Montagne di cadaveri. Il fango rosso fino all’inguine. Le casupole spolpate. I tetti in fiamme. Gli spettatori si aggiravano sgomenti. Frustati dalla pioggia infinita. A metà giugno. A migliaia all’attacco con le divise rosse. Uno stuolo con le giacche nere. Alla decima ora di carneficina le colline infumate fermavano la storia. In quell’attimo la galassia veniva svuotata delle sue memorie. Alle sette e trentatré del pomeriggio. La simbiosi fra l’evento e la Storia si frantumava.
“Nessuno di noi poteva prevederlo!” strattonava Akila Khaspros, comandante della Memory Squad 11. “Ma è esattamente quello che sta accadendo!…” sibilava Stefano Magli, l’agente di Memoria Antica della squadra. “Se non rimediamo all’istante… fra 113 minuti la Storia, quella con la esse maiuscola, verrà deviata da quella con la esse minuscola!” strepitava ora Magli. “Retroattivamente!… Tutti noi, probabilmente, saremo spazzati via… non saremo mai esistiti!“ Nessuno poteva prevedere che il Grande Ictus Mnemonico, il distacco di tutte le memorie della galassia, avrebbe devastato le Memorie Storiche di Stabilizzazione. “La memoria chiave è quella dissolta del generale… se riuscissimo a recuperarne un’altra… tutto ritornerebbe ad andare come deve, come il passato…” “Dovremo staccarla a qualcuno che per caso si è salvato dal Grande Ictus Mnemonico… se mai è successo…” Stravolse l’agente Magli: “Qualcuno che… avrà un nuovo passato e un nuovo futuro!” “Ma chi siamo noi per fare questo?… Ogni violenza è senza futuro” aggrotò la comandante Khaspros. Gli obici frantumavano ogni parola. Magli ora stralunava gli occhi. Schiumava la bocca. Sforbiciava le mani. Fibrillava i polmoni. “Io entro! Io entro subito! È la nostra unica speranza…” Lo spettacolo era la realtà. La realtà era simbiotica allo spettacolo.
Magli strappava all’ussaro la memoria storica. L’ussaro si accasciava esanime. Magli si arrancava il dosso. Il colbacco si rotolava. Magli si inginocchiava stremato. Il cavallo si abbatteva in tonfo. Magli si urinava fetido. La baionetta si sventrava. Magli si rialzava fitto. Fitto di fucilieri. Le battaglie si vincono dentro. Il fuori è rappresentazione. Lo strazio degli spettatori. Tanto pagato. Troppo riscosso. Magli calpestava i crani. Le file avanzavano cadendo. Le anime urlavano sparando. I fossi intrappolavano le ruote. I traini strappavano le giunture. I lancieri si perdevano nel fumo. Le sciabole svegliavano i rimbombi. I cannoni slittavano negli spruzzi. I moschetti insultavano i ventri. I cacciatori vociavano nel tanfo. I dragoni sfondavano nei fiori di campo. I fanti assaporavano le zolle. I cavalleggeri ruotavano sui cespugli. I granatieri si sfrangiavano nei pietrischi.
Baudouin viene trafitto. E Pierre, spettatore di Prima Realtà, ne raccoglie gli ultimi rantoli. I disertori dilagano. Gli spettatori li azzoppano. I viottoli sbrecciati. Un tamburino risparmiato. Le granate mietono. Magli si aggraffia. Magli si avvicina al destriero del comando. Le 12 libbre sventagliano. I razzi sbandano i cavalli. La fucileria solfeggia. Il vallone ingoia. Le carabine sfrocchiano. La cava protegge. Il fuoco insulta la carne. Le sommità anelano lo sguardo. Gli sfondamenti grondano di frattaglie. Il bosco infingarda. La fucilata attraversa le tempie. Si aggirano gli squadroni. Si confondono le brigate. Si accerchiano le comparse. Si sbeffeggiano le creste. Si inzuppano le corazze. Si logorano le truppe. Si sfilacciano i battaglioni. Si smembrano le divisioni. Si spappolano le riserve. La riserva è come la speranza. È uno spreco di energie. Magli lo agguanta con gli occhi sibilati. Aggrappando i pendii. Accorciando i sentieri.
Si precipita la sconfitta. Si spoglia la vittoria. Arretrando. Disgregando. Disordinando. Incalzando. Slabbrando. Fugando. Panicando. Inseguendo. Rullando. Sbandando. Sfasciando. Si devasta il senso. Si animalano gli umani. Si dissangua la mansuetudine. Si macella la profondità. Si impera la consuetudine. Si mercifica il morale. Che non ha morale.
La Storia si sarebbe capovolta. La Francia tentacolata come una Russia d’occidente ne avrebbe cambiato il Corso. L’agente Magli si lasciò trafiggere. Mutato dalla voglia di mutare la Storia del mondo. Fra gli zoccoli dell’infelucato supremo generale inglese. Mentre l’applauso rimbombava sublime e indecente. La Storia cambiava verso.
(28-continua la serie. Ogni episodio è “chiuso”)