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Blockchain e supply chain, tutti i vantaggi per logistica, magazzino e sicurezza



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La blockchain trova numerose applicazioni nella gestione della supply chain, per le sue caratteristiche che permettono la tracciabilità dei prodotti, l’ottimizzazione delle scorte e in generale una governance più efficiente anche in termini di sostenibilità

Pubblicato il 23 apr 2025

Andrea Luciano

partner di LS – Lexjus Sinacta e fondatore di Sblockchain Project

Marco Troglia

partner di Quaeryon Società Benefit srl



mobilità sostenibile blockchain supply chain

La complessità delle relazioni commerciali, l’estensione geografica dei fornitori e la necessità di garantire trasparenza e sicurezza hanno reso fondamentale l’adozione di tecnologie innovative capaci di tracciare e mappare ogni fase del processo produttivo e distributivo. Per garantire affidabilità c’è la blockchain: può essere impiegata per gestire la mappatura, la tracciabilità e la sicurezza delle supply chain, in modo semplice anche grazie a varie modalità di integrazione con i software gestionali aziendali ERP esistenti.

Supply chain, le priorità per le aziende

    Prima di addentrarci nelle soluzioni offerte dalla blockchain, è importante comprendere le sfide che le aziende affrontano nella gestione delle moderne catene di approvvigionamento. Tra questi, la sicurezza è una sfida importante per le supply chain contemporanee caratterizzate da una crescente complessità e frammentazione. I vari componenti possono attraversare decine di Paesi e coinvolgere centinaia di fornitori prima che un singolo prodotto raggiunga il consumatore finale. Questa complessità rende estremamente difficile avere una visione completa e accurata dell’intero processo.

    Inoltre, la limitata visibilità sulle operazioni dei fornitori, soprattutto quelli di secondo e terzo livello, rappresenta una vulnerabilità significativa. Questa opacità può nascondere pratiche non etiche, condizioni di lavoro inadeguate o processi produttivi non sostenibili, esponendo le aziende a rischi commerciali, reputazionali e legali, inclusi quelli di natura risarcitoria. Casi di scuola nella letteratura aziendalistica sono:

    1. la gestione delle campagne di richiamo prodotto;
    2. le necessità di procurare evidenze probatorie in caso di contenziosi e class action con i consumatori in relazione a difetti del prodotto;
    3. l’attivazione di clausole di salvaguardia, garanzie e coperture assicurative per danni da prodotto e responsabilità del produttore;
    4. il tracciamento dell’origine del prodotto e la ponderazione dei singoli componenti per determinare il luogo di produzione in caso di dazi, tariffe e imposte doganali;
    5. la necessità di garantire e certificare il rispetto di criteri e regolamentazione in materia di ESG, supply e value chain, rendicontazione aziendale.

    Da non scordare che i sistemi tradizionali di gestione della supply chain sono spesso caratterizzati da processi manuali, documentazione cartacea e comunicazioni frammentate tra i diversi attori. Queste inefficienze causano ritardi, aumentano i costi operativi e ostacolano la capacità di rispondere rapidamente a cambiamenti nel mercato o a interruzioni impreviste.

    Inoltre, la difficoltà nel verificare l’autenticità dei prodotti e l’integrità delle informazioni lungo la filiera crea opportunità per contraffazioni e frodi. Questo problema è particolarmente rilevante in settori business to consumer come quello agro-alimentare, farmaceutico e del lusso, dove l’originalità e la qualità dei prodotti sono fondamentali.

    Per ultimo, le aziende devono navigare in un panorama normativo sempre più complesso, con regolamentazioni che variano da paese a paese e che richiedono la capacità di dimostrare la conformità a standard specifici lungo tutta la catena di approvvigionamento.

    La blockchain come soluzione per la supply chain: principi fondamentali

    La blockchain offre caratteristiche uniche che la rendono particolarmente adatta ad affrontare le sfide della supply chain moderna. Non è questa la sede per analizzare le caratteristiche della blockchain ma, ai fini del presente contributo è opportuno richiamarne alcune.

    • Decentralizzazione e distribuzione: a differenza dei sistemi centralizzati tradizionali, la blockchain distribuisce le informazioni su una rete di nodi, eliminando il rischio di un singolo punto di crash e creando un sistema più resiliente.
    • Immutabilità e trasparenza: una volta registrate sulla blockchain, le informazioni non possono essere alterate o eliminate senza lasciare traccia, garantendo l’integrità dei dati nel tempo. Questa caratteristica crea un registro permanente e verificabile delle transazioni e degli eventi lungo la supply chain.
    • Consenso distribuito: le transazioni sono validate attraverso meccanismi di consenso che coinvolgono molteplici partecipanti, assicurando che solo le informazioni verificate siano aggiunte alla blockchain.
    • Smart contract: gli smart contract o contratti intelligenti sono script auto-eseguibili che operano sulla blockchain, automatizzando l’esecuzione di operazioni quando determinate condizioni sono soddisfatte. Questa funzionalità permette di ridurre tempi e costi nella registrazione delle operazioni della supply chain.

