La guida

Bonus 600 euro INPS aprile maggio giugno, quando sarà pagato e requisiti

Bonus 600 euro INPS: una misura prevista dal Governo dal Decreto Cura Italia prima e dal Decreto Rilancio poi, per sostenere i lavoratori autonomi, le partite Iva e i professionisti la cui attività abbia risentito del coronavirus. Il decreto agosto contiene proroghe e inclusioni. Ecco come richiederlo e a chi è riservato

Pubblicato il 02 Set 2020

Barbara Maria Barreca

Dottore commercialista e Valutatore di impatto Sociale

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

decreto sostegni contributo fondo perduto - opzione donna

Il bonus 600 euro Inps si rinnova solo in parte con il decreto “agosto”, uscito in gazzetta ufficiale.  in via di approvazione. Secondo le ultime bozze è previsto per i lavoratori stagionali dello sport e i lavoratori marittimi

Per altre categorie – lavoratori stagionali del turismo e spettacolo – che hanno sofferto di più il Governo in precedenti bozze del decreto prevedeva l’estensione del bonus 600 ma poi ha optato per un bonus mille onnicomprensivo.

Indice degli argomenti

Le novità del decreto agosto sul bonus 600 euro Inps: lavoratori stagionali dello sport

Per il mese di giugno 2020, è erogata dalla società Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 90 milioni di euro per l’anno 2020, un’indennità pari a 600 euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Comitato Olimpico Nazionale (CONI), il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva, riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale (CONI) e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP), le società e associazioni sportive dilettantistiche, di cui all’art. 67, comma 1, lettera m), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, già attivi alla data del 23 febbraio 2020, i quali, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività.

Il predetto emolumento non concorre alla formazione del reddito ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e non è riconosciuto ai percettori di altro reddito da lavoro e del reddito di cittadinanza di cui al decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, del reddito di emergenza e delle prestazioni di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 27, 28, 29, 30, 38 e 44 del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, così come prorogate e integrate dall’art. 98 del decreto-legge 17 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con l’Autorità delegata in materia di sport, da adottare entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono individuate le modalità di attuazione dei commi da 1 a 3, di presentazione delle domande, i documenti richiesti e le cause di esclusione. Sono, inoltre, definiti i criteri di gestione delle risorse di cui al comma 2, ivi incluse le spese di funzionamento, le forme di monitoraggio della spesa e del relativo controllo, nonché le modalità di distribuzione delle eventuali risorse residue ad integrazione dell’indennità erogata per il mese di giugno 2020.

Come fare domanda

Le domande degli interessati, unitamente all’autocertificazione della preesistenza del rapporto di collaborazione e della mancata percezione di altro reddito da lavoro, e del reddito di cittadinanza e delle prestazioni indicate al comma 1, sono presentate alla società Sport e Salute s.p.a. che, sulla base del registro di cui all’articolo 7, comma 2, del decreto-legge 28 maggio 2004, n. 136, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 luglio 2004, n. 186, acquisito dal Comitato Olimpico Nazionale (CONI) sulla base di apposite intese, le istruisce secondo l’ordine cronologico di presentazione.

600 euro Inps per i lavoratori marittimi

Riconosciuta un’indennità pari a 600 euro per ciascuna delle mensilità di giugno e luglio 2020 anche  favore dei lavoratori marittimi di cui all’articolo 115 del Codice della Navigazione e ai lavoratori di cui all’articolo 17, comma 2, della legge 5 dicembre 1986, n. 856, che hanno cessato involontariamente il contratto di arruolamento o altro rapporto di lavoro dipendente nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo, non titolari di contratto di arruolamento o di altro rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI né di indennità di malattia né di trattamento pensionistico diretto alla data del 15 agosto 2020, di entrata in vigore del decreto sopra richiamato.

Anche detta indennità a favore dei lavoratori marittimi, ai sensi dell’articolo 10, comma 2, del citato decreto-legge n. 104 del 2020, non concorre alla formazione del reddito ai sensi del
decreto del Presidente della Repubblica n. 917/1987, ed è erogata dall’INPS, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 26,4 milioni di euro per l’anno 2020.

Bonus 600 euro Inps, come funziona

Vediamo come funziona il bonus 600, quindi.

È una misura messa a disposizione dal decreto Cura Italia ha stabilito la misura di un sostegno da 600 euro per i lavoratori autonomi, partite Iva senza cassa e professionisti iscritti alle casse private (per questi ultimi solo se a basso reddito o che abbiano subito riduzione o cessazione della propria attività a causa dell’emergenza Coronavirus, in seguito alle disposizioni sulle restrizioni per contenere la diffusione dell’epidemia).

