legal tech 2025

Agenti AI e GenZ: l’evoluzione degli studi legali è già qui



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I nuovi professionisti accelerano la trasformazione tecnologica del settore legale. Emergono strategie di innovazione basate su efficienza, misurazione dei risultati e attrattività per i talenti

Pubblicato il 5 dic 2024

Tommaso Ricci

Avvocato, Data Protection & LegalTech Specialist presso DLA Piper



legal tech (1)

Il settore legale è al centro di una profonda trasformazione digitale, in cui la tecnologia non si limita più a supportare le attività quotidiane, ma diventa una leva strategica per migliorare l’efficienza e la qualità del lavoro dei professionisti.

Dopo la prima corsa all’oro per l’approvvigionamento di soluzioni basate su AI generativa, il mercato del Legal Tech globale sta ora attraversando una fase di maturazione con il passaggio dalla fase pilota al roll-out in produzione dei primi progetti testati durante gli scorsi due anni e con il consolidamento di posizioni ed offerte da parte di alcuni fornitori che grazie a strategiche operazioni di M&A assorbono idee e feature integrando startup al loro interno.

Proviamo allora ad analizzare lo stato attuale del Legal Tech, le tendenze più recenti come il fenomeno degli AI Agents e a tracciare qualche ipotesi di sviluppo a breve termine, ponendo particolare attenzione alle sfide implementative, alle considerazioni etiche e all’impatto sui modelli di business tradizionali.

L’analisi si basa su dati recenti e osservazioni dirette del mercato, offrendo un framework interpretativo per comprendere e gestire questa trasformazione.

Il mercato Legal Tech: analisi dei trend in ascesa ed in declino

    Il settore tecnologico-legale è in piena trasformazione, da qualche anno ormai, ma con effetti sempre più evidenti ed inarrestabili che stanno ridisegnando il futuro della professione legale e ridefinendo gli assetti di potere nel mercato.

    La carriera secondo la GenZ

    Uno dei trend emergenti mostra che la GenZ, la generazione dei futuri nuovi professionisti, è meno interessata a percorsi di carriera che progrediscono troppo lentamente impegnandoli in attività che richiedono molto tempo con molta ripetizione a basso effort intellettuale ed è scarsamente attratta da organizzazioni che prestano poca attenzione all’applicazione concreta della tecnologia per permettere alle proprie risorse di lavorare in maniera efficiente dimostrando il proprio valore e recuperando parte del proprio tempo da poter dedicare al well-being.

    Questo cambiamento è stato evidente alla conferenza Legal Geek 2024 tenutasi nel mese di ottobre a Londra, il principale evento globale dedicato all’innovazione legale, dove una vasta platea di professionisti e innovatori provenienti da tutto il mondo ha esplorato le nuove frontiere del Legal Tech e dell’innovazione.

    La maturazione dell’attitudine verso l’intelligenza artificiale

    Oltre al cambiamento di attrattività delle strutture tradizionali verso le nuove generazioni, un ulteriore trend di rilievo è la maturazione dell’attitudine verso l’intelligenza artificiale: secondo il “Future Ready Lawyer Survey 2024” di Wolters Kluwer, il 76% dei professionisti legali intervistati che lavorano in dipartimenti legali aziendali e il 68% di quelli che lavorano in studi legali utilizzano l’IA generativa almeno una volta alla settimana, segnalando un importante incremento di domanda di mercato rispetto agli anni precedenti. Tuttavia rispetto all’iniziale “AI FOMO” (fear of missing out) intercettata lo scorso anno, il mercato si sta orientando verso soluzioni che garantiscano un ritorno sull’investimento misurabile.

