Una misura pensata per aiutare i neo genitori, di bambini appena nati, adottati o affidati: il bonus bebè, noto anche come assegno di natalità, è un sussidio utile per sostenere le tante spese che un nuovo arrivo in famiglia richiede. Vediamo in cosa consiste, a chi spetta e quali sono i requisiti per fare la domanda.
Cos’è l’assegno di natalità (bonus bebè)
Il bonus bebè è un sussidio in forma mensile che viene erogato per ogni figlio che sia nuovo nato, adottato oppure in fase di affidamento preadottivo. L’emissione dell’assegno di natalità (altro nome per indicare la stessa misura) ha cadenza mensile e prosegue fino a che il bambino compie un anno di età o un anno dal momento in cui è entrato nel nucleo familiare se adottato o affidato. Consiste quindi in dodici mensilità.
Come funziona il bonus bebè 2020
Si ha diritto al bonus bebè dal momento in cui nasce un bambino o entra nella nuova famiglia tramite adozione o affidamento. Per ottenerlo è indispensabile presentare la richiesta entro novanta giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia. Nel caso un genitore non potesse perché privato della potestà o dell’affido, potrà farlo l’altro genitore presentando una seconda richiesta entro novanta giorni dalla decisione del giudice.
Se invece il genitore richiedente dovesse morire, l’assegno verrà comunque erogato all’altro genitore che convive con il figlio, se presenterà la documentazione all’Inps entro novanta giorni.
A chi spetta l’assegno di natalità
Il bonus bebè può essere richiesto dal genitore del neonato o del bambino appena adottato o affidato che abbia i seguenti requisiti:
- Sia in possesso della cittadinanza italiana o europea oppure un permesso di soggiorno di lungo periodo o ancora la carta di soggiorno per familiare di cittadino UE oppure permesso di soggiorno permanente, status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria;
- Sia residente in Italia;
- Sia convivente con il figlio, cioè padre o madre e figlio abitino nella stessa dimora e nello stesso Comune. Non importa che per entrambi i genitori sia così, è una prerogativa del genitore che ha avanzato la richiesta dell’assegno di natalità pena la decadenza del diritto a ricevere il sussidio.
Requisiti ISEE per richiedere il bonus natalità
A differenza degli anni passati, per nuovi nati, adottati e affidati nel 2020 l’erogazione del bonus bebè prevede nuove soglie Isee: in particolare, può spettare anche per indicatori superiori ai 40.000 euro all’anno o anche a chi non presenta un Isee. Importante sottolineare che in caso non si disponesse dell’Isee valido nel momento in cui si presenta la domanda, sarà erogato l’assegno minimo di 80 euro al mese o 96 euro al mese se si presenta domanda per un figlio successivo al primogenito. In assenza di Isee sarà oltretutto necessario presentare l’autodichiarazione per accertare gli altri requisiti, ovviamente assumendosi la responsabilità delle conseguenze in caso di dichiarazioni false. L’Inps si occuperà di svolgere i necessari controlli.
Bonus bebè per gemelli
Se si dovesse richiedere l’assegno di natalità per la nascita o l’adozione di più bambini, per esempio nel caso nascano due o più gemelli, sarà necessario presentare all’Inps più domande, cioè una per ogni minorenne per cui si richiede la misura di sostegno.
Assegno natalità genitore minorenne o incapace di agire
Nel caso invece il genitore abbia tutte le caratteristiche richieste per chiedere il bonus bebè ma sia di età inferiore ai diciotto anni o sia incapace di agire, la domanda per l’assegno di natalità dovrà essere avanzata all’Inps da parte del tutore legale.
Come fare domanda INPS e richiedere il bonus bebè 2020
Per avanzare la domanda e ottenere l’assegno di natalità per il proprio figlio neonato o adottato o affidato, si può procedere per differenti vie a seconda delle proprie preferenze:
- Attraverso i servizi Inps Online è possibile inoltrare la domanda in via digitale per accedere al beneficio del bonus bebè. Come raccomandato sul sito dell’Istituto nazionale di previdenza, in primis bisogna accedere all’area denominata “Tutti i servizi”, poi fare login con le proprie credenziali Inps al servizio “Assegno di natalità – Bonus Bebè (Cittadino)”.
- Chiamando il contact center di Inps al numero 803 164 se si chiama da un telefono fisso, in tal caso il servizio è gratuito, oppure al numero 06 164 164 da una rete mobile;
- Rivolgendosi a intermediari o patronati, sfruttando i loro servizi online.
