DOMANDA
Sono un avvocato e il commercialista dello Studio ha chiuso la mia partita Iva senza preoccuparsi di definire prima la questione dei cespiti. Fra questi, un’autovettura. Se non ho male inteso – non esistendo più la partita Iva – non mi sarà possibile l’inoltro del documento elettronico, ancorché tardivo (autofatturazione), volto all’attribuzione dei medesimi cespiti, sempre a me quale persona fisica.
Mi pare di capire, infatti, che il Sistema di Interscambio -stante la cessazione della partita Iva – non dovrebbe “accettare” la fatturazione. Lei pensa che potrebbe esistere un qualche modo per risolvere il pasticcio, io rammentando che la chiusura della partita Iva risale, come decorrenza, al “lontano” 5 ottobre 2020?
Sergio T. Panza
RISPOSTA
Il sistema di interscambio, in relazione alla partita IVA del cedente/prestatore, ne verifica “ … la presenza in Anagrafe Tributaria: se non esiste come partita IVA, il file viene scartato con codice errore 00301. Con lo stesso codice errore il file viene scartato se la partita IVA risulta cessata in data antecedente o uguale alla data del documento e se il TipoDocumento è diverso da TD20…” (specifiche tecniche allegato A).
Quindi lei può emettere le fatture elettroniche per attribuzione dei beni ammortizzabili purché la data di emissione sia anteriore a quella di cessazione della partita IVA.
Dal momento che tra la data di emissione e quella di trasmissione al sistema di interscambio sono decorsi più di 12 giorni Lei potrà regolarizzare l’errore ricorrendo al ravvedimento previsto dall’articolo 13, comma 1, lettera a-bis) del decreto legislativo 472/1997 con la riduzione delle sanzioni ad un non del minimo.
Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu
Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome o email