Il decreto aprile – rinviato a maggio – stabilisce la prosecuzione automatica del bonus 600 euro a maggio per chi l’ha già ottenuto e altri bonus, tra cui un bonus mille euro, per chi ha subito un danno economico dal coronavirus. Esteso anche il bonus 600 euro a nuove categorie relativi ad aprile-maggio purché colpiti economicamente, mentre il bonus originario non prevede requisiti economici.

Le domande possono essere inoltrate all’Inps e, per i professionisti, alle casse previdenziali private professionali dal primo aprile 2020. Inps ha spiegato che è possibile richiedere il bonus indennità da 600 euro anche attraverso un PIN semplificato.  Il ministro all’economia ha appena confermato che molti pagamenti Inps sono già stati erogati e quasi tutti quelli restanti saranno fatti entro aprile. Prima aveva detto: tutti entro aprile, mentre il 29 aprile ha comunicato che alcuni pagamenti sono in ritardo, per via delle verifiche, e avverranno nei prossimi giorni.

Le casse private hanno altri tempi: alcuni avevano già erogato il bonus, ma hanno dovuto interrompere per via del cambio requisiti professionisti (vedi sotto). Il 16-17 aprile anche le casse private hanno ripreso tutte i pagamenti del bonus, ma non sarà possibile soddisfare tutte le domande dei professionisti con gli attuali fondi. L’accesso ai cittadini è disponibile dalle 16; per patronati e consulenti dalle 8 alle 16Accesso libero sabato e domenica.

Bonus 600 euro Inps, a chi spetta

La misura del bonus indennità 600 euro Inps è stata introdotta con il decreto Cura Italia, cioè il DL 17 marzo 2020 numero 18, parte di una più ampia serie di stanziamenti rivolti ad attività produttive, lavoratori e famiglie che hanno avuto ripercussioni economiche negative a causa delle limitazioni imposte per contenere l’epidemia di coronavirus.

La misura spettava a:

  • Liberi professionisti con partita IVA attiva alla data del 23/02/2020 e titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti in via esclusiva alla gestione separata INPS (articolo 27 DL 18/2020)
  • Lavoratori autonomi iscritti alla Gestione speciale dell’AGO articolo 28 DL 18/2020);
  • Lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato il rapporto di lavoro involontariamente nel periodo compreso tra il 1^ gennaio 2019 e il 17 marzo 2020 purché non titolari di redditi da lavoro dipendente alla data del 17/03/2020 (articolo 29 DL 18/2020);
  • Lavoratori agricoli operai a tempo determinato che abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo nell’anno 2019 (articolo 30 DL 18/2020);
  • Lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dei lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a  50.000  euro purché non titolari di reddito da lavoro dipendente alla data del 17/03/2020 (articolo 38 DL 18/2020). Con il nuovo decreto questo cambia così: “ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 15 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro, e non titolari di pensione, è riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio pari a 600 euro per ciascun mese”. Sono esclusi i dipendenti.

Come scritto, il decreto agosto cambia i requisiti.

Bonus 600 euro Inps maggio

In più, con il nuovo Decreto Rilancio è stata riconosciuta un’indennità per i mesi di aprile e maggio, pari a 600 euro per ciascun mese, a nuove categorie di lavoratori (non previsti nel Cura Italia) che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro:

  • lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
  • lavoratori intermittenti, di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
  • lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del c.c. e che non abbiano un contratto in essere alla data del 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere già iscritti alla data del 23 febbraio 2020 alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, con accredito nello stesso arco temporale di almeno un contributo mensile;
  • incaricati alle vendite a domicilio di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, con reddito annuo 2019 derivante dalle medesime attività superiore ad euro 5.000 e titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione Separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, alla data del 23 febbraio 2020 e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Il denaro del bonus indennità 600 euro Inps non sarà tassato e non farà reddito. Le misure non possono essere tra loro cumulabili, non possono essere erogate a chi percepisce pensione. Non sono esclusi quelli che percepiscono prestazione di invalidità.

Chi non aveva ancora fatto richiesta aveva tempo fino al 3 giugno, secondo una circolare Inps di fine maggio; idem quelle categorie che non potevano fare richiesta prima e possono farlo solo ora perché previste solo nel decreto Rilancio.

Chi ha fatto richiesta per il bonus 600 euro di marzo e avente diritto ha avuto in automatico anche la tranche di aprile. L’Inps ha chiarito tutti i dettagli relativi alle erogazioni di aprile e maggio con le circolari numero 66 e numero 67. Viene confermato dall’istituto il rinnovo automatico dell’erogazione per chi aveva presentato la domanda a marzo, mentre chi non l’aveva fatto avrà tempo fino a mercoledì. Vengono inclusi anche i titolari di assegni di invalidità, i quali all’inizio erano esclusi.

Per riassumere, il cammino della misura è andato avvanti su tre strade:

  • Da una parte ancora alcuni non hanno ancora ricevuto i soldi del bonus relativo a marzo (pagati per la maggior parte ad aprile) e la richiesta risulta in attesa in esito: nel decreto Rilancio di maggio è stata prevista copertura anche per questi casi;
  • Dall’altra il bonus 600 euro viene rinnovato in automatico a maggio-giugno, per la tranche di aprile, a chi è stato ammesso alla prima tranche (relativa a marzo).
  • Lo stesso Decreto Rilancio prevede un nuovo bonus 600 euro per nuove categorie di lavoratori (non previsti nel Decreto Cura Italia, come gli autonomi senza partita Iva) che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

Bonus Inps e reddito di cittadinanza

Il bonus Inps non è cumulabile con il reddito di cittadinanza ma con decreto successivo al Cura Italia è compatibile con il reddito di cittadinanza fino al totale di 600 euro.

Indennità Inps di 600 euro scadenza

Alla domanda su quando arrivano i soldi per il bonus 600 euro, Inps aveva spiegato alla stampa che rispetterà l’ordine cronologico delle domande; ma più di recente si è corretta indicando (via twitter) che seguirà l’ordine di lavorazione e verifica (alcune domande richiedono tempi più lunghi).

Inps ha già erogato parte dei soldi verso metà aprile. Agli altri sono arrivati sul conto nei giorni successivi. Alcuni non sono stati ancora pagati a fine aprile e lo saranno nei prossimi giorni, a maggio.

Bonus 600 euro Inps non pagato

Per la precisione, 4 aprile l’Inps aveva promesso i primi pagamenti entro 15 aprile, ma il 7 aprile il sottosegretario dell’Economia Pier Paolo Baretta ha detto che sarà dopo metà aprile, considerando i problemi di avvio. In una prima fase infatti ci sono stati disguidi e blocchi del sito (oltre a chi non è riuscito ad avere accesso al sito, ci sono stati professionisti che inserendo le proprie credenziali si sono trovati nell’area riservata di altri iscritti all’istituto previdenziale) che ora sembrano risolti.

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha spiegato che resta possibile inviare le domande anche nei giorni prossimi, senza urgenza. Ricordiamo che in seguito ai problemi legati al sito Inps e alla segnalazione di data breach, il Garante della privacy ha avviato un’istruttoria e ha invitato i contribuenti a non fare uso dei dati personali altrui. Se abbiamo ricevuto la conferma di accettazione – via sms o mail – non dobbiamo fare altro che aspettare. Per inizi maggio dovrebbero arrivare gli ultimi soldi. Il premier Conte si è già scusato per i ritardi.

Domanda respinta per dati errati: che fare

Inps fa sapere però che respingerà almeno 300 mila domande per dati errati (anagrafici, iban…). Non è però un problema serio: l’utente che sulla pagina Inps troverà “respinta” la propria domanda può controllare i dati, modificarli e reinviarla.

Tra i molti esclusi – definitivamente, però – anche autonomi che si sono rivelati essere anche dipendenti o percettori di reddito di cittadinanza o altre pensioni (ammesse quelle di invalidità).

Bonus 600 euro in attesa di esito: che vuol dire

Diverso il caso in cui compaia sulla pagina Inps domanda “in attesa di esito”. Vuol dire che Inps ha preso in carico la domanda e sta ancora facendo verifiche se accettarla.

Bonus 600 euro professionisti iscritti a casse private: i requisiti

Per i professionisti iscritti a casse private le norme prevedono requisiti di reddito.

Il Decreto Cura Italia ha previsto all’articolo 44 il “Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus COVID-19”. In questo articolo vengono ricompresi i lavoratori dipendenti e autonomi hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività.

