DOMANDA
Le scrivo dopo aver letto l’articolo “Autofattura per produttori agricoli esonerati, ecco come fare“. Anche io dall’inizio ho utilizzato la procedura da Lei descritta per l’emissione di questa tipologia documenti, seguendo una numerazione interna esclusiva e progressiva, e fino a ieri non ho mai riscontrato alcun problema. Giusto ieri però, a seguito dell’invio al SDI di un’autofattura, ricevo una notifica di scarto con codice errore “404 – Fattura Duplicata”.
Sicuro del mio operato, cerco di capire quale possa essere stata la causa del rifiuto da parte del SDI supponendo che con molta probabilità un’altra Azienda abbia emesso un’autofattura per l’acquisto di prodotto dallo stesso Fornitore utilizzando lo stesso numero di documento nello stesso anno solare e, vista la particolare tipologia del documento, il SDI la consideri come Duplicata (stesso Cedente/Prestatore, stesso numero, Stesso anno). Le chiedo quindi se la mia conclusione possa essere corretta e, in tal caso, quale possa essere la soluzione più appropriata.
Giancarlo Ventre.
RISPOSTA
La sua ipotesi è corretta. Infatti, risultando la fattura emessa a nome del produttore agricolo/cedente, qualora un altro acquirente/cessionario avesse attribuito, per la stessa partita IVA e per lo stesso anno, lo stesso numero progressivo, la fattura non supererebbe i controlli di unicità previsti dal SDI. Ciò sarebbe possibile nei casi in cui il produttore agricolo avesse effettuato cessioni nei confronti di altri soggetti che, emettendo l’autofattura, avessero indicato un numero progressivo coincidente col suo. L’unico rimedio certo consisterebbe nella gestione della numerazione da parte del produttore agricolo, che quindi dovrebbe comunicare al cessionario, alla effettuazione di ogni cessione, il numero progressivo di autofattura da utilizzare. Nella ipotesi in cui ciò non fosse possibile, il rimedio potrebbe consistere nella creazione di un “sezionale”, ossia di una numerazione contraddistinta dall’anno del documento, da un identificativo e dal numero progressivo del documento. Per esempio, se Lei attribuisse il codice anagrafico del produttore agricolo generato dal suo applicativo (per esempio 130), la numerazione potrebbe essere composta da anno/codice fornitore/progressivo (2021/130/1, 2021/130/2 e così via). In questo modo non avrebbe la certezza matematica della unicità della fattura ma, una volta trasmessa la prima, sarebbe poco probabile riscontrare successive duplicazioni.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome