L’APPROFONDIMENTO

Certificati anagrafici per avvocati, ecco come chiederli sul portale ANPR



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Da inizio dicembre 2023 gli avvocati possono richiedere tramite il portale ANPR i certificati anagrafici online di cui necessitano senza essere sottoposti al pagamento dell’imposta di bollo: ecco le norme e come fare la richiesta

Pubblicato il 27 dic 2023

Patrizia Saggini

avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione



giustizia

Dall’inizio di dicembre gli avvocati iscritti all’albo professionale possono richiedere i certificati anagrafici direttamente online dal portale ANPR.

La procedura prevede che gli avvocati accedano, tramite identità digitale (SPID, CIE o CNS), ad un’area dedicata nella quale, dopo la verifica dell’iscrizione all’albo – effettuata con appositi servizi fruibili sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) da parte del Consiglio nazionale forense – potranno richiedere i certificati anagrafici.

Gli atti sono rilasciati, esenti dall’imposta di bollo, a seguito di conferma da parte dell’avvocato dell’utilizzo per finalità connesse all’esecuzione del mandato professionale. La piattaforma prevede la possibilità di effettuare verifiche periodiche per monitorare l’utilizzo del servizio e le motivazioni poste a supporto delle richieste.

Certificati online per avvocati, cosa dicono le norme

Le modalità di erogazione del servizio sono state definite con Decreto del Ministero dell’Interno del 6 ottobre 2023, di concerto con il Ministro per la Pubblica Amministrazione e con il sottosegretario di Stato all’Innovazione tecnologica.

L’importante innovazione era stata oggetto di parere favorevole nell’ambito della Conferenza Stato-città ed autonomie locali dello scorso 21 settembre.

Si tratta di un nuovo servizio che viene incontro alle esigenze professionali degli avvocati, con l’obiettivo di fornire loro strumenti tecnologici innovativi per rendere più agevole l’esercizio della professione legale. Inoltre, questa importante iniziativa avrà riflessi positivi anche sull’attività dei comuni, che vedranno in tal modo ridursi le richieste di certificati anagrafici da parte degli studi legali, tenuto conto che fino a questo momento il portale ANPR non prevedeva alcuna possibilità di rilascio di atti a persone esterne all’interessato a alla propria famiglia.

Va precisato che fino a questo momento, molti Comuni avevano mantenuto attivi propri portali per il rilascio dei certificati anagrafici online, proprio per soddisfare le esigenze degli Avvocati. La guida operativa è disponibile sul sito del CNF, sul portale www.anagrafenazionale.interno.it nell’area riservata agli avvocati.

Come fare la richiesta

La richiesta prevede i seguenti passaggi:

– inserire gli elementi identificativi del soggetto del quale l’avvocato intenda richiedere il certificato (CODICE-FISCALE ovvero NOME-COGNOME-DATA E LUOGO DI NASCITA);

– confermare il soggetto nei confronti del quale l’avvocato intende richiedere il certificato;

– dichiarare sotto la propria responsabilita’ penale e disciplinare che il certificato è richiesto sulla base di specifico mandato ricevuto nella data da indicarsi, per finalità di uso legale, scegliendo tra:

a) uso notifica,

b) uso stragiudiziale,

c) uso in giudizio;

– scegliere il tipo di certificato da richiedere;

– e ottenere il certificato digitale.

Il portale ANPR consente all’avvocato di richiedere fino a trenta certificati al giorno; inoltre ogni sei mesi viene estratto un campione di avvocati, individuati prevalentemente tra quelli che hanno richiesto oltre cento certificati nel semestre, nonchè sulla base dei criteri ulteriori che potranno essere individuati dal Ministero dell’interno; l’elenco sarà inviato al Consiglio nazionale forense, che inoltra i dati identificativi dell’avvocato, insieme alle registrazioni degli accessi e delle operazioni compiute nel periodo di riferimento per le verifiche in ordine alla sussistenza dei presupposti fissati dal decreto ai fini della legittimità degli accessi, e ai Consigli dell’Ordine per l’esercizio del compito di vigilanza.

Certificati anagrafici online, i vantaggi

L’esigenza del servizio di rilascio dei certificati anagrafici per gli Avvocati si era posta già da molto tempo, fin da quando i Comuni hanno iniziato a rendere disponibili i primi portali online – con i primi bandi di E-Gov negli anni 2005 – 2010 – in cui era prevista la possibilità di accesso da parte degli ordini professionali, mediante apposite convenzioni.

Dal punto di vista normativo, gli Avvocati hanno sicuramente diritto di accedere ai dati anagrafici, per esigenze di verifica collegate alla loro professione, anche per la notifica degli atti dei procedimenti giudiziari.

A chi è indirizzato il servizio

Ma ci possono essere anche altre categorie di soggetti che si possono trovare nella stessa situazione: solo per fare qualche esempio, i Notai – che sono comunque pubblici ufficiali riconosciuti dalla legge – i CTU nominati dal Tribunale, e tutti gli altri appartenenti a specifiche categorie che, in base a specifiche normative, necessitano di certificati per verificare recapiti o il possesso di requisiti, o per completare processi inerenti la propria attività professionali.

