Il regolamento

Blockchain negli Usa, le linee guida SEC per il framework normativo delle ICO

Linee guida SEC: tutto ciò che c’è da sapere sul regolamento della Securities and Exchange Commission americana, documento atteso dagli esperti di blockchain e ICO. Uno strumento utile per acquirenti e investitori che fornisce un framework normativo americano per l’analisi dei digital asset

Pubblicato il 31 Mag 2019

Tamara Belardi

Docente di "Diritto comparato delle nuove tecnologie: Blockchain, AI e IoT", Università Telematica Internazionale UniNettuno

Abstract chains on 3D futuristic background with node and line

Strumenti utili per acquirenti e investitori interessati agli investment contracts negli USA. Questo regolamento, che gli esperti del settore blockchain attendevano da lungo tempo, è stato reso pubblico dalla SEC – Securities and Exchange Commission americana: sono linee guida che hanno con l’obiettivo di fornire un inquadramento giuridico per l’analisi degli asset in materia di ICO. Vediamo di cosa si tratta e qual è l’utilità della normativa statunitense per gli investitori.

Linee guida SEC: le securities

Il 3 aprile 2019 FinHub, l’Hub strategico per l’innovazione e la tecnologia finanziaria della SEC (Securities and Exchange Commission), ha pubblicato un framework da utilizzare nell’analisi degli asset digitali e, in particolare, di quegli asset che vengono offerti e venduti come securities, ai sensi della definizione contenuta nella Sezione 2(a)(1) del “Securities Act” del 1933, nella Sezione 3(a)(10) del “Securities Exchange Act” del 1934, nella Sezione 2(a)(36) dell’“Investment Company Act” del 1940, e nella Sezione 202(a)(18) dell’”Investment Advisers Act” del 1940.

Si intende cioè, riportando la citazione normativa “qualsiasi titolo, azione, azioni proprie, security future, security-based swap, prestito obbligazionario, obbligazione, prova di indebitamento, certificato di interesse o di partecipazione in qualsiasi accordo di partecipazione agli utili, certificato di garanzia-trust, certificato di pre organizzazione o sottoscrizione, azione trasferibile, contratto di investimento, certificato di deposito per una cauzione, interesse frazionario indiviso in petrolio, gas o altro minerale diritti, opzione o privilegio su qualsiasi garanzia, certificato di deposito, o, in generale, qualsiasi interesse o strumento comunemente noto come ”titolo”, o qualsiasi certificato di interesse o di partecipazione, certificato temporaneo o provvisorio, per la ricezione, la garanzia o il mandato o il diritto di sottoscrivere o acquistare uno qualsiasi dei suddetti elementi”.

Il documento della SEC mira ad individuare quegli asset digitali rientranti nel concetto di “investment contract” e soggetti, di conseguenza, alle cc.dd. “federal securities laws”.

Howey Test

In genere lo strumento utilizzato per stabilire se un digital asset integri o meno una security è il cosiddetto Howey Test, cui anche il documento in esame fa riferimento. Tale test prende il nome dal caso “Securities and Exchange Commission v. W. J. Howey Co., 328 U.S. 293 (1946)”, noto per aver individuato i requisiti necessari per l’integrazione di un investment contract. In particolare, si ha un investment contract (e, quindi, si applicano le securities laws) in tutti quei casi in cui vi sia:

  • un investimento di denaro;
  • in una “common enterprise”;
  • con la ragionevole aspettativa di profitti prevalentemente derivanti dagli sforzi altrui.

Il documento specifica ulteriormente le caratteristiche succitate e identifica anche i fattori da considerare nelle ipotesi in cui un asset digitale cessi di essere una security.

I tre requisiti

Venendo al primo requisito, l’investimento di denaro sussiste quando l’asset digitale viene scambiato con qualsiasi cosa dotata di valore. Come già affermato nel Report “The DAO” e nel caso “Tomahawk coin”, inoltre, si afferma che la mancanza di un corrispettivo in termini monetari e la distribuzione dell’asset attraverso un “bounty program” o un “air-drop” non determina ex se il venir meno del requisito suddetto. Come la SEC spiega nel DAO Report, “[i]n determining whether an investment contract exists, the investment of money need not take the form of cash” e “in spite of Howey’s reference to an investment of money, it is well established that cash is not the only form of contribution or investment that will create an investment contract”.

In relazione al secondo requisito, ossia l’esistenza di una “common enterprise”, si sostiene, invece, che in genere gli investimenti in asset digitali costituiscono degli investimenti in una “common enterprise” in quanto le sorti dei capitali dei vari acquirenti/investitori vengono legate le une alle altre o al buon esito degli sforzi del promoter.

Quanto al terzo requisito, vengono specificati i fattori rilevanti ai fini della sussistenza della ragionevole aspettativa di profitti prevalentemente derivanti dagli sforzi altrui. In particolare, riguardo agli “sforzi di altri”, occorre verificare se vi sia da parte dell’acquirente/investitore il ragionevole affidamento sugli sforzi di una parte terza e se tali sforzi siano indefettibili nell’ottica del fallimento o del successo dell’impresa. Lo stesso ragionamento deve essere fatto, poi, ma in senso opposto, per valutare se l’asset digitale abbia perso o meno la natura di security. Di qui un lungo elenco indicante gli aspetti concreti di cui tener conto.

In relazione alla “ragionevole aspettativa di profitti”, si sottolinea come il concetto di “profit” ai sensi dell’Howey Test non debba essere confuso con gli apprezzamenti di capitale derivanti esclusivamente dalle forze esterne del mercato, ma vada identificato con quelli provenienti dallo sviluppo dell’investimento iniziale o dalla partecipazione nei guadagni derivanti dall’uso dei fondi dell’acquirente/investitore.

Gli utility token nelle linee guida SEC su Ico blockchain

Nella parte finale del documento, relativa alle “altre considerazioni rilevanti”, infine, si fa riferimento a quelli che sono, in sostanza, degli “utility token”, distinguendoli dalle ipotesi in precedenza vagliate ed evidenziando i casi in cui gli asset siano apparentemente di tipo “utility”, ma in concreto dotati delle caratteristiche delle securities: “Anche nei casi in cui un digital asset può essere utilizzato per acquistare beni o servizi in un network, dove la funzionalità di tale network o digital asset è in fase di sviluppo o di miglioramento, ci possono essere transazioni in titoli”, specifica il testo a condizione che tra gli altri fattori siano presenti i seguenti:

  • il digital asset è offerto o venduto agli acquirenti con uno sconto sul valore dei beni o servizi;
  • il digital asset è offerto o venduto agli acquirenti in quantità superiori all’uso ragionevole;
  • non vi sono limitazioni o restrizioni alla rivendita di tali asset, in particolare quando un AP continua nei suoi sforzi per aumentare il valore dei digital asset o ha facilitato un mercato secondario.

Conclusioni

Come è evidente dalle linee guida l’attenzione della SEC e del relativo FinHub per le innovazioni introdotte nel mondo finanziario dalla Blockchain technology continua ad essere elevata.

Pur non rappresentando delle regole o degli Statement, le succitate linee guida della SEC americana costituiscono degli agevoli strumenti messi a disposizione degli acquirenti/investitori per valutare se le Securities Laws siano applicabili o meno alle fattispecie concrete.

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