Il sistema camerale resta al fianco delle imprese anche, anzi direi, soprattutto nell’attuale situazione di emergenza che stiamo vivendo a causa della pandemia covid-19.
Le Camere di commercio grazie agli importanti investimenti che hanno fatto nel tempo sul digitale, puntando in maniera significativa su formazione del personale e infrastrutture, sono tra le istituzioni più equipaggiate all’interno della Pubblica amministrazione ad assicurare la continuità della propria attività anche in questo momento di difficoltà. In questi giorni le Camere proseguono, infatti, ad erogare un gran numero di servizi per sostenere gli imprenditori, avendo già sviluppato un unico centro dati e un unico sistema operativo di back office, di piattaforme e di front end.
Tutti i servizi digitali per le imprese
A partire dal Registro delle imprese che il sistema camerale ha realizzato quasi 25 anni fa in maniera completamente telematica, mettendo online la più grande anagrafica dell’Azienda Italia. Uno straordinario Big data che contiene informazioni su oltre 6 milioni di imprese.
Con gli sportelli per le attività produttive (Suap) che le Camere di commercio gestiscono insieme alla metà dei comuni italiani, quasi 2,9 milioni di imprese possono completare in maniera completamente telematica tutti gli adempimenti connessi all’apertura, alla modifica, alla cessazione di un’iniziativa imprenditoriale.
Attraverso il “cassetto digitale”, che già oltre mezzo milione di imprenditori hanno aperto, si possono estrarre gratuitamente tutti i documenti con la Pa che riguardano la propria impresa. Con quasi 1,2 milioni di fascicoli di impresa sono consultabili online più di 10,7 milioni di documenti.
Grazie al portale di fatturazione elettronica delle Camere quasi 100mila imprese hanno sinora potuto compilare, inviare e conservare gratuitamente online 700mila fatture telematiche. E ancora digitalmente le imprese possono: accedere attraverso il Registro delle imprese a informazioni ufficiali su visure, bilanci, protesti; effettuare pagamenti telematici per pagare i servizi di e-gov; ricercare un indirizzo di posta certificata, trovare servizi e informazioni sui contratti di rete, start up e Pmi innovative.
Le iniziative per l’emergenza
E per aiutare le imprese a fronteggiare questo particolare periodo di difficoltà le Camere di commercio stanno introducendo numerose altre iniziative: dai webinar, che consentono la formazione gratuita a distanza, agli sportelli di ascolto per tenere alta l’attenzione sui principali bisogni delle imprese. E lo possono fare anche grazie all’adozione diffusa nel mondo camerale di nuove modalità organizzative, come lo smart working, che garantiscono un’assistenza anche da remoto da parte del personale. E abbiamo in programma di erogare anche contributi ad hoc per dare un supporto ancora più concreto ai tanti imprenditori che fanno fatica a restare a galla.
Tutto quello che le Camere di commercio hanno fatto e stanno facendo è tanto, ma non basta. Ci troviamo di fronte ad un evento senza precedenti: l’invasione di un “alieno” molto cattivo che ci ha costretti a rifugiarci in casa. E’ uno stress test mai sperimentato prima a cui è sottoposto l’intero Paese: cittadini, imprese, istituzioni e, dunque, il sistema camerale stesso. Sapere nuotare ma avere a portata di mano un salvagente (la possibilità cioè di avere contatti fisici) è profondamente diverso dal sapere nuotare e non avere alcun appiglio a cui aggrapparsi in caso di necessità.
E il digitale è per così dire anche un’eccezionale ancora di salvataggio per continuare a relazionarsi con il mondo e per restare connessi con il mercato cercando di fronteggiare la crisi e prepararsi, superata l’emergenza coronavirus, a rilanciare la propria attività.
Organizzarsi per il dopo Covid-19
Per questo le Camere, che sono tra le istituzioni pubbliche più preparate sul digitale, sentono come un impegno prioritario oggi aiutare le piccole imprese ad organizzarsi telematicamente. Anche per supportarle a cogliere la sfida dello smart working a cui migliaia di aziende nel mondo stanno facendo ricorso per restare operative, nonostante i milioni di lavoratori costretti a casa dalle misure messe in atto per il contenimento della diffusione del Coronavirus. Una necessità che potrebbe trasformarsi nel lungo periodo in una grande opportunità per l’Italia tutta, con ricadute positive sui bilanci delle aziende, sulla qualità della vita nelle nostre città e sull’ambiente.
Ma quanto sono pronte le imprese italiane ad affrontare questa nuova sfida? Oggi solo 4 imprese italiane su 10 sono dotate di sistemi cloud, tecnologia fondamentale per garantire una più agile transizione delle attività svolte all’interno degli uffici in modalità “smart”. E appena 3 imprese su 10 proteggono le connessioni da remoto con strumenti di cybersecurity, necessari per garantire sicurezza nella gestione dei dati.
I punti impresa digitali
Ce lo dicono i risultati del test di maturità digitale che hanno svolto oltre 18mila imprese attraverso i Punti impresa digitali (Pid) che le Camere di commercio hanno realizzato per diffondere i vantaggi della digitalizzazione presso il tessuto imprenditoriale.
In tre anni di attività i Pid hanno supportato oltre 100.000 imprese ad avvicinarsi alle tecnologie 4.0. A partire proprio dai sistemi Cloud e di Cybersecurity, fornendo informazione, assistenza, orientamento e valutando la maturità digitale delle imprese attraverso servizi di assessment. E continueranno ad erogare i loro servizi, anche in questa fase di emergenza, pure in remoto, offrendo corsi di formazione in streaming, continuando ad effettuare assessment della maturità digitale in modalità online. E, soprattutto in questi giorni, assicureranno la propria vicinanza anche alle micro e piccole imprese che non hanno strumenti per accedere al mondo digitale, per aiutarle ad implementare metodologie di lavoro agile supportandole nelle soluzioni da adottare per rimanere operative.
E quando lasceremo alle nostre spalle l’emergenza coronavirus – speriamo il più presto possibile – e si potrà guardare al futuro con più serenità, le Camere di commercio non faranno mancare il proprio contributo per aiutare gli imprenditori a rilanciare le produzioni made in Italy nel mondo e a ritornare a cavalcare la quarta rivoluzione industriale per diventare più competitivi.