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Verso l’era “post-umana” degli agenti autonomi? Come sarà e come prepararci



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Dal progetto della città di Smallville all’immortalità virtuale di “Live Forever”, si moltiplicano le dimostrazioni delle potenzialità di sviluppo degli “agenti autonomi”, che forse un giorno potrebbero elaborare strategie estremamente sofisticate, equivalenti o persino superiori a quelle degli esseri umani.

Pubblicato il 19 mag 2023

Angelo Alù

studioso di processi di innovazione tecnologica e digitale



deep fake_ intelligenza artificiale

Smallville: prende forma la nuova città virtuale popolata da 25 “agenti autonomi” che vivono come “entità generative”. Una sorta di inedito e innovativo aggregato “tecno-urbano” processato dall’Intelligenza Artificiale che riproduce le consuete scene di un tipico centro abitato.

Ispirata al celebre gioco “The Sims”, lanciato nel 2000, la città Smallville è stata creata dai ricercatori della Stanford University e di Google, come progetto sperimentale di studio, dall’indubbio interesse di approfondimento, descritto in un documento predisposto con l’intento di esaminare le interazioni relazionali generate dall’Intelligenza Artificiale, con particolare riferimento al funzionamento tecnico del modello linguistico-conversazionale GPT-4.

Cosa sono e cosa fanno gli agenti autonomi

Gli “agenti autonomi” vengono concettualmente descritti dal citato studio come software computazionali in grado di simulare il comportamento umano attraverso modelli generativi, dando vita a dinamiche sociali e interazioni realistiche e coordinate anche a fronte di situazioni dinamiche e improvvise.

I ricercatori hanno attribuito agli “agenti autonomi generativi” mansioni lavorative, attività ordinarie e abitudini fisiologiche svolte nella normale vita quotidiana (dormire, svegliarsi, fare colazione, ecc.), e persino la capacità di generare ricordi propri simulando il funzionamento della memoria neurale degli esseri umani, al fine di comprendere i concreti comportamenti individuali e sociali tenuti nell’ambito delle peculiari modalità relazionali e dialogiche che caratterizzano l’ambiente immersivo virtualmente creato sulla falsariga di quanto avviene in un videogioco implementato dall’Intelligenza Artificiale.

Gli “agenti generativi” manifesterebbero la capacità di adattarsi ai feedback provenienti dall’ambiente esterno anche sulla base dei comandi estemporanei ricevuti dagli utenti, compiendo precise azioni eseguite sulla base delle esperienze registrate nella propria memoria, soggetta ad un costante processo migliorativo di implementazione esponenziale in grado di ottenere soluzioni efficaci anche a lungo termine, grazie all’elaborazione personalizzata di pensieri, riflessioni e interessi specifici.

Scene di vita ordinaria da Smallville

Ad oggi, pur nella sua embrionale semplicità di progettazione, il replay online della simulazione offre una panoramica delle case e degli spazi esterni, ove interagiscono diversi personaggi, consentendo agli utenti di cliccare su ciascuno di essi per monitorare azioni, comportamenti e conversazioni in tempo reale.

Sono, infatti, riprodotti prototipi di persone, riscontrabili nella reale vita sociale, dotate di abilità professionali e in possesso di spiccate attitudini all’instaurazione di rapporti empatici, che operano in svariati ambiti occupazionali e dimostrano di credere nei valori solidaristici dell’aiuto reciproco, della cooperazione e della gentilezza sia nelle relazioni inter-personali che nella sfera politica generale al servizio della collettività.

Uno dei personaggi di Smallville, ad esempio, avrebbe deciso di candidarsi alla carica di sindaco della città, come scelta motivata dal pluriennale impegno mostrato nella politica locale.

Si riporta, inoltre, come ulteriore scena realistica descritta nella progettazione delle relazioni interattive che animano la vita della città artificiale, l’organizzazione della festa di San Valentino pianificata su iniziativa di uno degli “agenti generativi”, che avrebbe innescato un automatico processo coordinato di inviti per promuovere la partecipazione all’evento, prospettando la possibilità di fare nuove conoscenze tra i presenti e, quindi, produrre a catena ulteriori effetti relazionali e interattivi consequenziali.

Sembrano, quindi, delinearsi simulazioni altamente spontanee e credibili del comportamento umano che, in una prospettiva evolutiva futura, potrebbero oltremodo perfezionare le abilità pratiche degli “agenti autonomi” rispetto alle attuali potenzialità applicative già oggi sorprendenti, sebbene ancora non del tutto esplorate, grazie al costante addestramento tecnico dei relativi sistemi in grado forse un giorno di elaborare strategie estremamente sofisticate ed intelligenti, equivalenti o persino superiori a quelle ideate dagli esseri umani.

Verso simulazioni cognitive sempre più realistiche

A fronte dei significativi passi in avanti che si stanno compiendo con estrema rapidità nel perfezionamento di innovativi modelli linguistici di grandi dimensioni, lo sviluppo attuale degli “agenti autonomi” rappresenta soltanto un primo inedito stadio evolutivo di un processo tecnologico verosimilmente destinato a realizzare simulazioni cognitive sempre più realistiche mediante la capacità di ragionamento dinamico di cui potrebbero essere dotati in futuro tali  “entità generative” per imparare dai propri errori ed effettuare decisioni efficaci e performanti, pur senza disconoscere le complesse implicazioni etiche che derivano da un simile impatto tecnologico, tenuto, altresì, conto del rilevante rischio di errori e pregiudizi codificati nella programmazione delle relative applicazioni, come preoccupanti effetti collaterali da considerare in un’ottica pessimistica legata alla dilagante proliferazione del lato oscuro delle tecnologie.

Si potrebbe persino ritenere del tutto usuale vivere in un simile ambiente virtuale giudicando, invece, come anomala la scelta di chi decide di sottrarsi a tale forma interattiva di relazionalità immersiva?

Immortalità virtuale: il progetto Live Forever

Allo stato attuale è possibile soltanto ipotizzare congetture teoriche sugli scenari astrattamente configurabili nell’immediato e nel lungo termine, anche se già ora, a riprova delle profonde trasformazioni in atto dagli incerti applicativi, sta facendo discutere l’annunciato prossimo lancio del progetto “Live Forever” che permette di raggiungere una sorta di immortalità virtuale grazie alla creazione di un vero e proprio avatar online in grado di memorizzare la completa identità personale di un individuo, replicando il tono della voce, lo stile argomentativo e ogni altra sfumatura dialettica e conversazionale per interagire con i propri parenti, anche dopo la morte fisica, senza più rendersi conto di parlare con una persona non “reale” nel senso umano e biologico del termine.

Conclusioni

Alla luce di tale scenario, sembra davvero verosimile prefigurare – presto o tardi – l’avvento di una nuova era “post-umana” dominata dal primato dell’Intelligenza Artificiale, dando vita ad una nuova società tecnologica dalle implicazioni non ancora chiare e decifrabili?

Mentre si continua a discutere sulle principali criticità ed insidie rilevate nello sviluppo futuristico delle tecnologie emergenti, già ora si manifestano nella concreta prassi e restano centrali una serie di problemi di fondamentale importanza per salvaguardare la stabilità dei sistemi sociali e politici esistenti secondo un approccio “umano-centrico in grado di orientare il progressivo perfezionamento tecnico delle applicazioni di Intelligenza Artificiale.

Se, da un lato, la riproduzione esponenziale di simulazioni virtuali tra “agenti autonomi generativi” potrebbe rivelarsi estremamente utile per verificare, in chiave preventiva, gli effetti (nocivi e positivi) generati dalle decisioni adottate in un’ambiente immersivo virtuale ma realistico, prima di applicare i relativi processi nei confronti degli esseri umani, fungendo così da preliminari test sperimentale in grado di minimizzare i pregiudizi concretamente realizzabili, al contempo, però, dall’altro lato, risultano ancora troppo elevati i rischi di disinformazione e manipolazione alimentati anche dalle applicazioni di Intelligenza Artificiale per pensare di ricorrere in via generalizzata a simili progetti, senza prima comprendere appieno tutti i possibili risvolti configurabili a tutela delle singole persone e della collettività.

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