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Bonus export digitale, chi può beneficiarne e come fare domanda

Un contributo a fondo perduto per supportare le microimprese manifatturiere nelle attività di esportazione e internazionalizzazione: vediamo a quanto ammonta il bonus export digitale, a quali aziende è destinato e come richiederlo

Pubblicato il 27 Gen 2023

Barbara Maria Barreca

Dottore commercialista e Valutatore di impatto Sociale

consenso dati

Il bonus export digitale è un contributo a fondo perduto previsto nell’ambito del regolamento de minimis che risponde all’obiettivo di sostenere le microimprese manifatturiere nell’attività di esportazione e di internazionalizzazione attraverso l’utilizzo di soluzioni digitali per lo sviluppo dell’export offerte da fornitori in possesso di determinati requisiti e iscritti in apposito elenco.

Già nel mese di luglio 2022, la presenza di risorse ancora disponibili rispetto alle risorse finanziarie complessive messe a disposizione dall’ICE (trenta milioni di euro), aveva permesso la riapertura dei termini per la presentazione delle domande che deve avvenire esclusivamente in via telematica sul sito del partner Invitalia. La novità di questi giorni è l’estensione della misura anche alle piccole imprese manifatturiere, costituite anche sotto forma di reti e con consorzi.

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Export digitale, misura del contributo a fondo perduto

Alle piccole e microimprese, a fronte di un investimento minimo in spese ammissibili non inferiore a 5.000 euro, spetta un contributo di 4.000 euro. Alle reti soggetto e ai consorzi, costituiti da almeno 5 imprese, a fronte di un investimento minimo in spese ammissibili non inferiore a 25.000 euro, spetta un contributo di 22.500 euro.

Soggetti beneficiari

I soggetti beneficiari del contributo a fondo perduto devono necessariamente appartenere al settore manifatturiero contraddistinto dal codice ATECO C cui appartengono le seguenti categorie di imprese:

C – ATTIVITA’ MANIFATTURIERE

10 INDUSTRIE ALIMENTARI

11 INDUSTRIA DELLE BEVANDE

13 INDUSTRIE TESSILI

14 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI ABBIGLIAMENTO; CONFEZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E PELLICCIA

15 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PELLE E SIMILI

16 INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO E SUGHERO (ESCLUSI I MOBILI); FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN PAGLIA E MATERIALI DA INTRECCIO

17 FABBRICAZIONE DI CARTA E DI PRODOTTI IN CARTA

18 STAMPA E RIPRODUZIONE DI SUPPORTI REGISTRATI

19 FABBRICAZIONE DI COKE E PRODOTTI DERIVANTI DALLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO

20 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI

21 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI FARMACEUTICI DI BASE E DI PREPARATI FARMACEUTICI

22 FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE

23 FABBRICAZIONE DI ALTRI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI

24 METALLURGIA

25 FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO (ESCLUSI MACCHINARI E ATTREZZATURE)

26 FABBRICAZIONE DI COMPUTER E PRODOTTI DI ELETTRONICA E OTTICA; APPARECCHI ELETTROMEDICALI, APPARECCHI DI MISURAZIONE E DI OROLOGI

27 FABBRICAZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED APPARECCHIATURE PER USO DOMESTICO NON ELETTRICHE

28 FABBRICAZIONE DI MACCHINARI E APPARECCHIATURE NCA

29 FABBRICAZIONE DI AUTOVEICOLI, RIMORCHI E SEMIRIMORCHI

30 FABBRICAZIONE DI ALTRI MEZZI DI TRASPORTO

31 FABBRICAZIONE DI MOBILI

32 ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE

33 RIPARAZIONE, MANUTENZIONE E INSTALLAZIONE DI MACCHINE E APPARECCHIATURE

L’elenco completo dei codici rientranti nella misura in commento può essere reperito al seguente link

La definizione di piccola impresa è quella fornita nell’allegato 1 del Regolamento UE n. 651/2014 il cui testo può essere consultato nella sua interezza a pagina 70 del documento reperibile al seguente link. In particolare merita ricordare che è definita piccola impresa quella che occupa meno di 50 persone e realizza un fatturato annuo e/o un totale di bilancio annuo non superiori ai 10 milioni di Euro.

