Esperto risponde

Fattura elettronica in ritardo, quale data indicare

Le fatture emesse tardivamente devono avere come data di emissione quella della effettuazione della operazione: vediamo come mai

Pubblicato il 17 Ago 2020

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

fattura

DOMANDA

Lo scorso anno a una società edile (una srl) sono stati bonificati due pagamenti da clienti per differenti lavori edili. Per una mera disattenzione, non sono state emesse le relative fatture elettroniche.

Pertanto, nella redazione nel bilancio ho movimentato il conto fatture da emettere. La data della fattura elettronica deve essere la data in cui avrebbe dovuto essere emessa o la fattura deve riportare la data dell’invio?

Alessandra Viola

RISPOSTA

La data di emissione della fattura elettronica coincide con la data della operazione che, ai sensi dell’articolo 6 del DPR 633/1972, si considera effettuata al momento del pagamento.

Ne consegue che Lei dovrebbe emettere le fattura con la data in cui è avvenuto il pagamento, e regolarizzare sia la tardiva omissione che gli ulteriori adempimenti che sono influenzati dal predetto errore (LIPE, liquidazioni e versamenti periodici, dichiarazione annuale IVA).

Il bilancio risulta formalmente non corretto perché non espone il debito verso l’erario (o il minor credito), che dovrebbe avere come contropartita la parte di incasso ricevuto dal cliente eccedente gli imponibili delle fatture; trattasi comunque di una imprecisione che non incide sulla entità del patrimonio netto e del risultato di esercizio.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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