DOMANDA
Un’azienda sanitaria ha nel proprio patrimonio una risonanza magnetica. Il costo è stato interamente ammortizzato pertanto il valore è zero. L’Iva è stata portata a costo, non deducibile. Un fornitore ritira l’attrezzatura gratuitamente: come si procede per provare il passaggio di proprietà? Fattura elettronica con importo zero oppure DDT agli atti e/o dichiarazione di consegna?
RISPOSTA
La fuoriuscita dei beni dall’impresa deve constare da una fattura (ovviamente se esiste una “operazione” in senso tecnico, ossia una base imponibile ai fini IVA) e da un contratto, che costituisce il presupposto della operazione rilevante ai fini IVA. Il contratto potrebbe essere anche verbale ma, in mancanza di un corrispettivo e quindi di fattura, sarebbe opportuno che fosse redatto per iscritto e che avesse data certa (con registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, ovvero con firme digitali e marca temporale. Sarebbe comunque il caso di premunirsi con una relazione tecnica di stima che possa attestare la inesistenza di valore economico del bene trasferito. Qualora il valore normale (ossia quello di mercato) del bene fosse superiore a zero, la cessione potrebbe essere effettuata come cessione gratuita indicando come imponibile il valore normale, con emissione di fattura e con rinunzia al diritto di rivalsa dell’IVA (articolo 18, comma 1, ultimo periodo DPR 633/1972).
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome