Le regole

Conservazione documenti fiscali, le indicazioni dell’Agenzia delle entrate per gestire i metadati

L’Agenzia delle entrate nella risposta a un interpello ha confermato che anche i documenti fiscali devono seguire le norme del CAD e delle Linee guida Agid sulla conservazione, indicando gli interventi relativi ai metadati indispensabili per allinearsi

Pubblicato il 27 Apr 2021

Alessandro Mastromatteo

Avvocato, Studio Legale Tributario Santacroce & Partners

Benedetto Santacroce

Studio Legale Tributario Santacroce & Associati

fattura

Anche i documenti a rilevanza fiscale devono seguire le regole per la conservazione elettronica stabilite dal CAD e dalle nuove Linee Guida AgID da attuare entro il prossimo 7 giugno 2021. Nonostante non sussistessero particolari incertezze al riguardo, stante il richiamo espresso a tali disposizioni contenuto nel decreto ministeriale del 17 giugno 2014, le attività da implementare per essere in linea con le nuove procedure operative richiedono un intervento profondo anche per l’individuazione dei metadati da associare al documento informatico, anche se di natura tributaria, sin dal momento della sua formazione.

Conservazione documenti fiscali e metadati, cosa dice l’Agenzia delle entrate

In questo senso comunque la conferma e le indicazioni contenute nella risposta ad interpello n. 236/E del 9 aprile scorso, con cui l’Agenzia delle entrate si è occupata delle modalità di gestione dei libri e delle scritture contabili anche ai fini dell’assolvimento dell’imposta di bollo, appaiono di notevole interesse per le aziende ed i conservatori chiamati a cooperare per non arrivare impreparati alla scadenza stabilita.

Al momento non sembra essere infatti all’orizzonte né una proroga da parte di AgID della scadenza circa la piena operatività delle nuove linee guida, né il Ministero dell’economia e delle finanze lascia trasparire indicazioni in merito al rilascio di un nuovo decreto ministeriale che, sostituendo quello attualmente in vigore, possa dettare regole speciali per i documenti fiscali.

Assume pertanto assoluto rilievo la presa di posizione netta assunta dall’Agenzia delle entrate con la citata risposta ad interpello. Focalizzando l’attenzione sui metadati, ad esempio, come anticipato al momento della formazione del documento informatico immodificabile, allo stesso devono essere generati ed associati permanentemente ad esso i relativi metadati o indici.

Perché i metadati sono importanti per la conservazione elettronica

Si tratta dei dati collegati a documento informatico, fascicolo informatico o aggregazione documentale per identificarli, descrivendone il contesto, il contenuto e la struttura – così da permetterne la gestione del tempo. L’insieme dei metadati del documento informatico è definito nell’allegato 5 “Metadati” alle Linee guida, ferma restando comunque la possibilità di individuare ulteriori metadati. Ai fini dell’invio in conservazione, ad oggi sono individuati e richiesti come obbligatori per il documento informatico solamente 5 metadati: identificativo univoco e persistente, data di chiusura, oggetto, soggetto produttore e destinatario.

Le nuove Linee Guida ne identificano complessivamente 17, di cui 13 sono quelli obbligatori al fine di garantire il rispetto dei principi di interoperabilità, trasparenza e conoscenza approfondita del contesto documentale. Per l’individuazione puntuale di tali indici risulta indispensabile un’attività condivisa e coordinata tra il titolare del documento, e cioè il soggetto produttore dei documenti da inviare in conservazione, ed il fornitore del servizio di conservazione.

Le indicazioni tecniche

AgID con una FAQ pubblicata sul proprio sito web istituzionale ha precisato come non si sia voluta imporre una specifica tecnologia per la rappresentazione dei metadati, anche se ne è consigliata la struttura in xml. Gli schemi xsd riportati nell’allegato 5 delle linee guida AgID hanno infatti lo scopo di fornire un ausilio nel caso si voglia utilizzare una rappresentazione dei metadati in formato .xml, ma anche e soprattutto di definirne con maggior chiarezza i contenuti, le strutture, particolarmente se ricorsive, nonché i vincoli in termini di valorizzazione e di obbligatorietà.

Il novero dei metadati da associare al documento informatico vale e si rende applicabile integralmente ai documenti a rilevanza fiscale (ad esempio per le fatture elettroniche), per i quali ad oggi vale la lista degli indici contenuta all’articolo 3 lettera b) del DM 17 giugno 2014: cognome, nome, denominazione, codice fiscale, partita IVA, data o associazioni logiche di questi ultimi, laddove tali informazioni siano obbligatoriamente previste. Come indicato infatti con la citata risposta ad interpello n. 236/E/2021, il decreto fiscale richiama l’operatività delle regole attuative dell’articolo 71 del CAD (oggi Linee guida): è di tutta evidenza che anche per i documenti fiscali occorre intervenire rivedendo ed integrando i metadati minimali ad oggi associati ed individuati.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati