Attività di prevenzione e contrasto agli illeciti fiscali: l’Agenzia delle Entrate ha stabilito gli indirizzi operativi antievasione, destinati agli uffici territoriali con le indicazioni su come agire. Il documento è stato preparato secondo le disposizioni delle linee guida strategiche 2019-2021 promosse dal Ministero dell’economia e delle finanze. Le indicazioni antievasione sono state riportate nella Circolare 19/E dell’AdE.
Gli indirri antievasione sono suddivisi a seconda della tipologia di contribuente, tra grandi, PMI e professionisti. Oltre al rafforzamento della collaborazione tra uffici centrali e territoriali e con le forze dell’ordine, grande rilievo viene dato all’analisi del rischio per valutare le varie situazione, oltre ai dati ricavati grazie alla fatturazione elettronica.
Fattura elettronica e indirizzi operativi antievasione
In questo contesto di contrasto all’evasione infatti, è risultato importante avere i dati ottenuti dalla fatturazione elettronica, per bloccare le situazioni illecite sul nascere. Era questo uno degli scopi che si prefissava il legislatore con l’entrata in vigore dell’obbligo di fattura elettronica B2B a gennaio 2019.
L’Agenzia delle entrate ha precisato negli indirizzi operativi antievasione che i controlli si concentreranno anche sulle attività illecite che coinvolgono Paesi esteri, per esempio nel caso di residenze fittizie oltre i confini nazionali o attività produttive detenute irregolarmente all’estero. In questo caso, spiega l’Ade, utile lo scambio di dati in collaborazione con gli altri Stati e con le banche, per eventuali trasferimenti di denaro.
In generale inoltre, si punta a rafforzare la collaborazione con la Guardia di finanza e tra ufficio centrale e sedi regionali, anche attraverso l’istituzione di unità organizzative locali. Vediamo in cosa consistono le azioni antievasione per ogni categoria di contribuente.
Indirizzi operativi antievasione per persone fisiche
L’Agenzia delle entrate si servirà dello strumento dell’analisi del rischio per valutare la vera situazione del contribuente, con attenzione alle peculiarità del territorio in cui opera e delle caratteristiche del settore.
Le stesse azioni di analisi saranno svolte anche per gli enti non commerciali e le organizzazioni onlus. In questo caso l’obiettivo è valutare caso per caso se non si tratti di un’evasione conclamata o ci siano solo problemi formali. La circolare dell’Agenzia delle entrate precisa che, esclusi ovviamente casi gravi, non si perseguiranno enti che si occupano di assistenza alle persone anziane, a persone in situazione di svantaggio o di sport per i giovani.
Comunicazioni alle PMI
Negli uffici regionali dell’Agenzia delle entrate saranno organizzate nuove unità che si occuperanno dell’analisi del rischio a livello territoriale, oltre a strutture che si occuperanno di coordinare le verifiche sulle piccole e medie aziende con volume d’affari compreso tra 25 e 100 milioni di euro.
L’Agenzia delle entrate nei confronti delle PMI fornirà assistenza per spingere sull’adempimento spontaneo agli obblighi fiscali. In questi ultimi mesi dell’anno inoltre saranno inviate lettere a chi ha emesso fatture elettroniche nei primi sei mesi del 2019 ma non hanno fornito i dati delle liquidazioni periodiche IVA.
Verifiche sui Grandi contribuenti
L’analisi del rischio come spiegato nella Circolare sugli indirizzi operativi antievasione sarà lo strumento attraverso cui contrastare il fenomeno dell’evasione relativamente a grandi contribuenti. Sotto la lente d’ingrandimento delle direzioni regionali, i contribuenti da oltre 100 milioni di euro in guadagni, ricavi o giro d’affari e che non dimostrano trasparenza.
Le attività di controllo come spiegato dall’Agenzia delle entrate saranno svolte in modo differente a seconda dei risultati delle risk analysis. Importante anche il collegamento con le giurisdizioni fiscali estere, attraverso il Settore internazionale Divisione contribuenti.