    Oggi ci sono sempre più metodologie e strumenti pensati per aiutare le organizzazioni a scegliere gli strumenti Legal Tech più adatti, partendo dall’analisi dei processi e identificando i punti critici per poi individuare le soluzioni migliori. Avendo sviluppato e testato diverse di queste metodologie ho potuto constatare quanto sia utile un’analisi concreta dei benefici reali per permettere ai decision makers di fare scelte informate. Difatti, dalle varie conversazioni con avvocati e fornitori di tecnologia e dai vari speech a cui ho assistito al Legal Geek, appare chiaro che le organizzazioni iniziano a mostrare una maggiore consapevolezza del valore dell’AI e puntano su implementazioni capaci di offrire benefici tangibili e impatti aziendali trasversali, riducendo il numero dei progetti pilota su micro use cases, a beneficio di soluzioni che offrano vantaggi sul lungo termine e che impattino molteplici attività quotidiane.

    Follow the money: come stanno cambiando gli investimenti

    Il mercato mostra una maggiore maturità e consapevolezza rispetto al passato, con un focus crescente sulla misurazione del ritorno degli investimenti – in tutti i sensi. Come evidenziato dal report Thomson Reuters 2024, il 42% degli studi legali sta valutando o implementando soluzioni di workflow automation e il 41% sta considerando sistemi di legal service request, dimostrando un approccio più strategico all’innovazione tecnologica. Si osserva anche una tendenza verso una maggiore integrazione tra diverse tecnologie, con il 48% delle organizzazioni che hanno sviluppato o stanno sviluppando roadmap tecnologiche pluriennali.

    L’automazione dei processi ripetitivi

    Emerge inoltre il costante trend significativo verso l’automazione dei processi ripetitivi e l’ottimizzazione delle attività ad alto volume, con particolare attenzione a soluzioni che possano migliorare l’efficienza operativa e ridurre i costi. Secondo l’analisi di Bloomberg Law, i dipartimenti legali stanno sempre più cercando di utilizzare la tecnologia per gestire internamente un maggior numero di attività, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da consulenti esterni e contenere i costi legali complessivi. I principali report e commentatori concordano su una tendenza: il lavoro routinario verrà sempre più internalizzato mentre le operazioni business critical o ad alto rischio continueranno ad essere affidate a consulenti esterni, naturalmente, per accedere a competenze specialistiche difficilmente internalizzabili o per ragioni di esternalizzazione del rischio.

    Questo processo di maturazione si riflette anche nei trend di investimento, ora orientati verso idee che offrono proposte di valore ben definite, che possano offrire tecnologia proprietaria realmente innovativa o un intelligente utilizzo dei dati ed applicazione dell’esperienza legale settoriale per aumentare in maniera rilevante le capacità delle tecnologie di base, contribuendo a una fase di crescita più solida e consapevole per l’intero settore.

    La crescente integrazione tra tecnologia e expertise legale tradizionale

    Infine, si nota una crescente integrazione tra tecnologia e expertise legale tradizionale, con molte organizzazioni che cercano di combinare l’innovazione tecnologica con una profonda comprensione del settore legale, piuttosto che vedere la tecnologia come un semplice strumento di automazione. In una prima fase del 2024 sono spuntate sul mercato diverse soluzioni cosiddette GPT wrapper che tramite diverse tecniche (es. RAG) aggiungevano delle istruzioni customizzate ai prompt inviati ai Large Language Models, anche richiamando interi documenti, per ottenere risultati più in linea con le esigenze specifiche degli utenti (es. basate su testi legali specifici, su precedenti selezionati, etc.). Queste soluzioni si prestano a diversi utilizzi come ad esempio la ricerca legale potenziata con AI per la predisposizione automatica di pareri basati su fonti specifiche.

    La rapida evoluzione tecnologica e l’incremento della context window della maggior parte dei modelli conversazionali consente oggi di ottenere risultati di pari livello ad una frazione del costo. Si tratta però di configurazioni o applicazione di tecniche che non sono alla portata di tutti, ma che molte grandi organizzazioni stanno valutando di internalizzare, tagliando i costi delle subscription fee mensili di soluzioni facilmente sostituibili, il cui valore aggiunto viene meno con la democratizzazione della tecnologia.

