Esperto risponde

Fattura elettronica emessa in ritardo, quali obblighi scattano per il committente

La tardiva emissione delle fatture elettroniche genera l’obbligo per il cessionario/committente di emissione della autofattura

Pubblicato il 03 Mar 2022

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

fatturazione elettronica europea

DOMANDA

Buongiorno, nel 2021 abbiamo inviato una ventina di fatture scartate nel 2020 ad un anno di distanza pagando il ravvedimento. Ci posso essere conseguenze da parte dell’Agenzia delle Entrate?

RISPOSTA

Se la violazione riguarda esclusivamente la trasmissione delle fatture elettroniche, il ravvedimento sana il ritardo, per cui l’Agenzia delle Entrate non potrà sanzionare la violazione. Ovviamente il ravvedimento non sana eventuali obblighi connessi, quali per esempio la trasmissione delle LIPE, la liquidazione e il versamento dell’imposta periodica che, nella eventualità, devono formare oggetto di separato ravvedimento. Tuttavia deve tenere presente che qualora le fatture scartate siano relative ad operazioni effettuate (nel senso previsto dall’articolo 6 del DPR 633/1972, ossia consegna di beni o incasso del corrispettivo), il cessionario committente avrebbe dovuto emettere autofattura ai sensi dell’articolo 6, comma 8, del Decreto legislativo 471/1997, ma di ciò dovrebbe averne contezza dalla verifica delle fatture nella sua pagina web dedicata nel sito fatture & corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate. Quindi le conseguenze potrebbero essere indirette, perché in tal caso l’Agenzia potrebbe attivare controlli, ma si tratta di una eventualità e non di una certezza.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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