Il ministero del Turismo italiano ha lanciato la Bdsr – Banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche, piattaforma tramite la quale è possibile ottenere il CIN – Codice identificativo nazionale.
Un codice alfanumerico obbligatorio per legge per le strutture che si occupano di ospitalità turistica, sia alberghiere che extra alberghiere, esercitanti attività di impresa o no. Ottenerlo è molto semplice: vediamo tutti i passaggi da effettuare.
CIN, chi deve richiedere il codice identificativo nazionale
Come spiegato sul portale della Bdsr, il CIN è obbligatorio per:
- titolari e gestori delle strutture ricettive, sia alberghiere che extra alberghiere,
- locatori di unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche,
- locatori di unità immobiliari ad uso abitativo destinate ad affitti brevi turistici.
I religiosi che ospitano nelle loro strutture gratuitamente non devono invece ottemperare a questo obbligo, anche se ricevono libere donazioni per la loro ospitalità.
Richiesta CIN: ecco come fare – TUTORIAL
Per avanzare la richiesta del CIN, il primo passo è andare sul portale della Bdsr a questo link https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/ . L’home page offre anche la possibilità di cercare un CIN già esistente, a tutela del cittadino consumatore che può così accertarsi di rivolgersi a una struttura in regola, sia di accedere a un’area riservata alla PA, Regioni e Comuni, per il controllo dei dati delle strutture dei propri territori. L’imprenditore o il locatore che desidera ottenere il CIN deve invece cliccare sul primo link “ottieni CIN”.
Per accedere è necessario utilizzare Spid o la CIE.
Nel caso preso come esempio, la struttura è un appartamento privato a uso abitativo che viene destinato ad affitti brevi turistici, tramite la piattaforma Airbnb. L’abitazione si trova in Sardegna: la regione è stata ammessa a luglio alla partecipazione alla fase sperimentale della messa in funzione della Bdsr. Una prima fase prevedeva la migrazione dei dati delle strutture di cui dispone la Regione (assessorato turistico). La Regione si è occupata di informare via email i locatori spiegando la roadmap dell’iniziativa e cosa sarebbe stato necessario fare.
Considerando questa premessa, se l’anagrafica della propria struttura era stata correttamente inserita nel database della propria regione di riferimento dovrebbero automaticamente comparire i dati.
Cliccando su “dettaglio scheda” in basso a destra si aprirà una schermata con tutti i dati relativi alla struttura. Alcuni potrebbero essere mancanti perché non erano in possesso della Regione, per cui in tal caso andranno inseriti manualmente. Allo stesso modo è possibile anche segnalare al Ministero eventuali dati errati, affinché siano corretti.
Nel caso preso come esempio, mancavano i dati catastali dell’immobile.
Dopo aver fatto ciò, bisogna auto dichiarare di aver ottemperato agli obblighi normativi che richiedono estintori e rilevatore di monossido di carbonio nelle unità abitative, per la sicurezza degli ospiti.
Accettata l’informativa privacy prevista dal GDPR, si potrà formalmente chiedere il CIN cliccando sull’apposito collegamento a fondo pagina. A quel punto, la struttura sarà inserita nella banca dati nazionale.
Il CIN appena ottenuto comparirà in automatico tra i dati della propria struttura.
Richiesta CIN assistenza
In caso di problemi, il ministero del Turismo ha messo a disposizione sul portale della Bdsr alcuni manuali per l’utilizzo, oltre a fornire indicazioni per contattare gli operatori del dicastero tramite contact center.