gli esempi

Blockchain in Italia, ecco i principali casi d’uso: agrifood, finanza e assicurazioni

La blockchain trova sempre più spazio negli ambienti aziendali ben avviati e nelle start up. Settori molto distanti tra loro, come l’agrifood, la finanza e le assicurazioni, rappresentano un terreno fertile per questa tecnologia, che viene adottata per tracciare la filiera del basilico così come per registrare transazioni

Pubblicato il 22 Feb 2019

Gianni Potti

Presidente Fondazione Comunica e founder DIGITALmeet

AI semantica

La blockchain diventa sempre più popolare in Italia: piace alle imprese ben avviate così come alle startup. Dal settore agrifood alla finanza alle assicurazioni, sono numerose le aziende che per il loro sviluppo adottano o almeno sperimentano questa tecnologia. Tuttavia, è ancora poco nota su larga scala l’utilità di questa innovazione, dunque vale la pena fare formazione sul tema.

Sarà utile in ogni caso la strada intrapresa dal Governo che con il DL Semplificazioni spinge verso applicazioni concrete della tecnologia blockchain per il Made in Italy.

Ma guai pensare alla blockchain, come qualsiasi altra tecnologia, senza mettere l’uomo, il capitale umano, al centro. Una considerazione personale in proposito: per me blockchain significa fiducia condivisa.

Le imprese agrifood e la blockchain

Dalle aziende enologiche fino alla grande distribuzione, gli esempi di imprese che hanno adottato la blockchain per imporsi nel mercato agrifood sono numerosi.

Cantine Volpone

Le cantine Volpone, antiche cantine di vino pugliese, hanno sviluppato nel 2017 in collaborazione con EY Italia una soluzione per la tracciatura della filiera di produzione del vino, che permette la autocertificazione dell’intero processo produttivo.

Il sistema offre un KM-zero virtuale, ovvero una relazione digitale tra produttore e consumatore finale che, attraverso un’etichetta intelligente posta sulla bottiglia di vino, consente di conoscere l’intero processo di produzione e trasformazione del vino. La Blockchain garantisce l’immutabilità del dato.

Gruppo Italiano Vini

Il Gruppo Italiano Vini in collaborazione con Almaviva ha sperimentato l’utilizzo della blockchain per la tracciatura di alcuni prodotti.

Rucci Curbastro, Ruffino e Torrevento

Alcuni produttori di vino utilizzano la piattaforma My Story di DNG VL per tracciare le proprie bottiglie il vino dalla vite alla bottiglia dell’ente di certificazione. Tra i produttori attivi vi sono Ricci Curbastro della Franciacorta, la toscana Ruffino e la pugliese Torrevento.

La tecnologia prevede la scansione di un Qr code sull’etichetta grazie al quale i consumatori potranno conoscere la storia del vino che vogliono acquistare oltre a informazioni specifiche, verificate da Dnv Gl, sulle caratteristiche e sui processi di produzione.

Torrefazione Caffè San Domenico

La Torrefazione Caffè San Domenico, in collaborazione con la startup Foodchain, ha testato una soluzione blockchain per consentire il tracking lungo la filiera alimentare del caffè.

Al consumatore basterà inquadrare il Qr code presente sulla confezione per ricevere sullo smartphone la storia del prodotto, dal campo di origine allo scaffale, per avere assoluta trasparenza sul lavoro artigianale svolto dalla ditta.

Carrefour

Carrefour è la prima azienda della grande distribuzione europea ad utilizzare la tecnologia distributed ledger per far sì che ogni componente della supply chain (produttori, trasformatori, distributori) possa fornire informazioni su vari tipi di merce.

Il sistema, già implementato per la linea di polli ruspanti Carrefour Quality Line Auvergne, verrà esteso entro la fine del 2018 ad altri otto settori quali uova, formaggio, latte, aranci, pomodori, salmone e bistecche. Nell’etichetta di ciascuno dei prodotti di Carrefour citati sopra sarà presente un codice QR che i consumatori potranno scannerizzare con il loro smartphone. In Italia è partita a settembre dalla filiera del pollo, con informazioni provenienti da 29 allevamenti, 2 mangimifici e 1 macello.

Barilla

Barilla in collaborazione con IBM ha avviato una sperimentazione che utilizza la tecnologia distributed ledger per tracciare il basilico da inserire nei sughi di pesto.

A partire dai campi viene seguita la crescita delle piantine. Si parte con la semina per proseguire con la consegna al trasportatore fino allo stabilimento Barilla dove il basilico viene trasformato in pesto.

Certified Origins

Certified Origins, società di produzione e commercializzazione olivicola con doppia personalità giuridica, americana (Fresno, California) e italiana (la società a sede a Braccagni, alle porte di Grosseto) e Oracle come fornitore di tecnologia hanno collaborato a un progetto per la tutela dell’Olio Made in Italy in USA.

Ez Lab

Ez Lab, startup italiana, integra la tecnologia blockchain per potenziare il settore agroalimentare. Si tratta dell’unica piattaforma digitale a livello mondiale che assicura transazioni sicure e automatiche. Utilizzano la tecnologia blockchain per tracciare l’intera filiera produttiva in modo trasparente e certificato.

Sottolineano come la tecnologia blockchain consenta di effettuare operazioni sicure e automatiche lungo l’intera filiera produttiva, permettendo di aumentare la produzione di qualità (in particolare i prodotti biologici), migliorando la sostenibilità ambientale e garantendo trasparenza e sicurezza al consumatore finale.

L’ambito della finanza

Il mondo della finanza si serve della blockchain per automatizzare i processi di pagamento, gestire la documentazione e i dati delle transazioni.

Marco Polo

TradeIX e R3 hanno lanciato il progetto Marco Polo, con la collaborazione di oltre dodici tra le principali istituzioni finanziarie attive nel trade finance, tra cui Intesa Sanpaolo. La piattaforma consente la creazione di un conto corrente “aperto”, ovvero di consegnare le merci prima che il compratore corrisponda il pagamento.

L’utilizzo degli smart contracts permetterà di automatizzare i processi di pagamento e mitigare i rischi sia dei compratori che degli acquirenti.

Borsa Italiana

Borsa Italiana con la collaborazione di IBM ha lanciato una sperimentazione per la dematerializzazione dei certificati azionari che sono ancora oggi cartacei.

Il sistema potrebbe semplificare l’identificazione degli azionisti presenti, la gestione dello stacco delle cedole ed il processo di quotazione, in modo da facilitare la certificazione per l’accesso al credito.

Intesa Sanpaolo ed Eternity Wall

Intesa Sanpaolo, Eternity Wall con Deloitte stanno collaborando ad una PoC per la notarizzazione e lo storage dei dati relativi alle transazioni finanziarie. Il progetto è volto a garantire l’immutabilità dei dati attraverso il Timestamping, rendendo più semplice la compliance con le normative europee ed americane.

R3

R3 guida un consorzio di oltre 200 istituzioni finanziarie, tra cui Intesa Sanpaolo, Mediolanum, con lo scopo di rimuovere gli attriti negli scambi B2B. Questo attraverso la piattaforma Corda, su cui è possibile implementare smart contracts per garantire sicurezza e privacy nelle transazioni dirette.

SIA

SIA ha lanciato lo scorso ottobre il progetto SIAchain, una nuova blockchain implementata in collaborazione con R3. Gli ambiti in cui impiegarla sono molteplici:

  • la verifica automatizzata di accordi e contratti,
  • la gestione di servizi bancari, finanziari e assicurativi,
  • la gestione di identità digitali,
  • la tracciabilità di proprietà di beni ed immobili,
  • la gestione e registrazione di dati governativi, sanitari e amministrativi.

L’infrastruttura si avvale di 580 nodi in Europa, connessi da 170’000km di fibra ottica. In Italia stanno lavorando sul tema dell’Anticipo Fattura promosso da SIA e GFT che ha coinvolto diverse banche italiane, tra cui Credito Valtellinese. Il progetto, per ora ancora un Proof of Concept punta a impedire l’utilizzo ripetuto di una stessa fattura in banche diverse per incassarne l’anticipo.

ABI Lab

Lo scorso dicembre, ABI Lab ha messo a punto un progetto, con il supporto di Ntt Data e la collaborazione di 11 banche, per semplificare il processo di spunta interbancaria. Sfruttando gli smart contracts si mira anche a rendere possibile il matching automatico delle transazioni, accelerando la riconciliazione. La piattaforma è basata sulla blockchain Corda di R3.

We.Trade

Il consorzio di banche Digital Trade Chain, a cui aderisce UniCredit, ha lanciato lo scorso novembre una piattaforma blockchain di finanziamento commerciale per le PMI europee. We.Trade consente la gestione, il monitoraggio e la protezione delle transazioni commerciali tra le PMI, registrando l’intero processo commerciale, dall’ordine al pagamento, visualizzabile nell’interfaccia apposita. Viene poi garantito il pagamento automatico una volta rispettati tutti gli accordi contrattuali.

Creval

Creval ha lanciato ad inizio 2017 un incubatore per startup blockchain presso la sede londinese di GFT, con cui collabora insieme ad altri 11 istituti di credito. Il primo progetto analizzato è una PoC per migliorare le performance del processo di anticipo fatture e della conseguente cessione del credito.

Da qui è stato sviluppato un modello architetturale scalabile in cui ogni banca costruisce il proprio nodo della blockchain da cui può popolare in modo sicuro il database. In futuro, si potranno installare su questa piattaforma anche altri ambiti di business verticali (come pagamenti, crediti etc.).

Il mondo delle assicurazioni

Startup e società avviate che si occupano di assicurazioni puntano alla blockchain per la gestione dei contratti e la registrazione di transazioni.

B3i

B3i è la startup fondata con la partecipazione dei maggiori gruppi assicurativi europei, tra cui Generali e Unipol. Il prodotto sviluppato ad oggi è un contratto “Property Cat XOL”, basato sulla tecnologia Hyperledger, per gestire i contratti di riassicurazione. La piattaforma agevola l’interazione di cedente, broker e riassicuratore, riducendo i tempi di placement e settlement dall’ordine delle settimane ai giorni.

AXA

AXA, sfruttando la piattaforma blockchain di Ethereum per assicurare la trasparenza, ha sviluppato un servizio che consente di rimborsare automaticamente i clienti in caso di ritardo di un volo superiore alle due ore. Ogni volta che viene acquistato un biglietto, Fizzy registra la transazione sulla blockchain Ethereum.

Il contratto diventa così non manomissibile e i termini dell’accordo non modificabili. Inoltre, viene collegato ai database aerei globali così da avere informazioni sui ritardi in tempo reale e da procedere all’eventuale rimborso automaticamente.

Ania

Ania, l’associazione delle compagnie assicurative, in collaborazione con Reply e 8 compagnie (Axa, Cargeas-Bnp Paribas Cardif, Cattolica Assicurazioni, Generali Italia, Helvetia, Reale Group, Sara, Zurich) sta sperimentando un progetto legato al settore dei contenziosi nell’RC auto.

L’obiettivo: credere nella sfida della blockchain

Alla luce dei casi concreti qui sintetizzati, che ben rappresentano uno spaccato del mercato che si sta aprendo specie per le nostre imprese, resta il fatto che questa improvvisa attenzione sulla blockchain vada considerata diversamente da una moda del momento. Ciò significa per il sistema Paese credere in questa sfida. Sicuramente è positiva la dichiarazione firmata dall’Italia lo scorso dicembre con i Paesi del cosiddetto Med7, come lo è l’aver creato al MISE un gruppo di esperti sul tema blockchain.

Ma c’è molto da fare per recuperare il gap con Europa e Mondo su questa materia. Per ora sarebbe già importante “favorire la conoscenza e la sperimentazione delle tecnologie emergenti a tutti i livelli ed assicurare che, nella costruzione di una cornice giuridica di riferimento, venga garantito il mantenimento del loro carattere decentralizzato”.

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