Gli stessi contatti sono validi per comunicare eventuali variazioni di indirizzo o di Iban. Una volta avanzata la domanda, la persona che ha fatto richiesta riceverà un sms di conferma: potrà poi controllare che sia stata accolta o respinta con l’accesso al servizio “Consultazione domande” sul sito Inps. In caso sia stata comunicata la propria Pec inoltre, si potrà ricevere direttamente tramite posta certificata il provvedimento con cui la domanda è stata accolta o rifiutata.
Quanto è il bonus bebè
Per stabilire a quanto ammonterà il bonus bebè cui si ha diritto, è importante considerare tre scenari. Innanzitutto, se si dispone di Isee in corso di validità, l’ammontare dell’assegno dipende dall’Isee minorenni del bambino per cui si richiede il sussidio:
- Se non supera i 7.000 euro all’anno, il bonus bebè consiste in 1.920 euro all’anno se si tratta di un primo figlio, 2.304 euro all’anno se è un figlio successivo al primo. Le cifre corrispondono a 160 o 192 euro al mese.
- Nel caso invece l’Isee sia superiore alla soglia dei 7.000 euro ma inferiore a 40.000 euro, il bonus bebè sarà di 1.440 euro all’anno per il primo figlio e di 1.728 euro annuali in caso di figli successivi al primo. In questo caso le cifre corrispondono a 120 euro al mese o 144 euro mensili.
- Se invece l’Isee è superiore a 40.000 euro, il bonus bebè sarà di 960 euro all’anno o di 1.152 euro se si richiede per un figlio diverso dal primo. In questo caso le cifre mensili che si otterranno saranno 80 o 96 euro al mese.
Quando avviene l’accredito del bonus bebè
Il bonus bebè viene pagato da Inps al genitore che ha fatto domanda, tramite bonifico sul proprio conto corrente o su carta prepagata. L’erogazione del denaro avviene a partire dal mese successivo alla presentazione della domanda, il primo bonifico comprenderà anche la cifra del mese precedente.
Interruzione dell’assegno di natalità
Considerando che l’erogazione del bonus bebè è previsto per dodici mesi, ci sono altri motivi oltre a quello temporale per cui si può perdere il beneficio. Questi, come riportato sul sito Inps, sono:
- La perdita dei requisiti necessari da parte del genitore richiedente, per esempio in caso la residenza sia spostata fuori dall’Italia o non si conviva più con il minorenne per cui si è richiesto il sussidio;
- In caso di morte del minore;
- Se viene revocata l’adozione;
- Nel caso venisse a mancare l’esercizio della responsabilità genitoriale o se il bambino viene affidato in via esclusiva al genitore che non ha fatto la domanda per il bonus bebè o, in generale, a una persona diversa dai genitori che non ha fatto la richiesta;
- Se il giudice si esprime negativamente sull’affido.
- Se il figlio adottato o affidato raggiunge la maggiore età.
Per legge, bisogna presentare la comunicazione all’istituto di previdenza per segnalare che si son persi i requisiti e che quindi non si ha più diritto all’assegno di natalità entro trenta giorni dal momento in cui ciò avviene. Se poi si dovesse tornare in possesso dei requisiti previsti, si potrà ovviamente presentare una nuova domanda per aver diritto al bonus bebè. In questo caso l’istanza andrà presentata all’Inps entro i novanta giorni.
Differenza tra bonus bebè bonus baby sitter
Il bonus bebè è differente dal bonus baby sitter. Quest’ultimo infatti consiste in una misura introdotta con il Decreto Cura Italia nella primavera 2020 per aiutare le famiglie a far fronte alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria legata all’epidemia di coronavirus. Con la chiusura delle scuole per garantire la sicurezza di studenti e insegnanti infatti si era reso necessario dare supporto ai genitori lavoratori con un contributo per pagare una persona che badasse ai figli rimasti a casa. Non è quindi una misura pensata in relazione alla natalità o alla nuova adozione di un minore, come invece è il bonus bebè.
Oltretutto, il bonus bebè era già stato introdotto negli anni precedenti sempre relativamente al criterio del nuovo arrivo in famiglia. Il bonus baby sitter inoltre viene erogato tramite il voucher Inps Libretto famiglia, riguarda anche i nonni non conviventi con il minore e prevede un maggiore supporto ai genitori che lavorano in ambito sanitario o della sicurezza. Con il successivo Decreto Rilancio poi, il bonus baby sitter è stato ampliato anche per consentire l’iscrizione a centri estivi e servizi integrativi per l’infanzia.