La nuova piattaforma

Aste giudiziarie, ecco come cambiano con il digitale

Dal 18 luglio è online il portale unico delle vendite pubbliche. La normativa prevede l’obbligatorietà della pubblicità e a breve le aste immobiliari potranno tenersi esclusivamente in via telematica

Pubblicato il 25 Lug 2017

Antonio Labate

Gruppo Informatico di Presidenza – COA Roma

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L’introduzione delle nuove tecnologie, il processo telematico e l’obbligatorietà dello stesso proprio in ambito esecutivo fa sì che le vendite giudiziarie stiano vivendo una vera e propria rivoluzione. Tralasciando, per il momento, il problema che quotidianamente viene trattato sui maggiori quotidiani, ovvero degli NPL, va ricordato che le aste giudiziarie rappresentano, in ogni caso, uno snodo fondamentale dell’economia.

L’impegno del legislatore è massimo. Attraverso la riduzione dei tempi del processo esecutivo si tende al recupero di risorse finanziarie per il Paese.

Dal 18 luglio è finalmente online il portale unico delle vendite pubbliche previsto dal Decreto Legge 27.06.2015 n. 83.

Il portale si compone di due aree: nella prima, a cui si accede senza l’impiego di apposite credenziali, l’utente può cercare e visualizzare le informazioni sugli annunci di vendite pubblicati, richiedere al custode giudiziario la visita di un immobile riferito a vendite forzate, compilare un’offerta telematica di acquisto, iscriversi al servizio per la ricezione degli annunci di vendita di suo interesse tramite la funzionalità iscrizione newsletter oppure consultare la normativa visualizzare gli annunci vendita di singoli tribunali leggere notizie e gli avvisi; nell’area riservata, invece, si accede con credenziali e l’utente abilitato potrà utilizzare le funzionalità del back office in base al profilo assegnato come ad esempio l’inserimento nell’avviso di vendita, la consultazione dei dati statistici e di monitoraggio di sistemi internet di pubblicità. 

La normativa prevede l’obbligatorietà della pubblicità su questo portale e a breve le aste immobiliari potranno tenersi esclusivamente in via telematica. L’offerente dovrà presentare la propria offerta e versare il deposito cauzionale sfruttando esclusivamente la piattaforma messa a disposizione dal Ministero.

Appare evidente che sarà più semplice accedere alle vendite. Ad esempio, da una regione all’altra, l’offerente non dovrà più recarsi fisicamente nel tribunale del luogo ove si svolge la vendita per adempiere ai relativi oneri ma gli sarà sufficiente una connessione internet.

Questa piattaforma dovrebbe infine consentire di creare un’agenzia di valutazione del credito, sotto il controllo del Ministero della Giustizia, che utilizzi i dati relativi all’istituendo registro dei creditori per incentivare e in qualche modo regolamentare il mercato degli NPL.

Va ricordato che l’introduzione del processo telematico ha consentito un passaggio radicale: dall’atto  al dato giuridico.

A corredo di ogni deposito telematico che viene effettuato dai giudici, dagli avvocati o dagli ausiliari vi è un ricco patrimonio di dati che sono contenuti nell’atto ma che sono estrapolabili in maniera diretta.

Il c.d. dato aggregato consente, attraverso algoritmi, di fare previsioni molto accurate dei fenomeni connessi al campo d’indagine.

In altre parole attraverso l’esame dei dati delle procedure esecutive il Ministero sarà in grado di dire non solo la durata delle procedure nei singoli fori ma anche la durata delle fasi che lo compongono; aggiornare le statistiche sulle vendite in una determinata provincia o per tipologia d’immobile. Valutare le discrasie temporali tra i termini previsti dal codice di rito e quelli effettivi.

Si può in conclusione affermare che i provvedimenti normativi utilizzando le nuove tecnologie servono a velocizzare, monitorare e rendere più sicure le vendite immobiliari al fine di aumentare in maniera significativa la platea dei potenziali acquirenti ma soprattutto per liberare nuove risorse e dare una nuova spinta all’economia del Paese.

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