Il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia del 28/03/2020 ha quindi definito i requisiti per poter accedere al bonus di 600 euro:

  • avere percepito nel periodo di imposta 2018 un reddito complessivo non superiore a Euro 35.000 la cui attività sia stata limitata dai provvedimenti restrittivi emanati in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19;
  • avere percepito nel periodo di imposta 2018 un reddito complessivo compreso tra Euro 35.000 ed Euro 50.000 e trovarsi in una delle seguenti situazioni:
    • avere chiuso la posizione IVA nel periodo compreso tra il 23/02/2020 e il 31/03/2020
    • avere subito una riduzione di almeno il 33% del reddito percepito nel I trimestre 2020 rispetto a quello del I trimestre 2019

Professioni e bonus 600 euro, decreto liquidità imprese: solo per chi è iscritto alla cassa privata in via esclusiva

La misura spetta ai professionisti che in via esclusiva sono iscritti alle casse private. Questo punto è stato chiarito con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto liquidità imprese che modifica i requisiti indicati in Cura Italia.

Sono esclusi quindi i professionisti iscritti anche a casse diverse da quella privata, dipendenti o titolari di pensione. Questo ha bloccato alcuni pagamenti pronti a partire dalle casse private ai professionisti. Alcune casse hanno chiesto di mandare un’integrazione della domanda per specificare in autocertificazione che l’iscrizione è in via esclusiva.

In particolare, nell’articolo 34 del DL 23/2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’8 aprile 2020 viene stabilito il divieto di cumulo pensioni e redditi nonché precisato che i richiedenti il bonus non devono essere titolari di trattamento pensionistico e iscritti in via esclusiva agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (cd. casse private).

La previsione dell’ultimo Decreto è però tardiva rispetto all’invio delle domande da parte dei professionisti iscritti a casse private, ne risultano pervenute circa 400.000.

Sono in particolare i professionisti iscritti a casse private e che sono allo stesso tempo anche titolari di redditi di lavoro dipendente o di collaborazione coordinata e continuativa e quindi iscritti all’INPS o alla gestione separata quelli che con le disposizioni del DL 23/2020, pur in presenza degli altri requisiti, saranno depennati e non avranno diritto al bonus. Per i professionisti che non sono iscritti a casse private (i cosiddetti “senza cassa”, iscritti a Inps gestione separata) vigono invece i requisiti standard, che come detto escludono solo coloro che sono beneficiari di pensione e reddito di cittadinanza.

Quando arrivano i 600 euro ai professionisti

Per le casse private, come detto sopra, alcune hanno già erogato a inizi aprile (Inpgi), mentre altre no e si sono dovute interrompere per via del cambio requisiti. I tempi sono molto variabili, anche se dal 16-17 aprile tutte hanno ripreso i pagamenti. Dai numeri comunicati da Inps, appare tuttavia matematico che ben 120mila domande non potranno essere soddisfatte (pur avendone i requisiti, anche dopo la limitazione a chi è iscritto in cassa in via esclusiva) e bisognerà aspettare nuovi stanziamenti dal governo.

Quando arrivano i soldi ai giornalisti (Inpgi2)

Inpgi ha già erogato parte dei bonus ai giornalisti ma quelli che non ne hanno diritto dovranno restituirli. Ad altri li manderà nei prossimi giorni.

Agli avvocati

I primi pagamenti dalla Cassa Forense arrivano dal 16 aprile e avvengono in ordine di presentazione della domanda.

Agli agenti di commercio

Invece l’Enasarco manda i 600 euro nel corso di aprile agli agenti di commercio in base al reddito.

Ai commercialisti

I commercialisti hanno cominciato a ricevere i soldi dal 16 aprile da Cnpadc.

A medici e odontoiatri

Medici e odontoiatri saranno tra gli ultimi professionisti a ricevere il bonus, dall’Enpam. Comunica di aver già dato mandato per i pagamenti ma per eseguirli aspetta di capire se sarà rifinanziato il fondo di 200 milioni destinato alle casse (vedi sotto).

Ingegneri e architetti

Inarcassa ha fatto sapere di aver liquidato quasi tutte le richieste e le restanti saranno soddisfatte entro il 30 aprile.

Infermieri

Enpapi comunica di aver liquidato tutte le richieste che hanno mandato l’integrazione della domanda specificando l’iscrizione in via esclusiva.

Bonus 1000 euro

Per le categorie a cui spetta il bonus 600 e che hanno subito un danno da coronavirus dimostrabile o licenziamento il successivo decreto stabilisce un bonus di mille euro. Per i dettagli si veda articolo dedicato sotto.