    Casi d’uso della blockchain nella supply chain

    La blockchain trova applicazione in numerosi aspetti della gestione della supply chain, offrendo soluzioni concrete a problemi specifici. Ecco i principali casi d’uso:

    • Tracciabilità end-to-end dei prodotti: la blockchain permette di tracciare l’origine e le lavorazioni di un prodotto fino a creare un vero e proprio “passaporto digitale” dello stesso, registrando ogni passaggio del suo percorso dalla materia prima al consumatore finale. Questo offre una visibilità completa sulla provenienza e sulla movimentazione degli asset fisici, consentendo di verificare in tempo reale la loro posizione e stato. IBM Food Trust ha implementato una soluzione blockchain che permette di tracciare i prodotti alimentari dalla fattoria alla tavola. Walmart, uno dei partecipanti a questa rete, è riuscito a ridurre il tempo necessario per tracciare l’origine di un prodotto da quasi sette giorni a soli 2,2 secondi. Il primo prodotto tracciato, che ha fatto scuola in Walmart e altre catene della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), è stato l’avocado tagliato e confezionato.

    Integrazione della blockchain con i sistemi gestionali aziendali

    L’implementazione della blockchain nella supply chain non avviene in isolamento, ma deve integrarsi con l’ecosistema tecnologico esistente dell’azienda. Da un punto di vista pratico, non è né pensabile né fattibile che un imprenditore debba o intenda stravolgere il proprio sistema IT per implementare la blockchain. Questa integrazione rappresenta quasi sempre la sfida più significativa nell’adozione della tecnologia blockchain in azienda.

    I sistemi Enterprise Resource Planning (ERP) costituiscono la spina dorsale dei processi aziendali. L’integrazione della blockchain con questi sistemi permette di mantenere la continuità operativa, evitando duplicazioni di dati e garantendo che le informazioni registrate sulla blockchain siano coerenti con quelle presenti nei sistemi gestionali.

    Per svolgere l’integrazione è possibile adottare uno di questi metodi:

    1. Integrazione tramite API: i sistemi blockchain moderni offrono interfacce di programmazione (API) che consentono lo scambio di dati con i sistemi ERP. Questo approccio permette di mantenere i sistemi separati ma comunicanti.
    2. Middleware dedicati: piattaforme middleware specializzate fungono da ponte tra la blockchain e i sistemi ERP, gestendo la traduzione dei dati e sincronizzando le informazioni tra i diversi ambienti.
    3. Moduli blockchain nativi: alcuni fornitori di ERP stanno sviluppando moduli nativi per l’integrazione con la blockchain, semplificando notevolmente il processo di adozione.

    Integrazione con i sistemi di gestione della supply chain (SCM)

    I sistemi SCM (Supply Chain Management) sono specificamente progettati per gestire le operazioni della catena di approvvigionamento. L’integrazione della blockchain con questi sistemi permette di arricchire le funzionalità esistenti con la trasparenza e l’immutabilità offerte dalla tecnologia distribuita.

    Grazie all’integrazione è possibile disporre di:

    1. Tracciabilità avanzata: la blockchain può estendere le capacità di tracciabilità dei sistemi SCM tradizionali, creando un record immutabile di tutta la storia del prodotto.
    2. Gestione dei fornitori: l’integrazione permette di verificare in modo affidabile le credenziali e le performance dei fornitori, facilitando la gestione del rischio nella supply chain.
    3. Automatizzazione dei processi: gli smart contract sulla blockchain possono automatizzare processi precedentemente gestiti manualmente nei sistemi SCM, come la verifica della conformità o l’approvazione dei pagamenti.

    Integrazione con i sistemi IoT e sensori

    L’Internet of Things (IoT) rappresenta un complemento naturale alla blockchain nella supply chain. I dispositivi IoT raccolgono dati in tempo reale sullo stato e sulla posizione dei prodotti, mentre la blockchain garantisce l’integrità di questi dati.

