La norma

E-Fattura, ecco il primo standard europeo: cosa cambia per l’Italia

Standard europeo fatturazione elettronica approvato dal CEM: un modello per la core invoice, lista limitata di sintassi standard per tutte le PA europee, il formato italiano è FatturaPA, auspicabile un adattamento al formato europeo

Pubblicato il 17 Mar 2017

Andrea Caccia

esperto UNINFO, presidente Focus Group CEN/CENELEC su Blockchain e DLT

europe

Si è concluso con voto positivo unanime il voto finale sullo Standard europeo (più precisamente norma europea, CEN) sulla fatturazione elettronica e sulla specifica di un elenco ristretto di sintassi (formati) che dovranno essere accettati da tutte le PA europee col recepimento della Direttiva 2014/55/UE. Entrambi i documenti erano previsti dalla Direttiva ed erano elementi necessari perché si potesse procedere con l’attuazione della Direttiva stessa: una volta che i documenti saranno pubblicati, questo richiederà ancora qualche settimana, ed i riferimenti saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale UE con una Decisione della Commissione, potranno partire i termini previsti per il recepimento da parte di tutti gli Stati membri dell’Unione pari a 18 mesi per le PA centrali e 30 mesi per le locali. I documenti sono stati approvati dal Comitato CEN, European Committee for Standardization.

La Direttiva, partendo dal riconoscimento che i formati in uso sono molteplici e che nessuno di questi ad oggi prevale, propone una soluzione basata sullo sviluppo di un insieme di documenti di normazione tecnica. Tra questi i documenti che sono stati approvati:

  1. la definizione di un modello di dati semantico degli elementi essenziali della fattura, la c.d. “core invoice”. La core invoice non è dunque una rappresentazione in un formato specifico ma un modello che consente di rappresentare il contenuto della fattura in grado di supportare qualsiasi formato e le traduzioni tra formati diversi, garantendo nel contempo la possibilità di ottenere la conformità con le norme fiscali di qualsiasi Stato dell’UE. Questa base comune di interoperabilità è la chiave di volta per consentire un ottimo grado di convergenza, pur preservando gli investimenti già fatti, spesso verticalmente, nell’ambito dei vari settori o filiere.
  2. La definizione di una lista limitata di sintassi standard, per ognuna delle quali sarà presto pubblicata dal CEN anche la specifica corrispondenza sintattica con il modello core, e che tutte le PA europee saranno obbligate ad accettare.

L’introduzione del modello semantico “core”, ovvero limitato, rappresenta un momento storico: per la prima volta dall’introduzione del regime IVA esiste un modello di dati realmente comune a tutta l’Europa. Questo fatto, insieme con la limitazione del numero di sintassi, dovrebbe consentire la nascita di software e servizi a supporto della digitalizzazione dei relativi processi, e una complessiva riduzione del costo dei servizi associati grazie alla competizione su scala europea, ad oggi impossibile con Fattura PA.

I documenti sono stati sviluppati dal CEN, uno dei 3 enti di standardizzazione riconosciuti dell’Unione Europea, a partire da settembre 2014. Questi primi documenti, una volta pubblicati, sono già sufficienti perché la Commissione possa procedere con la pubblicazione del loro riferimento sulla Gazzetta Ufficiale e rendere così operativi i termini per il recepimento.

Ma a livello nazionale quali sarà l’impatto? Gli obiettivi del provvedimento europeo sono simili a quelli di Fattura PA e mirano ad ottenere i benefici ormai noti e raggruppabili in due filoni:

  • risparmi, sia grazie alla maggiore efficienza (che la Commissione stima pari a 240 miliardi di Euro annui su scala europea) sia derivanti dalla maggiore capacità di controllo ai fini di lotta all’evasione che di migliore allocazione delle risorse nella gestione della spesa pubblica;
  • supportare il processo di dematerializzazione dei processi delle imprese, che portano ad un miglioramento del sistema paese con benefici ben superiori della sola maggiore efficienza degli adempimenti fiscali e prerogativa del mercato unico digitale europeo.

Si questo secondo filone il progetto europeo è decisamente più avanzato se si considera che Fattura PA, consentendo la rappresentazione del solo documento fattura, rappresenta un limite significativo per la dematerializzazione dell’intero processo. La direttiva in sé introduce degli obblighi solo in capo alle pubbliche amministrazioni, rendendo obbligatoria la ricezione di fatture elettroniche se sono rispettate alcune condizioni tecniche, e riconosce il potere delle autorità nazionali di istituire obblighi a livello nazionale, come già avvenuto in Italia ed alcuni paesi europei, ad inviare alla PA solo fatture elettroniche.

L’Italia, come altri Stati europei, ha imposto un formato proprietario nazionale che è Fattura PA, utilizzabile solo per digitalizzare il documento fattura e inutilizzabile per scambi intracomunitari o extra UE, una scelta che ha consentito una partenza rapida ma che presenta gli evidenti limiti menzionati, che consentono una digitalizzazione solo parziale che non permette di massimizzare i benefici e che può portare, in alcuni casi, addirittura ad un peggioramento della performance complessiva costringendo le imprese a gestire in parallelo diverse modalità. Ha prevalso la logica dell’adempimento rapido ad un obbligo di legge per ottenere subito parte dei benefici possibili ed essenzialmente lato PA.

In realtà la dematerializzazione della sola fattura, anche lato PA, consente una digitalizzazione parziale, spesso inesistente quando la fattura viene stampata e gestita a mano ed è totalmente inadeguata a supportare procedure d’appalto interamente elettroniche che per altro diventeranno presto obbligatorie. Il progetto Fattura PA rischia pertanto di infilarsi in un vicolo cieco.

La Direttiva segue invece un approccio più strutturato che supera tutti i limiti del formato proprietario nazionale, che si basa sull’utilizzo di standard ed esperienze già adottati in ambito internazionale e già implementati in molte realtà pubbliche e maturati in Europa col progetto PEPPOL. Anche se la Direttiva indirizza solamente la fattura elettronica, questa viene correttamente contestualizzata come snodo tra i vari processi che si basano su di essa consentendo un percorso di progressiva digitalizzazione di tutti i processi che stanno a monte della fattura (es. ordini, conferme e documenti di trasporto) e a valle (sistemi di pagamento, factoring, trasmissione dei dati ai fini fiscali).

Il progetto Fattura PA è stato estremamente efficace e innovativo nel panorama europeo, ma difficilmente si vedrà una diffusione capillare nello scambio tra privati nascendo in fondo intorno ad un adempimento più che ad un processo. Anche lato PA si può constatare come non sia in grado di supportare un vero ammodernamento dei processi che consenta una gestione digitale completa: la regione Emilia Romagna è stata la prima ad investire in questa direzione ed è già pronta a gestire in modalità elettronica tutte le fasi dell’eProcurement. Sul sistema di interscambio sono già iniziati i lavori di adattamento a quanto previsto dalla Direttiva nell’ambito del progetto eIGOR (e-Invoicing Go Regional) coordinato dall’AgID e finanziato dalla Commissione nell’ambito dei progetti CEF.

È auspicabile pertanto che anche il formato italiano subisca un adattamento al formato semantico europeo in modo da garantire un passaggio graduale e il più possibile indolore, aprendo così realmente la strada ad un’evoluzione che è già segnata e porterà benefici sostanziali sia sul lato pubblico che su quello privato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
L'ANALISI
INIZIATIVE
PODCAST
Video&podcast
Analisi
VIDEO&PODCAST
Video & Podcast
Social
Iniziative
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
INNOVAZIONE
EU Stories | Dalla produzione industriale a fucina di innovazione: come il Polo universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio ha acceso il futuro
L'INIZIATIVA
DNSH e Climate proofing: da adempimento ad opportunità. Spunti e proposte dal FORUM PA CAMP Campania
INNOVAZIONE
EU Stories, il podcast | Laboratori Aperti: riqualificazione e innovazione in 10 città dell’Emilia-Romagna
Da OpenCoesione 3.0 a Cap4City: ecco i progetti finanziati dal CapCoe.  Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Capacità amministrativa e coesione: il binomio vincente per lo sviluppo dei territori
FORUM PA PLAY: come unire sostenibilità e investimenti pubblici. Speciale FORUM PA CAMP Campania
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati