In tutti quei contesti in cui una transazione, un contratto, una relazione dipende da un intermediario fiduciario, la blockchain potrebbe entrare in gioco con un deal breaker. Certo il vantaggio è tutto dalla parte del consumatore finale più che dell’azienda intermediaria. Ma è anche vero che nuovi modelli di business possono nascere e portare pluralismo in un mondo che oggi invece è dominato proprio dall’idea della intermediazione e da poche multinazionali.
Un esempio tra tutti: le assicurazioni. Il mercato assicurativo è uno dei settori economici più rilevanti, con un volume d’affari di 5000-6000 miliardi di dollari a livello mondiale. Alla base del modello assicurativo c’è un’asimmetria informativa e comportamentale fondamentale. Le assicurazioni generano incassi da tutti contraenti ma sostengono costi solo per una parte degli assicurati (quelli che hanno sinistri). Il modello è basato su un calcolo statistico. Da un lato si invitano cittadini e aziende ad assicurarsi per eventi a basso rischio, dall’altro si monetizza contando sui pochi/pochissimi sinistri, incidenti ed eventi coperti dalle polizze. Si tratta un perfetto spazio di lavoro per l’approccio decentralizzato della blockchain.
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Blockchain e assicurazioni, come fare
Etherisc, piattaforma assicurativa basata su Ethereum, una delle blockchain più utilizzata per la creazione di piattaforme non finanziarie, sviluppa polizze con una logica completamente differente rispetto a quella tradizionale.
I contraenti stipulando l’assicurazione sottoscrivono uno smart contract (che definisce le caratteristiche dell’assicurazione e attiva in automatico rimborsi e compensazioni al verificarsi di specifiche condizioni) e un token. Il token trasforma i soggetti assicurati in beneficiari e partecipanti del fondo assicurativo. I soggetti che non hanno incidenti che generano costi per le assicurazioni vengono rimborsati di una parte dei costi sostenuti per l’acquisto della polizza.
Ma il punto è che in questo caso l’assicurazione funziona come una sorta di community di mutuo soccorso finanziaria. Il fondo generato dalle polizze è lo stesso che viene utilizzato per le azioni di risarcimento e copertura dei danni. Ed essendo un fondo decentralizzato (basato sui soldi degli assicurati) riconosce agli stessi assicurati la condivisione degli utili del fondo.
Le applicazioni
È un modello semplice, lineare che utilizza smart contracts per certificare i contratti e i token per distribuire l’utile ai contraenti. Tra i contraenti vi è un incentivo a operare in modo virtuoso, perché in questo modo ottengono un significativo cashback, inoltre sono anche metaforicamente soci del progetto di conseguenza sono ancora meno motivati dal ingannare il sistema.
La blockchain è una tecnologia certificata: smart contracts, trasferimenti di denaro e sistemi di voto si reggono sui protocolli di consenso della rete. Ma gli eventi accidentali, i sinistri, gli incendi e i furti anche quando vengono tracciati a livello digitale fuoriescono dai protocolli della blockchain. I sistemi nel mondo esterno che informano la blockchain dell’accadimento di qualcosa si chiamano Oracoli. Gli Oracoli tuttavia non sono basati su protocolli certificati e consensuali, di conseguenza le startup e i progetti assicurativi blockchain non riescono ad utilizzare le nuove logiche decentralizzate su tutta la filiera assicurativa. Questo “difetto” del settore ha frenato i puristi della decentralizzazione, che si sono concentrati sulla realizzazione di polizze decentralizzate rivolte al mondo blockchain: perdite economiche dovute al mercato cripto, truffe nel settore degli NFT, controversie nella gestione di smart contracts.
Il caso Nexus Mutual
Nexus Mutual è una delle piattaforme più conosciute. Fondata su Ethereum, basata sui principi di decentralizzazione e partecipazione degli individui, Nexus è in grado di coprire tutti i tipi di problemi su smart contracts e truffe sugli exchange (i siti di scambio di criptovalute). Anche Nexus parte da un dato di fatto storico. Il mondo delle assicurazioni non è sempre stato quello di multinazionali che raccolgono grandi quantità di soldi e attraverso accorti calcoli matematici del rischio fissano il prezzo delle polizze. Le assicurazioni sono nate all’interno delle community come assunzioni condivise di rischio.
I cittadini si accordavano per accantonare a beneficio della community una parte delle proprie risorse in caso di incidente a sé stessi o ad altre persone della comunità. Questo modello tribale oggi può essere replicato e reso scalabile grazie alla tecnologia blockchain, che permette alle community stesse, indifferentemente distribuite geograficamente, di creare fondi comuni e regole di rimborso basate su smart contracts.
L’impatto su società e mercato
L’approccio della blockchain è radicale, mette fortemente in discussione l’asimmetria informativa, il disallineamento di incentivi e la scarsa trasparenza delle multinazionali assicurative. È difficile pensare che i due mondi possano avvicinarsi. Sono in gioco due modelli di economia differenti.
Da un lato un modello capitalistico classico: che vede un produttore e un consumatore, che compra un prodotto ritenuto di valore. Dall’altro c’è un modello partecipativo nuovo post-capitalistico che vede gruppi di persone aggregarsi per dare origine ad un fondo assicurativo di mutuo soccorso, che raccoglie denaro per sostenere i beneficiari della comunità. Oggi gran parte delle organizzazioni blockchain nascono come organizzazioni decentralizzate autonome (DAO), con sistemi organizzativi basati sul consenso e sul voto dei membri delle organizzazioni. Si tratta di modelli nuovi e radicali di organizzazione societaria. In un certo modo potremmo persino immaginare un futuro in cui le comunità si organizzano internamente per sviluppare fondi assicurativi di vario tipo, utilizzando DAO, smart contracts e token. Trasformando il mercato assicurativo in una funzionalità ordinaria di comunità che si auto organizzano. E’ un futuro lontano, ma possibile e realizzabile. Chiaramente ci separano anni forse decenni da quel futuro. Ma è evidente che le potenzialità sono straordinarie.