Bonus 1000 euro INPS stagionali, autonomi: a chi spetta e come fare domanda

Le risorse stanziate con il Cura Italia

Più nel dettaglio, l’indennità da seicento euro per il mese di marzo 2020 è destinata, con stanziamento di 203,4 milioni di euro:

  • ai liberi professionisti che sono titolari di partita Iva al 23 febbraio, non titolari di pensione o iscritti ad altre forme di previdenza;
  • ai lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attiva al 23 febbraio, non titolari di pensione o iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

Nel limite di 2.160 milioni di euro, il bonus è erogato a:

  • Commercianti
  • Artigiani
  • Coadiutori diretti
  • Coltivatori diretti, mezzadri e coloni.

I fondi previsti sono di 103,8 milioni di euro per:

  • lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, nel caso in cui abbiano chiuso il rapporto di lavoro non per loro volontà tra il primo gennaio 2019 e il 17 marzo 2020 e non siano dipendenti al 17 marzo 2020, né titolari di pensioni.

Limite di spesa di 396 milioni di euro per:

  • operai agricoli a tempo determinato.

Spese entro i 48,6 milioni per:

  • lavoratori dello spettacolo che abbiano versato nel 2019 almeno trenta contributi giornalieri e non siano stati titolari di un reddito annuale superiore a 50.000 euro, né abbiano contratti da dipendente al 17 marzo 2020.

La procedura ufficiale per richiedere il bonus Inps

La richiesta può essere inoltrata tramite i servizi Inps online. In particolare, l’istituto di previdenza spiega che dal primo aprile 2020 sarà possibile inviare le richieste da questa pagina sul sito istituzionale. L’istituto ha precisato che non c’è il click day, smentendo una fake news circolata in questi giorni.

Si può accedere alla procedura telematica per richiedere il sussidio tramite:

  • Pin
  • Spid
  • CNS – Carta nazionale dei servizi
  • Contact center Inps (al numero 803.164 gratis da telefono fisso o allo 06. 164.164 da cellulare a pagamento, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, il sabato dalle 8 alle 14)
  • Carta di identità elettronica

Sito Inps, orari di apertura dopo i problemi tecnici

Il primo aprile pomeriggio Inps aveva messo il sito offline (“Al fine di consentire una migliore e più efficace canalizzazione delle richieste di servizio, il sito è temporaneamente non disponibile. Si assicura che tutti gli aventi diritto potranno utilmente presentare la domanda per l’ottenimento delle prestazioni”). Inps ha comunicato che il 2 aprile l’accesso ai cittadini sarà disponibile dalle 16; per patronati e consulenti dalle 8 alle 16.

Accesso libero sabato e domenica.

Nella mattinata del 2 aprile sono stati segnalati ancora disservizi.

Come compilare la domanda sul sito ufficiale inps.it per ottenere il bonus di 600 euro

Il 2 aprile Inps ha voluto agevolare molti pubblicando una guida alla compilazione della domanda per il bonus. Qui ne facciamo una sintesi; in fondo anche le schermate del tutorial Inps.

  1. Inserire il codice fiscale e gli otto caratteri del pin, credenziali Spid o Cns o Cie
  2. Nel menu del portale delle Domande di prestazioni a sostegno del reddito clic su Indennità Covid 19 e poi su Invio domanda, guindi Avanti.
  3. Inserire i dati; la mail è obbligatoria, ma Inps consiglia di aggiungere anche il cellulare. Avanti.
  4. Attenzione, clic sulla spunta in alto nel campo Richieste, scegliere il tipo di indennità, aprire il menu Categoria di indennità e selezionare la propria categoria. Nel secondo menu a tendina, selezionare il Tipo di qualifica corrispondente all’attività lavorativa slova. Avanti.
  5. Sempre da menu a tendina, selezionare la Modalità di pagamento. Non dimenticare l’Iban se si sceglie accredito su cc
  6. Spuntiamo a destra dopo aver letto la Dichiarazione di responsabilità in merito alla veridicità dei dati inseriti
  7. Inps consiglia di leggere l’informativa sul Trattamento dati personali. Verificare i recapiti e i dati di pagamento. Qui è possibile anche tornare indietro per modificare alcuni dati, cancellare (abbandona) o infine confermare la domanda bonus.
  8. È possibile infine aprire la ricevuta per salvarla in pdf o stamparla.
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Come fare richiesta Bonus con il Pin semplificato Inps

Nel caso qualcuno non avesse il Pin Inps, l’istituto, anticipato nei giorni scorsi dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha annunciato la possibilità di utilizzare per inoltrare le richieste il Pin semplificato. Si tratta nient’altro che delle prime otto cifre del Pin Inps, che si possono ottenere in modo molto più veloce e si possono utilizzare subito data la circostanza d’emergenza.

