documenti digitali

Belisario: “Pa senza carta, il rinvio è stato male necessario”

Pubblicato il 23 Gen 2017

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Il CAD prevede l’obbligo di fare documenti informatici, su questo non c’è dubbio. Le regole tecniche attuali, previste dal decreto 13 novembre 2014, sono però confermate in attesa di quelle nuove (che ancora non sono arrivate, ndr). Quindi, chi vuole può cominciare ad adeguarsi, ma è stato sospeso il termine finale. Significa che l’obbligo esiste, è stato spostato “solo” il termine di adeguamento. Era stata una richiesta del parlamento al Governo, che l’esecutivo ha recepito. La norma ha riguardato solo la disposizione transitoria relativa al termine (che originariamente era fissato al 12 agosto 2016, ndr), valutando che 18 mesi non sono stati sufficienti alle PA per adeguarsi.

Io posso non essere d’accordo concettualmente, mi occupo di digitalizzazione della PA, e mi spiace che ci sia stato bisogno della proroga. Da una lato non è corretto agevolare così la dematerializzazione, le proroghe non fanno bene perché non aiutano l’amministrazione a prendere sul serio le norme. Se ci sono troppe proroghe, le amministrazioni aspettano sempre. Non è bello, non è giusto, si penalizza chi ha rispettato il termine.

Detto questo, se il legislatore lo ha previsto, evidentemente c’era l’esigenza di farlo (e non posso biasimarlo). Se la norma non avesse avuto una proroga, saremmo andati incontro a un disastro amministrativo, e alla fine avrebbero pagato gli utenti. Quindi, direi che era un male necessario.

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