    Modalità di integrazione:

    1. Edge computing: dispositivi IoT con capacità di calcolo possono validare e pre-elaborare i dati prima di registrarli sulla blockchain, riducendo il volume di informazioni e migliorando l’efficienza.
    2. Oracles blockchain: servizi specializzati fungono da ponte tra il mondo fisico (monitorato dai sensori IoT) e la blockchain, garantendo l’affidabilità dei dati inseriti.
    3. Digital twins: rappresentazioni digitali di prodotti fisici possono essere create e aggiornate con i dati IoT, mantenendo sulla blockchain un record completo della loro storia.

    Sfide di integrazione e possibili soluzioni

    L’integrazione della blockchain con i sistemi esistenti presenta diverse sfide:

    1. interoperabilità: i sistemi blockchain e quelli tradizionali utilizzano spesso standard e protocolli diversi. L’adozione di standard aperti e l’utilizzo di middleware di integrazione possono mitigare questo problema;
    2. scalabilità: le blockchain possono avere limitazioni in termini di volume e velocità di elaborazione delle transazioni. Soluzioni come lo sharding, i sidechains e i layer 2 possono migliorare la scalabilità senza compromettere la sicurezza;
    3. gestione delle identità: l’integrazione richiede un sistema coerente di gestione delle identità digitali. Soluzioni di identità decentralizzata (DID) permettono di gestire in modo sicuro l’accesso ai sistemi integrati; e
    4. formazione e cambiamento organizzativo: l’adozione della blockchain richiede non solo cambiamenti tecnologici ma anche organizzativi. Programmi di formazione e gestione del cambiamento sono essenziali per il successo dell’implementazione.

    Implementazione pratica: metodologia e best practices

      L’implementazione di una soluzione blockchain per la supply chain richiede un approccio metodico e ben pianificato. Ecco una roadmap per guidare le aziende in questo percorso.

      Valutazione e pianificazione strategica

        Prima di implementare la blockchain, è fondamentale identificare chiaramente i problemi specifici che si intendono risolvere. Non tutte le sfide richiedono una soluzione blockchain, e un’analisi iniziale aiuta a determinare se questa tecnologia è effettivamente la risposta più adeguata.

        Spesso la blockchain è offerta alle aziende da validissimi tecnici informatici che, però, non hanno né conoscenze né esperienza di azienda. Questo porta all’implementazione di strumenti validi ma che lavorano per una percentuale bassissima delle proprie potenzialità, sottoperformando e non producendo i risultati attesi dall’azienda. Nella maggior parte dei casi, ovvero quando non si richiede una blockchain molto specifica da un punto di vista tecnico, occorre invertire il paradigma: prima effettuare una mappatura dei bisogni e dei flussi dell’azienda e poi utilizzare una delle principali blockchain disponibili sul mercato, allineandosi allo standard e stato dell’arte tecnologico.

        Importante calcolare il ritorno sull’investimento considerando non solo i costi di implementazione, ma anche i potenziali risparmi derivanti dall’eliminazione di inefficienze, dalla riduzione delle frodi e dal miglioramento della trasparenza.

        In base alle esigenze specifiche, bisogna scegliere tra blockchain pubblica, privata o consorziata, valutando fattori come privacy, controllo, performance e costi. Il consiglio è quello di utilizzare blockchain affermate e ben conosciute. Anche per una questione filosofica di fondo: se non riusciranno ad affermarsi alcune blockcain come standard di mercato, lo strumento blockchain resterà sempre circoscritto ad ambiti specifici e con difficoltà di interoperabilità. Questo vale, in particolare modo, per gli ambiti finanziari e industriali.

        Selezione dell’ecosistema tecnologico

        Piattaforma blockchain: Scegliere la piattaforma più adatta alle esigenze specifiche. Opzioni popolari includono:

        • Hyperledger Fabric: ideale per blockchain consorziate con elevate esigenze di privacy e controllo degli accessi;
        • R3 Corda: ottimizzata per operazioni finanziarie e contratti legali;
        • Ethereum: adatta per applicazioni che richiedono smart contract avanzati e potenzialmente accessibili al pubblico;
        • Quorum: costruita da JP Morgan su Ethereum, modificata per uso aziendale con maggiori garanzie di privacy; e
        • Solana, Algorand e Polygon: sono blockchain di recente successo, versatili, dai costi contenuti e che stanno ridefinendo gli standard di metcato.

        Importante decidere quale infrastruttura cloud computing adottare per ospitare i nodi blockchain. Non ultimo, valutare collaborazioni con fornitori specializzati che offrono soluzioni blockchain as a service o consulenza specifica per il settore.

        Progettazione della soluzione

        Per progettare la soluzione è importante curare i seguenti aspetti:

        • Architettura del sistema: definire come la blockchain si integrerà con i sistemi esistenti, identificando punti di contatto e flussi di dati.
        • Modello di governance: stabilire regole chiare su chi può accedere alla rete, come sono convalidate le transazioni e come sono gestiti gli aggiornamenti del sistema.
        • Scelta degli identificatori univoci: definire come verranno identificati in modo univoco prodotti, lotti e spedizioni all’interno della blockchain (codici QR, RFID, NFC, ecc.).
        • Privacy by design: progettare la soluzione in modo che informazioni sensibili siano protette, utilizzando tecniche come lo zero-knowledge proof o la segregazione dei dati.

        Sviluppo e testing

        Le fasi di questo step sono:

        • Proof of Concept (PoC): sviluppare un prototipo limitato per validare il concetto e ottenere feedback iniziali.
        • Progetto pilota: implementare la soluzione su una scala ridotta, coinvolgendo un sottoinsieme di fornitori o una specifica linea di prodotti.
        • Test di sicurezza e prestazioni: verificare la resilienza del sistema contro attacchi informatici e valutare le prestazioni sotto carichi di lavoro realistici.

        Implementazione su larga scala e onboarding

        Implementazione graduale: estendere la soluzione in fasi, iniziando dalle aree a maggior valore aggiunto e progressivamente includendo l’intera supply chain.

        • Onboarding dei partner: formare e supportare fornitori, distributori e altri partner nell’adozione della tecnologia.
        • Integrazione con sistemi legacy: garantire una transizione fluida dai sistemi esistenti alla nuova infrastruttura blockchain.

        Misurazione e ottimizzazione continua

        A seguire è importante un monitoraggio costante:

        • KPI dedicati: definire metriche specifiche per misurare il successo dell’implementazione blockchain (tempo di tracciabilità, riduzione delle frodi, miglioramento della qualità, ecc.).
        • Feedback loop: raccogliere continuamente feedback dagli utenti e dai partner per identificare aree di miglioramento.
        • Evoluzione tecnologica: mantenersi aggiornati sugli sviluppi nel campo della blockchain e implementare miglioramenti quando disponibili.

        Sfide e considerazioni future

          Nonostante il grande potenziale, l’implementazione della blockchain nella supply chain presenta ancora diverse sfide da superare. Tra queste la scalabilità: le blockchain tradizionali possono avere limitazioni in termini di throughput delle transazioni, un problema critico per supply chain globali con elevati volumi di dati.

          Anche la mancanza di standard universali tra diverse blockchain limita la capacità di creare supply chain veramente integrate. Inoltre, non tutti i dati possono o devono essere memorizzati direttamente sulla blockchain. La gestione efficace dei dati off-chain, mantenendo al contempo la loro integrità e verificabilità, rappresenta una sfida significativa, sia per la velocità dell’accesso ai dati e informazioni, sia per contenere i costi di storage e utilizzo.

          Non solo. L’adozione della blockchain richiede cambiamenti significativi nei processi e nelle pratiche consolidate, incontrando spesso resistenza all’interno delle organizzazioni. Da considerare anche che il valore della blockchain nella supply chain aumenta con il numero di partecipanti, ma coordinare diverse aziende con interessi e livelli di maturità tecnologica diversi può essere complesso.

          Vanno poi svolte considerazioni di natura normativa. La validità legale degli smart contract in molte giurisdizioni non è ancora chiaramente definito, creando incertezza sulla loro applicabilità. Inoltre, il GDPR impone requisiti specifici sulla gestione dei dati personali, che possono entrare in conflitto con l’immutabilità e altre caratteristiche della blockchain.

          Vi è poi il nodo della conformità normativa cross-border: supply chain globali devono navigare in un panorama normativo complesso e in continua evoluzione, con regole che variano da paese a paese.

          Terend emergenti della blockchain per la supply chain

            Guardando al futuro, diverse tendenze stanno emergendo nell’ambito della blockchain per la supply chain. Tra questi, la tokenizzazione degli asset fisici: la rappresentazione digitale di beni fisici sotto forma di token sulla blockchain permetterà nuovi modelli di proprietà, finanziamento e commercio. I sistemi di identità digitale decentralizzata (SSI) permetteranno a persone, organizzazioni e oggetti di interagire nella supply chain con maggiore sicurezza e privacy.

            Inoltre, la combinazione di blockchain, IoT e intelligenza artificiale potrebbe portare a supply chain sempre più autonome, capaci di auto-ottimizzarsi e rispondere in tempo reale a cambiamenti e disruption. Economia circolare e sostenibilità sono due ambiti in cui la blockchain giocherà un ruolo cruciale, soprattutto nel tracciare il ciclo di vita completo dei prodotti, facilitando il riutilizzo dei materiali e supportando modelli di business circolari.


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