Spese ammissibili per il bonus export digitale

Si tratta esclusivamente di titoli di spesa in formato elettronico emessi, in data successiva alla presentazione della domanda di contributo, da fornitori che devono essere iscritti nell’elenco di cui si tratterà nel proseguo del presente lavoro. Con riferimento alle categorie di spesa l’elenco è piuttosto ampio e, nel dettaglio, comprende:

a) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile, ivi compresi eventuali investimenti atti a garantire la sincronizzazione con marketplace internazionali forniti da soggetti terzi;

b) spese per la realizzazione di sistemi di e-commerce che prevedano l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web nonché il raccordo tra le funzionalità operative del canale digitale di vendita prescelto e i propri sistemi di Customer Relationship Management – CRM (ad esempio i sistemi API – Application Programming Interface);

c) spese per la realizzazione di servizi accessori all’ e-commerce quali quelli di smart payment, predisposizione di portfolio prodotti, traduzioni, shooting fotografici, video making, web design e content strategy;

d) spese per la realizzazione di una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale, con specifico riferimento al portafoglio prodotti, ai mercati esteri e ai siti di vendita online prescelti;

e) spese per digital marketing finalizzate a sviluppare attività di internazionalizzazione: campagne di promozione digitale, Search Engine Optimization (SEO), costi di backlink e di Search Engine Marketing (SEM), campagne di content marketing, inbound marketing, di couponing e costi per il rafforzamento della presenza sui canali social; spese di lead generation e lead nurturing;

f) servizi di CMS (Content Management System): restyling di siti web siano essi grafici e/o di contenuti volti all’aumento della presenza sui mercati esteri;

g) spese per l’iscrizione e/o l’abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing, quali strumenti volti a favorire il processo di esportazione;

h) spese per servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano finalizzati ad aumentare la presenza sui mercati esteri;

i) spese per l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie allo sviluppo di processi organizzativi di cui alla lettera h;

j) ogni altra spesa per servizi strettamente connessi con le finalità del presente accordo.

Elenco dei fornitori

Viene istituito sul sito di Invitalia l’elenco delle società fornitrici di servizi digitali. Per presentare la domanda di iscrizione all’elenco le imprese interessate devono possedere, tra gli altri, i seguenti requisiti:

Alcuni dei requisiti che le imprese devono possedere per la presentazione della domanda di iscrizione all’elenco dei fornitori sono i seguenti:

  • essere costituite in forma societaria
  • essere iscritte al R.I. ed essere in stato di attività
  • non essere in stato di scioglimento o liquidazione né essere sottoposte a procedure concursuali
  • avere sede legale e operativa nell’UE
  • avere realizzato nei tre anni precedenti la presentazione della domanda servizi o prestazioni relativi ad una o più spese ammissibili per un ammontare almeno pari a Euro 200.000.

Non possono in nessun caso essere iscritte all’elenco dei fornitori le società che abbiano presentato domanda di concessione del contributo a fondo perduto.

Come fare domanda per il bonus export digitale

La domanda può essere presentata esclusivamente in via telematica utilizzando il seguente link. Per l’accesso occorre essere in possesso di una identità digitale SPID. Unitamente alla richiesta di erogazione del contributo a fondo perduto occorre trasmettere la seguente documentazione:

  • fatture, in formato elettronico, delle spese sostenute;
  • copia dell’estratto conto dal quale possono essere riscontrati i pagamenti delle fatture trasmesse;
  • contabili di pagamento;
  • relazione sulle spese sostenute e sui risultati raggiunti nell’ambito dell’internazionalizzazione d’impresa per mezzo del contributo concesso da Invitalia.

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