    Questa evoluzione suggerisce che il mercato sta entrando in una fase più matura e strategica, dove l’innovazione tecnologica viene vista come parte integrante della trasformazione del settore legale, piuttosto che come una semplice aggiunta ai processi esistenti. Le organizzazioni che dispongono di vaste quantità di dati ordinati e di una approfondita esperienza pratica nel campo legale sono quelle nella condizione di poter stringere accordi di partnership con fornitori tecnologici strutturati (es. che sviluppano soluzioni tecnologiche proprietarie) per la realizzazione di soluzioni customizzate ad alto valore aggiunto.

    Gli AI Agent: la nuova frontiera del Legal Tech, cosa aspettarsi nel 2025

    Se il 2023 è stato l’anno dei GPT wrapper e dei copilot, il 2024 si sta configurando come l’anno degli “AI Agent”. Dopo i primi successi nel customer service, gli AI Agent stanno diventando una nuova frontiera anche nel settore legale. La loro promessa è ambiziosa: automatizzare completamente interi flussi di lavoro, affidando all’intelligenza artificiale non solo attività singole ma intere catene di processi. Tuttavia, mentre i venture capitalist continuano a investire pesantemente in queste soluzioni, ci si chiede se questa tecnologia rappresenterà davvero un punto di svolta o se sia solo l’ultima novità del ciclo dell’hype tecnologico. A differenza dei tradizionali strumenti di IA generativa, gli AI Agent sono programmi software in grado non solo di generare contenuti, ma di interagire autonomamente con l’ambiente informatico, raccogliere dati e utilizzarli per eseguire compiti autodeterminati per raggiungere obiettivi predefiniti. La differenza principale risiede quindi nell’autonomia: gli Agents sono progettati per prendere decisioni e agire in modo indipendente, seguendo workflow multi-step che possono coinvolgere diversi sistemi e documenti. Questo rappresenta un salto qualitativo importante rispetto alle interazioni “one-shot” tipiche dei primi sistemi di AI generativa.

    Come emerso alla conferenza Legal Geek 2024, la maggior parte dei fornitori Legal Tech sta integrando questa tecnologia nelle proprie offerte di servizi. Vediamo cosa potrebbe accadere quindi nel mercato.

    Maturazione e consolidamento

      Nel 2025 assisteremo a una maggiore chiarezza su cosa costituisce realmente un “AI Agent” nel contesto legale. Emergerà una distinzione più netta tra semplici automazioni di workflow pre-definiti e veri agenti autonomi, con un focus crescente sulla trasparenza riguardo alle reali capacità delle soluzioni. I fornitori che riusciranno a dimostrare risultati concreti e misurabili, piuttosto che promesse speculative (es. RPA mascherata da AI automation), acquisiranno quote di mercato significative.

      Integrazione con i processi esistenti

      Le implementazioni di successo saranno quelle che riusciranno a mappare dettagliatamente i processi esistenti e a integrarvi gli AI Agent in modo organico. Le organizzazioni che investiranno nella comprensione approfondita dei propri workflow e nella loro ricostruzione attraverso un design dei processi ben strutturato avranno maggior successo rispetto a chi si affannerà a cercare soluzioni “magiche” plug-and-play.

      Evoluzione del ruolo del Professionista

      Si affermerà un modello di collaborazione uomo-macchina più sofisticato, dove gli AI Agent gestiranno autonomamente compiti routinari complessi ma sempre sotto la supervisione strategica dei professionisti. Ciò comporterà una ridefinizione del ruolo dei professionisti legali, i quali si focalizzeranno principalmente sugli aspetti strategici, sulla pianificazione e progettazione dei processi, nonché sulla validazione delle decisioni e dei risultati degli agenti. Saranno quindi necessarie ottime abilità logico-deduttive e una rapida capacità di adattamento alle nuove tecnologie.

      Questa evoluzione richiederà un cambiamento culturale significativo nel settore legale, tradizionalmente restìo a cedere il controllo dei processi. Le organizzazioni che riusciranno ad abbracciare questo cambiamento, formando i propri professionisti e ridisegnando i propri processi in modo intelligente, saranno quelle che trarranno i maggiori benefici da questa tecnologia emergente.

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