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Antiriciclaggio, l’impatto del pacchetto legislativo UE: i dati Alavie



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Approfondiamo quale impatto avrà la nuova normativa europea sull’attività antiriciclaggio svolta dai professionisti e quanto la digitalizzazione possa essere d’aiuto nello svolgimento delle attività AML obbligatorie per gli studi professionali

Pubblicato il 12 nov 2024

Federico Coltro

Responsabile reparto tecnico di Alavie



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L’entrata in vigore del nuovo pacchetto di misure europee segna una tappa fondamentale per un coordinamento europeo sul fronte “Anti Money Laundering” con l’approvazione di un “package” legislativo finalizzato a rafforzare e integrare gli strumenti a disposizione dell’UE per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

Si tratta di una misura che punta a migliorare la trasparenza finanziaria e la cooperazione tra autorità e introduce nuovi obblighi per estendere l’applicazione delle norme antiriciclaggio in tutti i paesi membri dell’UE, illustrare i requisiti di identificazione del cliente e migliorare la supervisione e l’applicazione delle norme.

Cosa prevede l’AML Package

Il nuovo AML Package è composto da tre regolamentazioni distinte: il Regolamento Antiriciclaggio, che ha l’obiettivo di armonizzare a livello europeo le normative e colmare le lacune del sistema lasciate aperte alla criminalità; la VI Direttiva, che sostituisce la direttiva precedente e fornisce ad ogni stato membro linee guida in materia di AML; il Regolamento AMLA che istituisce l’”Anty-Money Laundering Authority” con ruolo di supervisore europeo e con responsabilità diretta verso i soggetti obbligati più rischiosi.

Se rispetto ad altri Paesi l’Italia dispone già di normative antiriciclaggio molto avanzate, con una vasta gamma di soggetti obbligati e regole dettagliate sugli adempimenti richiesti, il nuovo pacchetto normativo introduce misure che mirano a rendere più efficienti e sicuri i processi, come ad esempio quello di adeguata verifica della clientela, finalizzate a migliorare il monitoraggio continuo, oltre a predisporre controlli incrociati, anche a livello internazionale.

Il ruolo della digitalizzazione

Ma come impatterà la nuova normativa sullo sviluppo digitale delle attività svolte dal professionista? La consultazione di dati su larga scala, la necessità di risalire a catene societarie complesse, la capacità di identificare in modo certo il titolare effettivo di un’impresa anche a distanza, l’esigenza di effettuare screening report per valutare il profilo di rischio del cliente, sono solo alcune delle attività complesse che possono essere semplificate grazie alla digital transformation.

Lo stesso Parlamento Europeo sostiene del resto l’adozione delle soluzioni digitali nella compliance antiriciclaggio, per esempio attraverso l’importanza attribuita all’utilizzo di tecnologie avanzate per l’identificazione e la verifica della clientela. Come affermato dal Parlamento europeo nella posizione definita in prima lettura il 24 aprile 2024, “i progressi tecnologici e la digitalizzazione consentono modalità di identificazione a distanza sicure e affidabili. Tali soluzioni, che possono includere l’identificazione elettronica ai sensi del Regolamento (UE) n. 910/2014, permettono di ridurre significativamente i rischi associati alla verifica della clientela, soprattutto quando accompagnate da adeguate misure di mitigazione”. Questa possibilità di eseguire a distanza l’adeguata verifica della clientela rappresenta un vantaggio significativo per gli studi professionali, poiché permette di velocizzare i processi e migliorare l’efficienza operativa. L’uso di tali mezzi di identificazione può ridurre “il livello di rischio a standard o addirittura basso”, secondo l’art 66 del Regolamento Europeo.

La rilevanza della digitalizzazione in materia antiriciclaggio può essere evidenziata anche dal punto di vista dell’estensione degli obblighi antiriciclaggio a nuovi soggetti obbligati: oltre alle società sportive e calcistiche e intermediari di lusso, vengono contemplate nel nuovo “AML Package” anche gli operatori di crowdfunding che raccolgono fondi online e i fornitori di servizi di Asset Digitali, comprese le piattaforme di criptovalute e scambio.

I dati Alavie

Alavie ha recentemente condotto un’indagine rivolta a 400 professionisti, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, per rilevare a caldo l’impatto dell’AML Package sulla loro attività.

In risposta alla domanda “Ritieni che i nuovi provvedimenti possano favorire l’efficacia del contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo?”, il 62% degli intervistati ha dato riscontro positivo, il 32% ha indicato di non essere sicuro dell’impatto delle nuove normative e solo il 6% degli intervistati ha dato riscontro negativo.

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Fonte: Indagine AML Package ALAVIE 2024

Le risposte alla domanda: “Quali strumenti tecnologici semplificheranno le attività di antiriciclaggio per i professionisti?” hanno chiaramente evidenziato le priorità degli studi professionali in questo ambito.

Il 54% degli intervistati ritiene infatti che i sistemi automatizzati per monitorare il controllo costante rappresentino la soluzione più utile per semplificare le attività di antiriciclaggio. Il 15% ha segnalato i software a supporto del calcolo di rischio come strumenti essenziali, mentre il 16% ha sottolineato l’importanza dell’accesso a banche dati internazionali. L’uso dell’intelligenza artificiale per il rilevamento dei documenti è stato menzionato dal 14% dei partecipanti, dato rilevante se pensiamo che l’impiego dell’Intelligenza Artificiale negli studi professionali è ad oggi davvero poco frequente.

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Conclusione

L’adozione di nuove tecnologie può pertanto non solo semplificare la gestione delle procedure antiriciclaggio, ma anche consentire la riduzione di errori umani e migliorare la compliance normativa. La digitalizzazione non è quindi solo una necessità, ma un’opportunità per i professionisti di allinearsi con le nuove normative, ottimizzando al contempo la loro operatività

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