L’Italia sta procedendo a rilento nella digitalizzazione effettiva delle amministrazioni centrali e periferiche.
Nonostante la riforma della PA che, rispetto a quelle degli ultimi anni ha dato una svolta su molti aspetti nel nostro sistema dal punto di vista della semplificazione delle procedure, della digitalizzazione, dell’accesso dei cittadini all’informazione – mi riferisco in particolare all’approvazione del FOIA -, siamo purtroppo ben lontani dal poter dire che il nostro Paese stia andando di pari passo rispetto a quanto indicano le norme e agli sforzi profusi per dare un’accelerata al lavoro.
I cittadini che si rivolgono alla nostra Associazione, Cittadinanzattiva, continuano a lamentare grandi disfunzioni all’interno delle Pubbliche Amministrazioni, dovute proprio alla reale mancanza di digitalizzazione.
Un caso lampante è, per esempio, lo scambio di informazioni tra gli uffici perché non tutti sono dotati di sistemi in grado di interagire tra loro e consentire che le operazioni vengano svolte con un semplice click.
Può, quindi, accadere che un cittadino si rivolga a una PA che è digitalizzata e che questa abbia poi necessità di interrogare il sistema o rivolgersi al Comune di residenza di questo utente che se non è digitalizzato renderà tutto inutile, costringendo lo stesso a recarsi fisicamente per avere le informazioni che gli servono.
Un’altra carenza, che nell’ultimo periodo ci viene segnalata da cittadini, è che alcune PA accettano ancora solo pagamenti in contanti per il pagamento dei tributi, essendo sprovvisti di pos (diversamente da quanto prescrive la legge).
Tutto questo aggrava il caso dell’Italia perché anche dal lato cittadini c’è un gap di digitalizzazione e, mettendo insieme le due cose, possiamo dire che il sistema SPID non sta funzionando perché da una parte abbiamo cittadini poco avvezzi ad accreditarsi e attivarsi in prima persona con il sistema dell’identità digitale, dall’altra abbiamo un sistema che ancora risulta troppo incompleto che si intoppa in alcune procedure, creando difficoltà all’accesso e il tutto rallenta la digitalizzazione nel nostro Paese.
Sicuramente ci sono anche alcune PA che vanno molto bene. Dai nostri dati si rileva, per esempio, che la Toscana o l’Emilia-Romagna sono molto all’avanguardia nei processi di digitalizzazione mentre altre regioni, specie quelle del Sud, sono ancora arretrate.
La nostra Associazione non si limita solo a denunciare i casi problematici ma promuove anche le buone pratiche che vi sono all’interno delle PA che hanno attuato progetti di semplificazione e digitalizzazione magari anche con il coinvolgimento dei cittadini, per la parte che gli compete, chiedendo loro quale fosse la modalità più semplice per fruire dei servizi. Non ultimo Cittadinanzattiva, che fa parte dell’Open Government Forum che è stato istituito presso il Ministero della Funziona Pubblica ed è composto da tante Associazioni della società civile e dalle PA, è al lavoro su questo versante per promuovere la collaborazione, l’informazione e una trasversalità di intenti tra amministrazioni e cittadini per far sì che questi progetti vengano attuati.