Wikipedia, TIM e le Università italiane insieme per la cultura digitale

Pubblicato il 28 Dic 2016

Qualche tempo fa, il famoso sociologo Zygmunt Bauman, invitato al Teatro Dal Verme a Milano non è stato particolarmente clemente con l’uso della tecnologia digitale.

Ha detto che la navigazione in rete tende a catturare l’attenzione delle persone in modo superficiale sia dal punto di vista cognitivo sia dei comportamenti sociali. Si può acquisire o cancellare un nuovo amico con un click, ad esempio.

Ha anche aggiunto però che la tecnologia digitale permette oggi una diffusione senza eguali nella storia dell’uomo di informazioni e formazione. Sta poi all’utilizzatore rendersi abile nel discernere ciò che è bene e ciò che è male per lui.

Navigando in rete non con la fretta, ma con la curiosità di approfondire, non è possibile che non ci si imbatta in un concetto, una voce, una notizia che non sia riportata su Wikipedia, l’enciclopedia libera più grande del mondo.

Che piaccia o no, Wikipedia è il risultato beta permanente della saggezza della folla, quella che permette di riconoscere la validità dei grandi numeri a discapito delle piccole verità.

TIM è la principale azienda tecnologica del Paese con alcuni miliardi di investimenti in innovazione tecnologica e digitale, e si sente anche in qualche modo responsabile della diffusione della cultura attraverso la tecnologia, che aggiorna costantemente.

La tecnologia digitale, in particolare, affida sempre più la vita quotidiana delle persone e delle organizzazioni ad un nuovo linguaggio e il web ne rappresenta la prima fonte di informazione per tutti. L’utilizzo dei social media inoltre diventa il punto di riferimento per la condivisione e lo sviluppo di nuove idee. Wikipedia è il primo canale a cui affidarsi ma le voci, specie quelle di carattere tecnologico, sono spesso parziali e a volte imprecise.

Sulla base di queste riflessioni, TIM, in collaborazione con Wikimedia Italia e alcune Università italiane, ha ideato #WikiTIM, un progetto nato per contribuire alla scrittura o riscrittura di voci sulla cultura e la tecnologia digitale.

Wikitim è nato ad Urbino la scorsa primavera in collaborazione con l’Università Carlo Bo e in particolare con la Cattedra del sociologo Prof. Giovanni Boccia Artieri, che ha coinvolto i suoi studenti e i suoi ricercatori nella riscrittura di alcune voci di carattere sociologico quali: User Generated Content, Cultura Partecipativa, Intelligenza Collettiva, Disintermediazione, Narrazione trans mediale, Social Television. Tutte voci che avevano bisogno di essere aggiornate o scritte daccapo. L’esperienza profonda di Boccia Artieri e del suo team nei social network ha permesso una scrittura delle voci certificata a vantaggio della collettività.

Questo autunno #WikiTIM, con il Politecnico di Milano, ha proseguito il suo percorso con la pubblicazione di nuove voci scientifiche e tecnologiche grazie al contributo di studenti supervisionati dai Professori Stefano Ceri del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Francesco Amigoni di

Artificial Intelligence, Andrea Bonarini di Soft Computing, Matteo Matteucci di Robotics e Maria Antonia Brovelli, Prorettrice Polo Como di Cartografia Numerica e GIS.

Hanno insieme lavorato a voci importanti e significative:

– Calcolo relazionale

– Linguaggi formali per basi di dati

– Progettazione di basi di dati

– Data integration

– Database paralleli

– Intelligenza Artificiale

– Apprendimento Automatico

– Agente intelligente

– Sistema multiagente

– cartografia numerica (con i sottogruppi: excursus storico, GIS e Internet GIS, Applicazioni)

– sistema di coordinate terrestre

– moduli di deformazioni delle mappe

Wikitim proseguira’ nel 2017 coinvolgendo altre università: la prima sarà la LUISS a Roma, per occuparsi questa volta di voci inerenti alla cultura economica e finanziaria.

Il progetto Wikitim inizia con delle giornate di formazione a cura dei docenti, messi a disposizione da Wikimedia Italia, prosegue con un percorso di tutoring per gli studenti che, sotto la supervisione dei contenuti da parte dei loro professori, si riuniscono infine per una giornata dedicata all’attività di edit-a-thon, ovvero di pubblicazione delle voci sulle quali si è lavorato nei mesi precedenti. La supervisione metodologica è a cura dei docenti wikipediani e quella sui contenuti appunto è a cura dei professori delle università.

Per noi di TIM si tratta di un progetto che coinvolgendo i vari attori in gioco, studenti in primis, con un approccio di tipo storytelling si conclude con un reportage dei vari edit-a-thon e la loro condivisione social.

Un progetto multimediale che trova nella rete il nucleo centrale per la condivisione e la comunicazione, dove la rete di TIM si mette in gioco come attore per la cultura.

E’ questo un modo in cui TIM risponde alla convinzione baumiana, che sulla rete si naviga solo in superficie, mostrando come con impegno e rigore si possano organizzare dei bei tuffi nelle più profonde acque del sapere enciclopedico.

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