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Come emettere la fattura senza applicazione di imposta con dichiarazioni di intento



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Nulla osta che nella fattura ci siano beni in parte ceduti senza applicazione di imposta a seguito di rilascio di dichiarazione di intento ed in parte assoggettati ad imposta, così come è possibile che nella stessa fattura possano essere incluse cessioni che fanno riferimento a plurime dichiarazioni di intento

Pubblicato il 27 giu 2023

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista



fattura scontrini pos

DOMANDA
È regolare emettere una fattura riepilogativa contenente una parte dell’importo previsto esente IVA, a completamento del plafond della dichiarazione di intento ricevuta, e la parte eccedente con normale imponibilità IVA oppure è consigliabile emetterne due fatture distinte?


RISPOSTA


Come previsto dal provvedimento n. 293390/2021 del 28/10/2021 del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel caso in cui si effettuano cessioni di beni senza applicazione di imposta dietro emissione di dichiarazione di intento, “La fattura elettronica deve riportare nel campo 2.2.1.14 <Natura> il codice specifico N3.5 “Non imponibili – a seguito di dichiarazioni d’intento”, nonché gli estremi del protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento trasmessa all’Agenzia delle entrate dall’esportatore abituale. Il numero di protocollo della dichiarazione d’intento, rilevabile dalla ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate, è composto di due parti:
– la prima, formata da 17 cifre (es. 08060120341234567);
– la seconda, di 6 cifre (es. 000001), che rappresenta il progressivo e che deve essere separata dalla prima dal segno “-” oppure dal segno “/”. In particolare, deve essere compilato un blocco 2.2.1.16 <AltriDatiGestionali> per ogni dichiarazione d’intento, come di seguito specificato:
– nel campo 2.2.1.16.1 <TipoDato> deve essere riportata la dicitura “INTENTO”- nel campo 2.2.1.16.2 <RiferimentoTesto> deve essere riportato il protocollo di ricezione della dichiarazione d’intento e il suo progressivo separato dal segno “-” oppure dal segno “/” (es. 08060120341234567-000001)
– nel campo 2.2.1.16.4 <RiferimentoData> deve essere riportata la data della ricevuta telematica rilasciata dall’Agenzia delle entrate e contenente il protocollo della dichiarazione d’intento”. Da questi riferimenti emerge come i dati relativi alla cessione di beni con dichiarazione di intento siano da indicare nella fattura elettronica a livello di riga di dettaglio, ossia in relazione a ciascuna riga del blocco 2.2.1 <DettaglioLinee>. Per cui, nulla osta che nella fattura ci siano beni in parte ceduti senza applicazione di imposta a seguito di rilascio di dichiarazione di intento ed in parte assoggettati ad imposta, così come è possibile che nella stessa fattura possano essere incluse cessioni che fanno riferimento a plurime dichiarazioni di intento.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu.

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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