Consiglio d'Europa

Violenza sulle donne, sappiamo come parare i rischi digitali

Il consiglio d’Europa pubblica raccomandazioni sulla “dimensione digitale della violenza sulle donne”. L’obiettivo è evitare che il gender gap e la violenza di genere possano trasferirsi dal piano concreto a quello digitale. Ora sta agli Stati attuare queste indicazioni

Pubblicato il 25 Nov 2021

Massimo Borgobello

Avvocato a Udine, co-founder dello Studio Legale Associato BCBLaw, PHD e DPO Certificato 11697:2017

violenza donne consiglio d'europa

Abbiamo gli strumenti per affrontare la violenza contro le donne e le ragazze, anche online. Lo dicono Elena Bonetti, Ministra italiana per le Pari opportunità e la Famiglia e di Marija Pejčinović Burić, Segretaria generale del Consiglio d’Europa.

È del 24 novembre la prima raccomandazione del Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO) sulla “dimensione digitale della violenza sulle donne”.

I dieci anni della Convenzione di Istanbul e la violenza online

La Convenzione di Istanbul è un trattato internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, che si propone di prevenire la violenza, favorire la protezione delle vittime garantire il perseguimento dei responsabili.

Questo non è amore 2021

Questo non è amore 2021

Guarda questo video su YouTube

E’ sulla base di questo trattato numerosi Stati hanno deciso di perseguire penalmente gli atti persecutori (cd. stalking), i matrimoni forzati e le mutilazioni genitali femminili.

La violenza su donne e ragazze trova la sua casistica più rilevante sul piano materiale e, spesso, in famiglia, per mano di parenti e partners.

E’ però aumentata anche la violenza online e, per questa ragione, il Consiglio d’Europa -l’organo che ha promosso la convenzione di Istanbul – ha promosso un focus sul fenomeno.

La raccomandazione del GREVIO

Il Gruppo di esperti sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica ha significativamente adottato la propria prima raccomandazione sulla dimensione digitale della violenza sulle donne.

Il documento, di 33 pagine, affronta la tematica della violenza di genere su donne e ragazze sul piano digitale perché è proprio il mondo digitale ad offrire importanti occasioni di inclusione sociale, formazione e lavoro.

In altri termini, l’obiettivo è evitare che il gender gap e la violenza di genere possano trasferirsi dal piano concreto a quello digitale.

Il documento indica in primo luogo gli obblighi per gli Stati firmatari in tema di dimensione digitale del fenomeno: sexual harrasment (molestie/violenza sessuali), stalking facilitato dall’impiego di mezzi tecnologici e dimensione digitale della violenza psicologica.

Nel concreto, si parla di condivisione di immagini umilianti, di minacce di morte e di stupro, ma anche di utilizzo di tecnologie di tracciamento per controllare i movimenti delle vittime.

La Convenzione di Istanbul impone la tutela delle vittime di queste fattispecie anche sul piano digitale e il rapporto è molto preciso nel descrivere temi e modalità di ingaggio di ciascuna ipotesi.

Quattro ambiti

Le raccomandazioni si articolano in quattro ambiti di intervento. Prevenzione, protezione, perseguimento dei responsabili e politiche coordinate, sul modello della Convenzione di Istanbul.

  • In materia di prevenzione, si raccomanda l’adozione di legislazioni che prevengano l’odio sessualmente orientato online; si raccomanda inoltre di procedere con programmi educativi, culturali e di divulgazione finalizzati all’abbandono di stereotipi basati sul genere.
  • Si raccomanda anche ai social media di agire concretamente contro il “gender bias”.
  • In tema di protezione delle vittime, si raccomanda che siano accessibili, per le vittime di violenza online le stesse misure che possono essere impiegate per e vittime di violenza fisica, come, ad esempio, l’inserimento in comunità protette.
  • Sul piano della repressione penale e del perseguimento dei responsabili, il GREVIO chiede l’equiparazione dei crimini online a quelli “tradizionali”.
  • Le politiche coordinate, infine, dovrebbero prevedere strumenti di monitoraggio e raccolta dati, anche per consentire una migliore coesione tra gli Stati membri ed una migliore valutazione globale del fenomeno.

Conclusioni

Che la tutela delle vittime di reati online sia una priorità è ormai un dato assodato; proprio oggi la Ministra della Giustizia ha comunicato un aumento del 45% dei delitti di revenge porn.

Il dato, però, può essere letto – compatibilmente con la situazione – in termini “positivi”: ora che la fattispecie è tipizzata, la tutela penale è effettiva e, quindi, si registrano denunce da parte delle vittime.

Va ricordato infatti che prima dell’entrata in vigore dell’articolo 612 ter del Codice penale il revenge porn era, di fatto, una volenza sociale priva di tutela penale per carenza di tipicità e specificità.

In altri termini, non era di fatto perseguibile penalmente. Il GREVIO, nella propria raccomandazione, ha individuato nei mezzi culturali – quasi a livello di propaganda – lo strumento più efficace di contrasto. I social media, da parte loro, avranno n grande impatto su questo salto culturale.

Agli Stati membri, ora, l’applicazione concreta delle raccomandazioni.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati