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Visori a realtà mista, come usarli per il business e l’education



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Quando si parla di realtà mista si identifica un insieme di due tecnologie: AR e VR.Affinché si possa sfruttarne al meglio le potenzialità, che si tratti di finalità di business o educative, è necessario utilizzare un visore dedicato. Una panoramica

Pubblicato il 28 giu 2023

Maurizio Stochino

Consulente ICT – Esperto di Sicurezza Informatica



metaverso

L’espressione realtà virtuale è ormai diventata di uso comune, non solo per coloro che sono vicini alla tecnologia, ma anche all’utenza meno incline a tale ambito. Per quanto nel corso del tempo la realtà aumentata e quella virtuale si siano evolute per migliorare l’esperienza di utilizzo nell’ambito videoludico e architettonico, in un prossimo futuro potrebbero presentarsi delle nuove forme di interazione, votate soprattutto alla vendita e all’industria. In questo contesto in continuo mutamento ricoprono un ruolo molto importante i visori a realtà mista, ma di cosa si tratta?

Realtà mista: cosa significa

Quando ci si riferisce alla realtà mista si identifica un insieme di due tecnologie: AR e VR; rispettivamente in base a quanti elementi digitali vengono a unirsi alla realtà oppure a sostituirla. Quando si effettuano esperienze in cui vengono implementati sia elementi AR che VR si sta svolgendo un’esperienza mista.

Affinché si possa sfruttare al meglio è necessario utilizzare un visore dedicato a questa tecnologia, che può essere realizzato con un sistema cablato oppure senza fili. Negli ultimi anni la realtà mista è particolarmente utilizzata dalle aziende che desiderano risolvere problemi di organizzazione interne o per migliorare l’interazione e la formazione tra i dipendenti.

L’incidenza della Realtà Aumentata

L’AR, acronimo di Realtà Aumentata, rappresenta una tecnologia sempre più implementata nella vendita online. Essa non è altro che una tecnologia capace di sovrapporre immagini generate al computer all’interno dell’ambiente che circonda l’utente. Le informazioni digitali, quindi, vengono convertite in oggetti fisici per realizzare un’immagine composita da localizzare in un’area reale, offrendo a chi la utilizza una visione tridimensionale dell’oggetto reale.

La digitalizzazione non si riferisce solo agli oggetti fisici, ma può creare immagini, testi, video e altre forme multimediali. L’AR ha come scopo principale quello di fornire informazioni sull’ambiente e di permettere agli utenti un’interazione con gli elementi virtuali.

Una tecnologia di questo genere alle aziende moderne consente di creare esperienze coinvolgenti, migliorando l’immersività nei videogiochi oppure quella di acquisto nell’ambito commerciale. Applicazione interessante e di grande interesse è rivolta anche alla formazione di studenti e dipendenti, che possono imparare attraverso strumenti digitali.

Tra gli utilizzi di una tecnologia di questo genere c’è il miglioramento della sicurezza sul lavoro. Uno strumento digitale in remoto consente di visualizzare i potenziali punti di criticità e migliorarli ancor prima che il prodotto venga prodotto e commercializzato.

Poter intervenire in remoto su una possibile problematica riduce sensibilmente i tempi di intervento e abbassa i rischi di pericolo per gli operatori. Leitner Ropeways, per esempio, dispone di oltre 2500 impianti a fune installati in tutto il mondo, condizione che si traduce in un numero rilevante di personale specializzato per gli interventi di riparazione. Grazie a un sistema AR è possibile intervenire sul problema senza recarsi fisicamente sul luogo.

L’AR per gli applicativi industriali

Per quanto l’impiego dell’AR sia particolarmente funzionale all’assistenza in remoto, tale tecnologia ricopre un ruolo molto più ampio. Tra gli esempi più rilevanti figura quello di Airbus Helicopters a Dallas, i cui lavoratori devono periodicamente effettuare procedure di manutenzione e misurare le parti di aeromobili.

Se fino a pochi anni fa era necessario utilizzare un personal computer per archiviare le informazioni rilevate sul veicolo, con un sistema AR è possibile, in tempo reale, scansionare le componenti dell’aereo e creare immagini a dimensioni reali. Tale procedimento consente di effettuare una manutenzione mirata e di poterne monitorare l’andamento nel corso del tempo.

Realtà virtuale: lo scopo

Se la realtà aumentata si basa su una tecnologia che emula oggetti digitali in un ambiente reale, la VR, realtà virtuale, ha come scopo quello di riprodurre un ambiente digitale completamente e di immergere l’utente al suo interno.

Attraverso un hardware capace di processare le immagini, in questo caso un visore, e un software adibito alla creazione di un ambiente tridimensionale realistico, l’utente può muoversi all’interno dello spazio virtuale emulandone l’esperienza.

Le grandi aziende hanno, quindi, iniziato un processo di creazione non solo di hardware capace di supportare calcoli in tempo reale, ma anche di software che possano tracciare testa e mani al fine di migliorare l’esperienza di utilizzo.

Sebbene la realtà virtuale sia diventata sempre più celebre per la componente videoludica, essa può essere utilizzata per diversi obiettivi. Un’azienda oppure un privato può implementare un sistema di realtà virtuale per migliorare la collaborazione tra dipendenti, la loro produttività o la comunicazione.

Nell’ambito medico, la realtà virtuale viene utilizzata per aiutare i chirurghi nella pianificazione delle procedure mediche, tanto quanto gli architetti oppure gli ingegneri nel visualizzare i propri progetti in un’area tridimensionale.

Piattaforme di streaming molto note hanno già implementato strumenti di VR anche per la visualizzazione di film, serie TV e videogiochi, al fine di ottimizzare l’esperienza del consumatore.

Come per ogni tecnologia, anche la realtà virtuale presenta dei punti di forza e alcuni di debolezza. Tra i vantaggi più evidenti della VR figura sicuramente l’esperienza immersiva del cliente. Gli utenti possono interagire con un ambiente digitale come se fosse reale, connettendo oggetti e persone a grandi distanze. Da considerare anche l’interazione tridimensionale con i modelli, capaci di facilitare l’apprendimento pratico, sia esso dedicato ai dipendenti oppure a studenti e persone con disabilità.

Di contro una tecnologia così avanzata, attualmente, presenta ancora un costo abbastanza alto, condizione che la rende ideale a coloro che realmente ne hanno bisogno. Oggigiorno, sebbene vi sia un miglioramento costante, diverse persone soffrono ancora di chinetosi indotta dal visore; quindi, potrebbe non essere adatta a tutte le tipologie di utenza.

VR e AR in proiezione futura

L’utilizzo di visori di realtà mista, capaci di abbinare sia l’AR che la VR, è in rapida crescita. Attualmente si stimano valori intorno ai 30 miliardi di dollari, ma per il 2030 si prevede possano raggiungere i 200 miliardi di dollari. Un’evoluzione così veloce è dovuta non solo alla possibilità di implementare tali soluzioni nell’ambito industriale per manutenzione e gestione delle aree interne, ma anche per la capacità di tale tecnologia di migliorare l’esperienza utente durante l’acquisto, la formazione o l’applicazione delle normative vigenti.

Sempre più aziende sfruttano i visori misti per aiutare i propri dipendenti a formarsi velocemente e a pianificare il loro lavoro, tanto quanto gli eCommerce che hanno già avviato un processo di integrazione con l’AR per consentire ai consumatori di visualizzare i prodotti da acquistare ancor prima di farlo.

Realtà mista: i dispositivi

Se da un punto di vista funzionale la realtà mista è uno strumento molto utile per migliorare diversi aspetti di comunicazione, interazione ed esperienza del cliente, tale processo può avvenire in modo ottimale tramite un dispositivo dedicato. I visori per la realtà mista sono diversi e, nel corso del tempo, anche le aziende più importanti stanno sviluppando più dispositivi a seconda della finalità.

In Italia tra i visori per la realtà mista più utilizzati figura il Microsoft HoloLens 2, esso è dotato di un display trasparente che ha la capacità di sovrapporre immagini tridimensionali al mondo reale con un buon dettaglio grafico. L’HoloLens è stato sviluppato principalmente per applicazioni aziendali, funzionali all’addestramento, alla progettazione assistita e alle teleconferenze. Indossando un visore di questo genere si possono avviare con grande facilità conferenze con altri utenti, eliminando di fatto le distanze tra Paesi lontani.

Oltre all’HoloLens viene utilizzato anche il Magic Leap One, soluzione che garantisce un’esperienza immersiva combinando gli elementi reali a quelli digitali. Nello specifico, questa tecnologia utilizza un sistema di visualizzazione denominato Spatial Computing, che ha lo scopo di creare oggetti virtuali interattivi all’intero di ambienti reali.

Visore per la realtà mista che ha ottenuto un grande successo soprattutto nell’ambito videoludico è l’Oculus Quest 2, dispositivo di Meta improntato principalmente sulla realtà virtuale, ma che implementa anche tante funzioni per quella mista. Grazie alle telecamere integrate consente di interagire con il mondo reale e di visualizzare gli elementi all’esterno mentre si sta eseguendo un’esperienza tridimensionale.

Anche Apple ha deciso di investire in un visore per la realtà mista, con cui sarà possibile interagire a una nuova interfaccia 3D. L’interesse di questa azienda alla realtà mista evidenzia come in futuro si possano realizzare delle applicazioni di grande rilevanza sia per i privati e il loro intrattenimento, sia per le aziende che vogliono offrire alla clientela qualcosa di diverso.

Il vision Pro di Apple arriverà nel 2024 a 3500 euro e le applicazioni business proposte sono le riunioni o l’uso evoluto di applicazioni desktop che appaiono in dimensioni gigantesche davanti ai nostri occhi.

Realtà mista: l’importanza del software

I visori per la realtà mista possono essere utilizzati per finalità business ed educative, non è difficile osservare all’interno degli eCommerce più celebri una sezione dedicata alla visualizzazione dell’oggetto in vendita direttamente in tre dimensioni all’interno di un ambiente reale. Tanto quanto l’utilizzo delle aziende di visori capaci di proiettare corsi di formazione per fornire dati importanti a dipendenti e addetti ai lavori.

Sebbene le aziende abbiano compreso al meglio l’importanza di una tecnologia di questo genere, sono ancora poche quelle che stanno sviluppando applicazioni di qualità che possano rendere tale strumento uno standard. Apple è sicuramente tra le società che più stanno dedicando tempo allo sviluppo di software funzionali alle esigenze dei consumatori e delle aziende, ma come migliorare per assecondare la clientela?

I brand che vogliono standardizzare i visori a realtà mista dovranno scegliere se affidarsi ad applicazioni native oppure a quelle di terze parti. Come è facile dedurre, un software sviluppato per la gran parte dei visori potrebbe avere delle limitazioni di prestazioni e affidabilità, mentre un’applicazione dedicata permette di ottimizzare hardware e software, oltre che di rivolgersi direttamente alle aziende per un determinato utilizzo. Apple, con la sua nuova proposta tecnologica, sta optando per applicazioni native capaci di aiutare nelle attività di meditazione, nella formazione e nel lavoro.

I marchi che riusciranno nel modo migliore a realizzare un visore a realtà mista capace di implementare applicazioni di qualità e un’interfaccia semplice con controlli intuitivi, potrà raggiungere un numero maggiore di persone. Se i piani di formazione dei dipendenti o le operazioni in remoto per la manutenzione possono essere legati a visori meno pratici, affinché si possa veicolare tale strumento verso un pubblico più ampio è necessario realizzare dispositivi facili da utilizzare.

L’inclusività della realtà mista

Tematica da tenere in considerazione quando si argomenta sui visori è sicuramente l’inclusività delle persone diversamente abili. Tantissime aziende, volte all’educazione e all’inclusione nei contesti lavorativi, utilizzano visori a realtà mista per consentire alle persone con problemi di mobilità a lavorare in modo costante.

Per quanto non sia semplice, con le tecnologie odierne, rendere accessibile a tutti un processo lavorativo in condizioni difficili, la realtà mista può agevolare chi non riesce a svolgere mansioni comuni nelle attività di tutti i giorni.

I visori VR, AR o progettati per entrambe le tecnologie, possono essere una valida soluzione per le aziende che vogliono migliorare l’inclusività e permette anche alla clientela con specifiche patologie di poter comunicare e acquistare semplicemente con uno strumento progettato bene, munito di applicazioni funzionali al proprio benessere.

Conclusioni

I visori a realtà mista sono in continua evoluzione: anche Apple ha deciso di investire in questa tecnologia che può essere funzionale ad aziende e privati. L’educazione, la formazione e la comunicazione, siano esse legate al business o all’integrazione sociale, necessitano di dispositivi pratici e capaci di ridurre la chinetosi per diventare uno standard.

L’incremento di vendite dei visori negli ultimi anni mostra come le aziende e gli utenti stiano cambiando il loro approccio al mondo digitale. La tecnologia è uno strumento particolarmente potente che può cambiare la vita non solo ad aziende e clienti, ma anche a coloro che non hanno i mezzi per poter vivere una vita come gli altri.

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