Ovviamente questi soggetti non sono compresi nell’ambito delle Pubbliche Amministrazioni, quindi non sono soggetti all’obbligo di accettare le autocertificazioni, e non hanno accesso autonomo all’Anagrafe Nazionale.

Quindi – sfruttando l’ottima idea del servizio di verifica dell’appartenenza all’Ordine forense pubblicato su PDND – la stessa soluzione si potrebbe applicare anche ad altri casi, in cui la qualificazione giuridica del richiedente possa essere verificata in tempo reale.

Certificati anagrafici rilasciati agli sportelli postali

Arriva l’ok del Garante privacy allo schema di decreto del Ministro dell’Interno che, nell’ambito del progetto “Polis – case di servizi di cittadinanza digitale” -, prevede il rilascio dei certificati disponibili in ANPR anche presso gli sportelli di Poste Italiane ai cittadini dei Comuni con meno di 15mila abitanti.

Il decreto prevede che i certificati anagrafici degli iscritti nell’ANPR, riguardanti il richiedente e i componenti della propria famiglia anagrafica, possano essere richiesti in modalità telematica attraverso i servizi di Poste Italiane, ed erogati esclusivamente dai dipendenti di Poste abilitati ad accedere alla “Piattaforma Polis”.

I nuovi strumenti digitali di Poste italiane

Obiettivo del Progetto Polis è di dotare gli Uffici Postali interessati di nuove tecnologie e strumenti idonei a consentire, 24 ore su 24, una fruizione completa, veloce, agevole e digitale dei servizi relativi a: documenti di identità, certificati anagrafici, certificati giudiziari, certificati previdenziali, servizi alle regioni e altre tipologie come, ad esempio, l’esonero/esenzione del Canone RAI.

La fruizione ai servizi pubblici è stata prevista per mezzo di un unico punto di accesso alla piattaforma di servizio multicanale di Poste Italiane, i cui operatori, appositamente formati per questo, contribuiranno attivamente ad accompagnare la popolazione in digital divide verso l’abilitazione e la fruizione dei servizi in modalità digitale.

In questo modo si determinerà un’accelerazione della trasformazione verso il digitale del rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, dotando, quest’ultima, di un punto di accesso unico e vicino ai cittadini, nei territori in cui la diffusione di servizi digitali incontra oggi le maggiori difficoltà.”

Accesso ai dati anagrafici per altre PA

Mentre per gli uffici dei Comuni è stata data una soluzione per l’accesso all’Anagrafe Nazionale, con la Circolare DAIT n.73 del 31 maggio 2023 e la successiva pubblicazione delle API per la consultazione sulla PDND, non ci sono ancora soluzioni immediate per l’accesso ai dati anagrafici per le Forze dell’Ordine (Polizia, Pubblica Sicurezza, Carabinieri, ecc.).

Una specifica disposizione del DPR 223/1989 (art. 37) prevede il diritto di accedere alla banca dati, mediante convenzione con il Comune, ma alla luce dell’avvio di ANPR si può ritenere che questa norma sia superata, e quindi occorra trovare una soluzione centralizzata, che valga per tutto il territorio nazionale.

Dall’altro lato, probabilmente non è sufficiente l’utilizzo dei servizi pubblicati su PDND, perchè le API presuppongono un SW che gestisce le richieste di dati, mentre nella maggior parte dei casi le forze dell’ordine hanno necessità di una semplice consultazione spot.

In una recente comunicazione pubblicata sul sito del SIULP si afferma che “l’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione delle Forze di Polizia del Dipartimento della P.S. ha rappresentato che è in fase di definitiva elaborazione uno schema di convenzione tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, per la successiva valutazione del Garante per la protezione dei dati personali”. Si fa presente che in alcuni casi, le forze dell’ordine hanno necessità di consultare non solo i dati anagrafici, ma anche i dati della CIE (che in parte sono contenuti anche in ANPR), compresa la foto dell’intestatario.

Il controllo del documento “in presenza” è reso possibile dalla verifica elettronica tramite l’app IDEA (Identity Easy Access) e uno smartphone Android dotato di tecnologia NFC (Near Field Communication), con cui si verifica l’autenticità dei documenti elettronici. L’accesso alle impronte digitali è permesso solo alle autorità di controllo dotate di specifiche autorizzazioni.

Scenario futuro

In conclusione, dall’avvento di ANPR è indubbio che i risultati – in termini di maggiore accessibilità ai dati, sia per i cittadini e sia per le Pubbliche Amministrazioni – siano evidenti.

La prossima sfida è forse il superamento della certificazione, dando accesso ai dati anagrafici anche ai privati e ad altri soggetti, tramite sistemi di interoperabilità; ovviamente, sarà necessario un cambio di paradigma, soprattutto dal punto di vista normativo, ma probabilmente i tempi sono maturi.

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