Inps ha precisato che si può richiedere il Pin semplificato attraverso il proprio sito usando il servizio “richiesta Pin” (disponibile qui), oppure tramite il Contact center. Si riceverà via email o messaggio sul proprio smartphone le prime otto cifre del Pin (quindi il cosiddetto Pin semplificato) che potranno subito essere usate per autenticarsi sul sito Inps e inviare la domanda unicamente per le prestazioni legate al decreto Cura Italia.

Nel caso ci fossero disguidi e non si ricevesse entro dodici ore le otto cifre del Pin, bisogna chiamare il Contact center.

Arriva da Inps la mail o sms di conferma ricezione domanda per il bonus 600 euro

Dal 6 aprile stanno arrivando via mail dall’Inps conferme di ricezione della domanda fatta sul sito per il bonus. Controlliamo anche nello spam. In alternativa arrivano via sms, a seconda della preferenza indicata all’atto della domanda.

Attenzione che criminali informatici stanno sfruttando la cosa per mandare sms con malware invitando a cliccare su un link per modificare la domanda.

Il bonus Inps con decreto di maggio a 800 euro? No, 1000 euro

Il ministro dell’economia ha anche aggiunto che il bonus ad aprile, stabilito con un altro decreto ad aprile, sarà più consistente. In un primo tempo si pensava a una indennità di 800 euro, e sarà erogato a maggio e giugno. Nelle ultime bozze risulta invece di 1000 euro ma solo per chi ha subito un danno dal covid-19. Sarà erogato con più velocità, grazie a uno sveltimento dei tempi con le banche. Inclusi probabilmente anche colf, lavoratori domestici, badanti.

La truffa via sms che sfrutta il bonus 600 euro Inps

Attenzione invece agli sms che, spacciandosi provenire da Inps, ci dicono di cliccare su un link per modificare la domanda sul bonus 600 euro. E’ una truffa, come segnalato da Inps e dalla Polizia postale: il link conduce a un’app con un malware.

Se il sito Inps risulta irraggiungibile e va in tilt

All’inizio di aprile molti hanno riportato che il sito web Inps.it era irraggiungibile o almeno lo era la pagina e il servizio con cui richiedere il bonus da 600 euro.

Per accelerare i tentativi è consigliabile usare questa pagina diretta di richiesta, che chiederà di inserire i propri dati Spid, Pin, Cie, Cns.

La pagina spesso ha dato errore (“pagina web indisponibile”) o si è caricato molto lentamente e a volte anche con errori che costringono a fare refresh. Ma è il modo più veloce per provare ad accedere. Quindi andare su quella pagina e fare refresh continui finché non si carica correttamente.

Adesso non risultano più esserci problemi, al momento.

Nuovo sito INPS per richiedere Bonus 600 euro (dal primo aprile 2020)

Il primo aprile sera Inps, anche alla luce del picco di traffico e dei problemi di privacy (data breach), ha rimesso online il proprio sito con una veste semplificata, dove immediatamente risultano accessibili a chiunque digiti www.inps.it le tre nuove misure: indennità 600 euro, bonus baby sitter e congedi covid. Con un clic sul tasto Home è possibile accedere alla vecchio home page.

L’intervento del Garante privacy per il data breach Inps

Nel pomeriggio del 2 aprile 2020, il Garante della privacy è intervenuto sui disguidi legati al sito Inps – era possibile accedere a profili altrui – , spiegando di aver avviato un’istruttoria “allo scopo di effettuare opportune verifiche e valutare l’adeguatezza delle contromisure adottate dall’Ente e gli interventi necessari a tutelare i diritti e le libertà degli interessati”. Il Garante ha spiegato in una nota che “al fine di non amplificare i rischi per le persone i cui dati personali sono stati coinvolti nel data breach e non incorrere in possibili illeciti, l’Autorità richiama l’attenzione sulla assoluta
necessità che chiunque sia venuto a conoscenza di dati personali altrui non li utilizzi ed eviti di
comunicarli a terzi o diffonderli, ad esempio sui canali social, rivolgendosi piuttosto allo stesso Garante per segnalare eventuali aspetti rilevanti”.

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