell’inseguimento di Mabiis, gli agenti della Memory Squad 11 intercettano una memoria connessa, a Rio, dove si traferiscono. “La memoria è nel carnevale! È nella testa del governatore Sampaio Arantes Dos Santos Vieir. ”Dobbiamo solo sfiorargli le tempie…” Il governatore onorario è da solo, nella notte di Rio. Passeggia in spiaggia con una farfalla bianca. Discutono su come si “deve vivere”. Il governatore e la farfalla si infilano in un luogo-del-cibo-servito. Sono individuati dalla Memory Squad, che irrompe nel locale e circonda un uomo chino su una bistecca. La carne è illegale da secoli. Ma dalla bistecca esce una farfalla rossa che fugge dal locale. Sale in verticale. Ana Lùcia Hadad Azevedo è alla vetrata al 342esimo piano. La farfalla rossa si inerpica per l’aria. Raggiunge Ana. Ma gli agenti della Memory Squad 11 raggiungono l’appartamento. Sfondano la porta. Ana e la Farfalla Rossa sono già in fuga nella città della samba. Fino ad un’immensa discoteca, dove vengono raggiunte dagli agenti. Nella bolgia infernale di un milione di danzanti entrano gli agenti della Memory Squad 1 che arrestano gli agenti della Memory Squad 11. Il Primo Tutor e la Tutor del Pianeta si giocano la partita. Dividono la folla dei danzanti, pro la MS 1 e pro MS 11. Che si annientano a vicenda. Ma la Tutor del Pianeta vince. Ora il gioco si fa planetario. I due tutor con miliardi di giocatori e di avatar. È la 37° Guerra Mondiale. Ancora una volta la Tutor del Pianeta vince.
Anche questa volta aveva superato la prova. Jeser Messit, laTutor del Pianeta vestì la maglia terrigna.
Tornava in premio sul Pianeta.
“La tutor Messit è di ritorno sulla terra, agenti! È segnalata come portatrice di una memoria connessa!…”
La comandante Khaspros inchiodava i suoi agenti. La bolgia della discoteca era scoperchiata. Un milione di sudori al ritmo della samba. I carri carrarmavano.
La tutor atterrava sul carro della “Terra Promessa”. Negli occhi ancora Giove. Nei piedi già la Terra.
Gli agenti arrembarono il carro. La samba risucchiava ogni sgambata. La samba chiudeva ogni interstizio. Gli agenti le urlarono in faccia: “Voi avete una memoria connessa! Voi avete la nostra memoria!”
“Non è vero!” La samba martoriava.
“Voi avete la superbia del re!”
“Non è vero!” La samba supplicava.
“Voi cadete nel silenzio della codardia…”
“Non è vero!” La samba digrignava.
“Voi mangiate nel piatto degli altri!”
“Non è vero!” La samba stremava.
“Voi strappate le nostre anime!”
“Non è vero!” La samba stralunava.
“Voi irridete i vostri rimpianti…”
“Non è vero!” La samba socchiudeva.
“Voi saldate i vostri egoismi!”
“Non è vero!” La samba confessava.
“Voi rimpiangete i nostri inchini…”
“Non è vero!” La samba rintuzzava.
“Voi istigate le nostre sudditanze…”
“Non è vero!” La samba arrogava.
“Voi imbonite le nostre violenze!”
“Non è vero!” La samba violentava.
“Voi devastate le vostre debolezze!”
“Non è vero!” La samba sminuzzava.
“Voi irrompete nelle nostre irrequietudini…”
“Non è vero!” La samba irretiva.
“Voi abrasite le nostre anime!”
“Non è vero!” La samba ringhiava.
“Voi vomitate i vostri privilegi!”
“Non è vero!” La samba devastava.
“Voi immacolate le vostre ipocrisie…”
“Non è vero!” La samba intuiva.
“Voi irrorate con le vostre arroganze!”
“Non è vero!” La samba soffriva.
“Voi ingolfate con le vostre pietanze…”
“Non è vero!” La samba vomitava.
“Voi percuotete le nostre sembianze…”
“Non è vero!” La samba simulava.
“Voi precipitate le nostre anime!”
“Non è vero!” La samba stravedeva.
“Voi annientate le nostre confessioni…”
“Non è vero!” La samba silenziava.
“Voi smembrate le nostre gratitudini!”
“Non è vero!” La samba taceva.
“Voi siete una bugiarda!”
“È vero.”
(82-continua)