esperto risponde

Fatture elettroniche rifiutate, come funziona riemetterle

La mancata riemissione della fattura elettronica rifiutata non determina la rinunzia al credito: ecco il caso di un operatore telefonico

Pubblicato il 10 Giu 2022

Salvatore De Benedictis

dottore commercialista

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DOMANDA

Buongiorno, un operatore telefonico ha emesso (a seguito di contratti regolari) due fatture in agosto e ottobre 2019 e altre due a dicembre 2020, tutte rifiutate (entro i tempi) per errata indicazione del CIG e importi non ben descritti. Ad aprile 2021 abbiamo chiesto la chiusura del contratto e a luglio sono state fatturate le ultime competenze a carico del Comune. Ora l’operatore vorrebbe riemettere tutte e quattro le fatture e chiede il CIG.

La mia domanda è se siamo obbligati ad accettare l’emissione delle fatture per competenze relative agli anni 2019 e 2020 che non sono state immediatamente riemesse dopo il nostro rifiuto. C’è un termine entro il quale non possono più fatturare quanto da loro dimenticato? Dopo la chiusura del contratto possono fatturare con riferimento a quel contratto? In poche parole chiedo se vi sia la possibilità di non pagarle per decorsi termini, a fine anno gli importi sono stati mandati ad economia in quanto l’operatore non aveva riemesso le fatture.

RISPOSTA

Le fatture devono essere emesse al momento della effettuazione della operazione, come regolamentato dall’articolo 6 del DPR 633/1972. Per le prestazioni di servizi l’operazione si considera effettuata al momento del pagamento. Quindi, qualora non abbiate pagato le prestazioni per le quali fu emessa fattura, da voi rifiutata, l’operatore potrà emettere le fatture con la corretta indicazione del CIG. Non ritengo che sia sufficiente la Vostra giustificazione di avere considerato eliminato l’impegno di spesa considerando gli importi non pagati come economia: in sostanza il termine di cinque giorni concesso per la riemissione delle fatture rifiutate sono previsti al fine di salvaguardare il rispetto dei termini fiscali, non quelli civilistici. Qualora abbiate invece pagato le prestazioni e l’operatore non avesse emesso le fatture corrette (come sembra), avreste dovuto emettere autofattura tra il centoventesimo e il centocinquantesimo giorno dalla data del pagamento (articolo 6 comma 8 Decreto legislativo 471/1997). La suddetta procedura sarebbe stata obbligatoria solo se l’Ente avesse acquistato il servizio nell’esercizio di attività rilevante ai fini IVA.

Per porre domande a Salvatore De Benedictis sul tema “Fatturazione Elettronica e Conservazione Digitale” è possibile scrivere a: esperto@agendadigitale.eu

Potranno essere presi in esame solo i quesiti sottoscritti con cognome e nome

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